È GUERRA APERTA IN RAI – NONOSTANTE LO SCIOPERO DEI GIORNALISTI PROCLAMATO DALL’USIGRAI CONTRO LE INGERENZE DEL GOVERNO, LE EDIZIONI PRINCIPALI DI TG1 E TG2 SONO ANDATE IN ONDA (UNA VITTORIA PER IL SINDACATO “MELONIANO” UNIRAI) – RANUCCI ATTACCA: “MELONI NON CREDE NEL SERVIZIO PUBBLICO. C'È UN CLIMA DI INTIMIDAZIONE POLITICA, IO VEDO UN'OSSESSIONE DI CONTROLLO E NELL'INDIVIDUARE I NEMICI” – VIDEO: LO SFOGO DI ENRICA AGOSTINI DI RAINEWS 24
Enrica Agostini, giornalista Rai:
"In 20 anni mai subite pressioni e censure come in questo periodo. Non abbiamo dato la notizia di Lollobirgida in treno o di Giambruno se non dopo molte ore. Dobbiamo aprire i servizi con Meloni grande statista per il Telegraph [...]
Non facciamo… pic.twitter.com/IwJS4vaANX
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) May 6, 2024
Estratto dell’articolo di Roberto Pavanello per www.lastampa.it
Oggi è il giorno dello sciopero dei giornalisti Rai (iscritti all’Usigrai) che contestano le scelte dell’azienda sulla gestione del personale e le ingerenze del governo, con particolare riferimento alla censura che ha riguardato il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Posizioni, queste, contestate con durezza dai vertici Rai che hanno addirittura accusato il sindacato di diffondere «fake news» con un video-comunicato trasmesso dai telegiornali.
Per illustrare i motivi dello sciopero, è stata convocata questa mattina una conferenza stampa all’Associazione della Stampa Estera in Italia con la conduttrice di Che sarà Serena Bortone, il conduttore di Report Sigfrido Ranucci, il presidente della Fnsi Vittorio Di Trapani e il segretario dell’Usigrai Daniele Macheda.
Proprio quest’ultimo ha ricordato le ragioni che hanno portato allo sciopero, ma soprattutto ha evidenziato la richiesta di libertà di azione che questo governo non consentirebbe ai giornalisti Rai: «I motivi dello sciopero sono di natura industriale. Non abbiamo trovato ad esempio una riga sull’informazione nel piano industriale, salvo poi scoprire che volevano accorpare le testate senza confronto con il sindacato. C'è però anche un aspetto relativo all'indipendenza e autonomia dei giornalisti. Sono successe cose che non fanno sperare bene in questo tempo».
In testa c’è il caso Scurati, ma Macheda evidenzia anche la «scomparsa» da Rai News 24 delle parole critiche del procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri che auspicava che i test attitudinali anche ai politici, e infine il silenzio dell’azienda sulle parole di Giorgia Meloni che ha definito l’inchiesta di Report sui costi della realizzazione dei campi per migranti in Albania un «linciaggio».
Il giornalista parla di «corpo a corpo» nelle redazioni per difendere i servizi del servizio pubblico dalle ingerenze, e non sono isolati i casi in cui si è scelto di togliere la firma dal servizio andato in onda. «Il nostro non è un sindacato di sinistra – rivendica –, la nostra posizione è sempre la stessa: “Via i partiti dalla Rai”».
videocomunicato dell usigrai sullo sciopero del 6 maggio 2024 1
Le edizioni principali di Tg1 e Tg2 vanno in onda, così come ha fatto Agorà (ma il conduttore è un esterno e ci lavorano molte partite Iva) questa mattina. Anche il direttore di Rai News 24 con una ventina di giornalisti sta provando a mandare in onda il tigì: «Noi verificheremo che non ci siano state violazioni sindacali – osserva Macheda –, sappiamo che è un tentativo che l’azienda sta facendo. Vedremo quanti colleghi e quante colleghe hanno aderito allo sciopero».
E ancora: «Se una minoranza organizza il lavoro per dimostrare che si può andare comunque in onda, si sta dimostrando che la maggioranza è in esubero. E quando l’azienda chiederà licenziamenti collettivi i colleghi, sapranno a chi rivolgersi».
