carmine gallo samuele calamucci

DI CHI È LA “MANO OSCURA” CHE MUOVEVA GLI “SPIONI” DI VIA PATTARI? NELL’INCHIESTA SULLA BANDA DI MILANO SPUNTA ANCHE “LANZA”, UN UTENTE FITTIZIO CHE, SECONDO I CARABINIERI CHE INDAGANO SU EQUALIZE, SAREBBE UN “APPARTENENTE ALL’AISI”. NON È CHIARO PER CONTO DI CHI SI MUOVESSE IL MISTERIOSO AGENTE, CONOSCIUTO ANCHE CON IL NOME “FOGA415”, IL NICKNAME CON CUI ACCEDEVA ALLA BANCA DATI SDI - I PRESUNTI RAPPORTI CON L'INTELLIGENCE MILLANTATI DA GALLO E CALAMUCCI E LE DICHIARAZIONI DEL ”SOCIO" MASSIMILIANO CAMPONOVO: "TEMO PER LA MIA INCOLUMITÀ, C'È UNA MANO OSCURA CHE GESTISCE QUESTO SISTEMA..."

Estratto dell’articolo di Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera”

 

nunzio samuele calamucci

«L’utente “fittizio” Lanza» ancora non ha un nome. I carabinieri che indagano sul gruppo di Equalize lo descrivono come «appartenente ad Aisi», il Servizio segreto interno. Negli atti viene definito come un «altro utente ricorrente negli accertamenti svolti fino ad oggi», in riferimento alle persone spiate attraverso accessi abusivi ai sistemi Sdi del Viminale per conto di Gallo e soci.

 

A differenza del poliziotto di Rho, Marco Malerba, e del finanziere della Dia di Lecce, Giuliano Schiano (entrambi interdetti per sei mesi dal gip Fabrizio Filice), non è chiaro per conto di chi si muovesse il misterioso «Lanza», «avente nome utente Sdi “Foga415”».

 

carmine gallo samuele calamucci

Ma la suggestiva ombra (o l’impronta) dei Servizi segreti compare in diversi passaggi degli atti dell’indagine. Si tratta soprattutto di contatti e rapporti «raccontati» dagli stessi indagati. Il cui peso specifico non è affatto chiaro. Del resto le dichiarazioni spontanee al gip di Massimiliano Camponovo, socio dell’hacker Samuele Calamucci, «temo per la mia incolumità e quella della mia famiglia», ho percepito «una mano oscura che gestisce questo sistema», contribuiscono (forse in modo strumentale) ad alimentare suggestioni e intrighi.

 

marco malerba giuliano schiano giulio cornelli samuele calamucci massimiliano camponovo carmine gallo

[…]  Per un anno, a cavallo tra il 2002 e il 2003, ha certamente militato nell’intelligence l’ex Ros Enzo De Marzio, nome in codice «Tela», altro indagato. Nei suoi racconti dice che «questi (riferendosi alle attività degli 007, ndr ) hanno ammazzato delle persone...». E lo stesso capo degli hacker, «Sem» Calamucci lascia intendere di aver lavorato per l’intelligence. Come quando parla dei rapporti con l’ex sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo (M5S): «Ho chiamato lui, perché lui quando io fornivo come ausiliario al Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, ndr ) le informazioni, lui era quello che ci organizzava i servizi». Anche se i carabinieri sostengono che non è stato trovato «un riscontro diretto ai contatti» tra i due.

 

NUNZIO SAMUELE CALAMUCCI CON CARMINE GALLO E I 'RAGAZZI' AL LAVORO AL QUARTIER GENERALE DI EQUALIZE

Intercettato spiega anche di avere «contatti tra i servizi deviati e i servizi segreti seri».

Dice di frequentare la sede milanese dell’Aisi dove vorrebbe «passare» alla ricerca di apparecchi per il positioning. E che i pc dei «ragazzi» di via Pattari «sono i computer usati che hanno lì».

 

A proposito di un manager in contatto con Pazzali, Calamucci spiega di aver chiesto informazioni: «Non mi risulta dai miei contatti del Sismi che lui abbia lavorato in forza al Sismi», aggiungendo poi, «è chiaro lavori solo se c’hai, come si dice, se sei vestito, se non sei vestito...». Sul ruolo di Gallo ai Servizi, di cui lui stesso racconta intercettato, i carabinieri di Varese scrivono che «tale dichiarazione è tutt’altro che priva di fondamento, e non appare nemmeno frutto di una millanteria» […]

 

SAMUELE CALAMUCCI DAVANTI AL PC CONTA UNA MAZZETTA DI SOLDI

Si parla anche di rapporti con servizi stranieri a cominciare da due «presunti» israeliani del Mossad, filmati negli uffici di via Pattari. «Calamucci e Gallo hanno detto più volte di lavorare con numerosi servizi di intelligence stranieri», scrivono i carabinieri: «Il mercimonio d’informazioni con soggetti stranieri apparentemente appartenenti a servizi d’intelligence straniera rappresenta un “corto circuito” dal momento che dati indisponibili e appartenenti al patrimonio informativo e di sicurezza dello Stato, vengono messi a disposizione di terzi in assenza di un mandato istituzionale o dei reciproci rapporti tra intelligence di Paesi amici». E aggiungono. «Ad oggi infatti non sono emerse deleghe o rapporti di natura stabile tra apparati dello Stato italiano (le sue articolazioni di intelligence) e il gruppo di via Pattari».

CARMINE GALLOCARMINE GALLOcarmine gallo

SAMUELE CALAMUCCI E CARMINE GALLOL’hard disk e il pc di Nunzio Samuele CalamucciENZO DE MARZIO - SAMUELE CALAMUCCI - UOMINI DELL INTELLIGENCE ISRAELIANAsamuele calamucci

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...