dead ringers

IL DIVANO DEI GIUSTI/1  CHE VEDIAMO STASERA? FIDATEVI. NON TROVERETE TANTO DI MEGLIO DELLA NUOVA SERIE “DEAD RINGERS” DI AMAZON PRIME, UN REMAKE SERIALE AL FEMMINILE DEL CAPOLAVORO DI DAVID CRONENBERGH “DEAD RINGERS” ”INSEPARABILI”, ISPIRATO A VERI GINECOLOGI GEMELLI NEWYORKESI DEGLI ANNI ’70 E RISCRITTO COME UN RAGIONAMENTO SULLA SESSUALITÀ DELLE DONNE E SUL LORO RAPPORTO CON IL PROPRIO CORPO E LA MATERNITÀ… - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

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Che vediamo stasera? Fidatevi. Non troverete tanto di meglio della nuova serie cronenberghiana “Dead Ringers” di Amazon Prime con una strepitosa Rachel Weisz in doppia parte, le due gemelle ginecologhe newyorkesi Elliott e Beverly Mantle, in pratica remake seriale al femminile del capolavoro di David Cronenbergh “Dead Ringers”/”Inseparabili”, qui riscritto dalla Alice Birch di “Lady Macbeth” e di “The Wonder” come un continuo ragionamento sulla sessualità delle donne e sul loro rapporto con il proprio corpo e la maternità, e diretta da ben quattro diversi registi, un maschio, Sean Durkin, e tre ragazze, Lauren Wolkstein, Karena Evans e Karyn Kusama.

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Ma tutto è dominato dall’incredibile prova di Rachel Weisz e dal copione della Birch che riscrivono i personaggi interpretati da Jeremy Irons nel 1988, ispirati a veri ginecologi gemelli newyorkesi degli anni ’70, Stewart e Cyril Marcus, e alla loro oscura storia, secondo le regole del seriale moderno un filo alla Ryan Murphy ma con deciso rispetto per il capolavoro di Cronenberg.

 

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Gli Elliott e Beverly di Irons, uno predatore e l’altro più timido che prende le ragazze che gli passa il fratello costantemente affamato di sesso e di tutto, diventano qui una Elliott e una Beverly (i nomi sono gli stessi) che hanno solo gusti diversi, Elliott etero, sfacciata e affanata di sesso e Beverly gay, impaurita dalle vagine altrui e decisamente schiava dei propri desideri, ma il meccanismo rimane. Elliott, decisamente più scatenata, pippatissima, sfrontata, scopa tutti i maschi che vuole (“Fammelo vedere!”, “Togliti i pantaloni”), caccia le ragazze solo per passarle poi alla sorella, più timida e tormentata.

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 Il personaggio di Genevieve Bujold, che entrambi gli Elliott e Beverly maschi amavano nel film di Cronenberg, diventa qui la Genevieve con poco fascino della stangona Britne Oldford, conquistata dalla spavalda Elliott, ma poi scopata dalla complessata Beverly. Ovvio che il meccanismo di sessualità perversa che si instaura tra le due gemelle porterà a qualcosa di terribile che sfocerà in un horror psicologico. Di più moderno la Birch inserisce il rapporto delle gemelle Mantle con il potere dei big pharma malvagi legati al capitalismo americano, leggi la famiglia Sackler, responsabile della proliferazione degli oppioidi in America e di centinaia di morti.

 

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Se vogliono il loro centro nascite per salvare le donne più povere durante il parto, come vuole la marxista Beverly, o per studiare nuovi modi per costruire scientificamente le nascite, come vuole la poco etica Elliott, devono scendere a patti con i simil Sackler del film, impersonati dalla vorace Rebecca di Jennifer Ehle. Il weekend in casa di Rebecca e della sua famiglia nella seconda puntata della serie, mette le due sorelle di fronte a una scelta complessa, anche perché Elliott e Beverly hanno visioni totalmente diverse del mondo.

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 “Hai letto il Manifesto del Partito Comunista di Karl Marx stamattina?” chiede Elliott a Beverly. E Beverly rimane di sasso vedendo il razzismo del suo stesso ospedale nei confronti di una coppia nera che aveva bisogno di cure. Quello che è chiaro, da subito, è che non c’è tanto spazio per i maschi nel “Dead Ringers” seriale della Birch e di Rachel Weisz. Tutto è dominato dalle donne e dal rapporto che hanno col proprio sesso, come si capisce fin dalla stupenda prima scena in un bar dove affrontano un uomo che cerca malamente di capire la loro sessualità.

 

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Rispetto alla serialità perversa alla Ryan Murphy, spesso un po’ facile, legata alla rilettura gaia dei grandi classici americani, mi sembra che qui ci sia un maggior controllo e rispetto per il classico di origine, uno sviluppo più politico e femminista della storia, anche se certi personaggi, penso a quello della oscura asiatica Poppy Liu, alla fine spingano verso il calderone del seriale perverso per restare svegli.

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Ma devo dire che Rachel Weisz riesce a tenere il livello altissimo grazie alla costruzione quasi incredibile delle sue gemelle. Sembra che abbia girato prima tutto il ruolo di Elliott e poi quello di Beverly, che sono proprio due personaggi diversi. Insomma, i fan del film di Cronenberg non saranno delusi.

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