chiambretti busi sgarbi

“HO IL TERRORE DELLE DONNE, HO IMPARATO A CORRERE CONOSCENDOLE” - DOPO 15 ANNI A MEDIASET PIERO CHIAMBRETTI TORNA IN RAI CON IL PROGRAMMA “DONNE SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI” - L’ERRORE CHE NON RIFAREI? FORSE AVREI DOVUTO CONSERVARE CERTI PROGRAMMI E RIPETERLI. INVECE NELL’ERA GUGLIELMI SI CAMBIAVA SEMPRE, NON HO MAI AMMINISTRATO LA CREATIVITÀ – E POI PARLA DELLO SCONTRO STRACULT A “CHIAMBRETTI C’È” TRA BUSI E SGARBI CHE INAUGURO’ PER LA PRIMA VOLTA L’INSULTO RIPETUTO “CAPRA, CAPRA, CAPRA” – VIDEO

 

Silvia Fumarola per la Repubblica - Estratti

 

Piero Chiambretti _PhStefaniaCasellato 1

Già dagli spot, si capisce lo spirito di Donne sull’orlo di una crisi di nervi , il programma con cui Piero Chiambretti, 68 anni, torna su Rai3 il 14 maggio. “Signora lei di che segno è?”, “Nessuno, utilizzo quello di mio marito”. «Sono immagini di 26 anni fa che ho girato io», racconta il conduttore, «erano per gli annunci della rete. Andai da Altan per chiedergli la licenza di umanizzare i suoi personaggi e utilizzarli con quelle meravigliose battute. La bellezza dello stile resiste».

 

Torna in Rai dopo vent’anni, è in controtendenza?

CHIAMBRETTI SANREMO

«Penso che la controtendenza sia di quelli che se ne vanno, io credo nella considerazione di mamma Rai».

 

Ammetterà, non sono tempi felici per il servizio pubblico.

«Sul fatto che la Rai attraversi un momento difficile non lo nega nessuno, neanche la Rai. E certo, chi va via lascia dei vuoti. Ma l’azienda sarà stimolata a trovare valide alternative. Lo deve fare».

chiambretti busi sgarbi

 

Annunciando il suo ritorno, ha detto: “Contento di tornare a casa, spero di trovare ancora qualcuno”.

«La mia preoccupazione era quella di non trovare facce con cui fare gruppo.

L’identità della Rai 3 di Angelo Guglielmi era anche quella di essere amici: Giusti, Ghezzi, Lerner, Raffai, Dandini, Paolo Rossi, Guzzanti. Era una rete che aveva coraggio anche quando le cose non funzionavano. La dimensione era dettata dal gruppo, oggi è rimasta solo Federica Sciarelli, e fa il programma più forte».

 

Su Rai 3 parlerà delle donne, a Mediaset aveva fatto “La Repubblica delle donne”.

PIERO CHIAMBRETTI VALERIA MARINI

«Il nuovo programma nasce dalle ceneri di quella trasmissione, che non aveva esaurito le potenzialità. L’ho migliorata e riposizionata: un conto è Rete4, un conto Rai 3. È tutto infotainment: qui ci sarà più info che tainment. Da anni si fanno solo due domande: “Chi sono gli ospiti?” e “Quanto avete fatto?”. L’ospite sostituisce un’idea. In mezzo alle due domande in genere c’è un programma che non ha senso».

 

Il suo ne ha?

«Direi di sì. In collegamento avremo i corrispondenti della Rai: Giovanna Botteri da Parigi, Paolo Pagliara da New York e Marco Varvello da Londra: ci informano. Le donne sono così forti che si prendono anche le responsabilità degli uomini.

chiambretti busi sgarbi

 

Come editorialisti ho solo persone disturbate: Francesca Barra, Edoardo Camurri, Costantino della Gherardesca, Grazia Sambruna. Avremo le riflessioni di Isabella Santacroce e Melanie Moore, dai social Marina Valdemoro e Penelope Robin. Poi due comiche, Francesca Reggiani e Rosalia Porcaro. In prima fila i miei amici, tra cui Giorgio Dell’Arti e il professor Fusaro».