Macheda ha anche posto l’attenzione sul tentativo di Angelucci di acquistare da Eni l’agenzia di stampa Agi.
La censura a Scurati
SERENA BORTONE ANTIFASCISTA - COPERTINA VANITY FAIR
Spetta a Serena Bortone ripercorrere ancora una volta i passi che hanno portato all’annullamento del contratto di Scurati, che sarebbe stato ospite del suo programma, a 24 ore dalla messa in onda, e che tante polemiche ha provocato: «Non era mai successo che un contratto venisse annullato dall’alto. Vengono date spiegazioni un po' bizzarre e farlocche – è la sua ricostruzione –. Tipo che Scurati aveva promozioni già su Netflix, ma da una ricerca non c'era nessuna promozione su Netflix, anzi nessuna promozione in generale per Scurati.
Mi attacco al telefono, scrivo mail urgenti, mando messaggi a più di un dirigente, chiedendo cosa dire a un Premio Strega tradotto in 42 lingue. Nessuno mi risponde, la mattina dopo in perfetta solitudine ho dovuto avvertire io Scurati che il suo contratto era stato annullato. Scurati mi ha detto che mi regalava il testo e che lo potevo leggere in onda, cosa che io ovviamente ho fatto».
[…]
Attacco alle libertà
Di Trapani parte dalle condizioni della libertà di stampa in Italia che «Per tutti gli osservatori internazionali, non ultimo “Reporters senza frontiere” l'Italia è entrata nella zona problematica e ora siamo in compagnia dell'Ungheria di Orban. Per questo ringrazio Usigrai per lo sciopero di oggi, un atto di coraggio. Questa non è una questione italiana. Qui stiamo parlando di un contesto di uno dei paesi fondatori della Ue in cui esiste un attacco al diritto fondamentale della libertà di stampa. Ma non è un attacco alla Rai e ai giornalisti Rai, è un messaggio che viene dato a tutte le libertà e a chiunque vuole dissentire».
Il presidente della Fnsi sostiene che il problema non riguardi solo la stampa, ma la libertà di espressione tout court, e porta a esempio le manganellate agli studenti che protestano nelle piazze: «È un attacco alle libertà costituzionali. Come ha detto il presidente dell’Anm è in corso un attacco a tutte le garanzie democratiche del Paese».
Il caso Report
SIGFRIDO RANUCCI IN COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI
Sigfrido Ranucci inizia il suo intervento dicendo che il senatore Maurizio Gasparri ha presentato al ministro Carlo Nordio un’interrogazione parlamentare per chiedere perché l’inchiesta su di lui è stata archiviata. Poi è il momento dell’attacco ricevuto dalla premier Meloni: «Dall’approvazione della legge Renzi in poi la situazione in Rai è peggiorata. È peggiorata soprattutto nell'ultimo anno: non ricordo un premier che abbia definito un linciaggio un'inchiesta del proprio servizio pubblico, come quella sull'accordo per l'immigrazione con l'Albania.
Il paradosso è che mentre la premier la definiva un linciaggio, due sondaggi in Albania ritenevano che l’inchiesta fosse veritiera. Insomma, aveva più fiducia nel nostro servizio pubblico il popolo albanese che il premier italiano».
maurizio gasparri con la carota in commissione vigilanza rai
Il conduttore di Report elenca le denunce ricevute dagli esponenti del governo o della maggioranza: «Poi ci convocano in Commissione di vigilanza perché abbiamo troppe denunce. Questa è la pressione costante alla quale siamo sottoposti».
Negli ultimi tempi il bavaglio stringe ancora più forte: «Adesso hanno cancellato anche le repliche, senza comunicarcelo. Quando ho chiesto spiegazioni, nessuno ha saputo o voluto rispondermi». Quando poi è stata ripristinata la messa in onda di cinque repliche, «ho letto sull’agenzia Lapresse, che la scelta di quali inchieste ritrasmettere sarebbero state decise in accordo con l’azienda. Ma io che sono vicedirettore non faccio parte dell’azienda? Che decide se trasmettere o no, nuovamente, la puntata sul padre di Meloni? O quella sui figli di La Russa?».
antonio scurati a che tempo che fa 4serena bortone legge il monologo di antonio scurati 4