 

Cosa la incuriosisce delle donne?

«Sono il miglior concentrato per una discussione: dirette, coraggiose, impertinenti. Dotate di una diplomazia mischiata col cinismo che le rende pericolose».

 

In fondo la intimoriscono?

«Ho il terrore delle donne, ho imparato a correre conoscendole».

 

pericoli, ghezzi, parietti, parenzo, guglielmi, eco, chiambretti

Le dispiace un po’ perché la ricordano tutti per “Il portalettere” e perché faceva l’angelo a Sanremo: lei cosa sceglierebbe?

« Complimenti per la trasmissione , che portava le telecamere nelle case degli italiani e raccontava la realtà della provincia o Prove tecniche di trasmissione , che univa il calcio con la cronaca. Aveva un fascino assoluto, nei quartieri più periferici con un grande studio neorealista sotto una tenda da circo. C’erano Nanni Loy, Sandro Paternostro e Gianluigi Marianini, le galline che giravano e i ballerini di liscio che si esibivano con le cuffie nelle orecchie. E poi Il laureato , Servizi segreti : ho raccontato la discesa in campo di Berlusconi attraverso le interviste ai compagni di scuola. Poi Markette per quattro anni a La7, e vorrei ricordare Chiambretti night a Mediaset».

 

L’errore che non rifarebbe?

piero chiambretti roma santa e dannata torino.

«Forse avrei dovuto conservare certi programmi e ripeterli. Invece nell’era Guglielmi si cambiava sempre, non ho mai amministrato la creatività».

 

Come si è lasciato con Pier Silvio Berlusconi?

«Benissimo. È una persona anche troppo educata che crede nei rapporti, empatico da quando l’ho conosciuto ragazzino in un ristorante di Milano. Ho comprato la pagina di un quotidiano per ringraziarlo per i 15 anni fantastici a Mediaset. Mi ha sempre lasciato carta bianca».

 

Ha mai incontrato Silvio?

«L’ho visto due volte, quando sono arrivato io era già in politica. Però ho un ricordo indelebile: ero entrato a Mediaset, e la notte di Natale, mentre infilzavo la lasagna fatta da mia madre, con gli zii e mio cugino, alle 23.30 arriva la telefonata del cavaliere: “Benvenuto a bordo”. Non gli avevo mai parlato, mi sembrò un gesto davvero gentile». Padre e figlio si somigliano?

PIERO CHIAMBRETTI PIER SILVIO BERLUSCONI

«In qualcosa, ma l’approccio alla vita è molto diverso: Pier Silvio è riservatissimo».

 

A “Chiambretti c’è” lo scontro Busi-Sgarbi inaugurò l’insulto ripetuto: “Capra, capra, capra”. Le risse servono ancora per l’ascolto?

«La cosa più forte fu il silenzio iniziale. Busi esordì con una serie di complimenti, nei primi 23 minuti Sgarbi non aprì bocca. Per una frase sulla sorella, scoppiò il finimondo. La rissa è attuale, nei programmi politici nessuno riesce a dire una frase di senso compiuto, il pensiero salta e si va in curva. Il conduttore non fa niente, il sangue che scorre crea il famoso ascolto e non significa consenso. Se tornasse l’indice di gradimento salirebbe la qualità dei programmi: i numeri sono drogati». “

piero chiambretti la tv dei 100 e uno 2

 

Comunque vada sarà un successo” è il suo mantra.

«Una frase detta a Sanremo, di buon augurio, a cantanti che già da come erano vestiti capivi che non avrebbero mai vinto il festival».

roberto dagostino piero chiambrettipiero chiambretti la tv dei 100 e uno 4piero chiambretti la tv dei 100 e uno 5PIERO CHIAMBRETTI FRANCESCO COSSIGA

(...)

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE STRATEGIA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E GIORGIA MELONI COL CAZZO CHE CE LO MANDA: HA CONFERMATO PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE GESTITO DA MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE FICHES CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER L’ASSOLUZIONE DI SALVINI: SE NE FREGANO DELLA LEGA E VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD…

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...