fiducia

FIDARSI È BENE, NON FIDARSI… È PEGGIO! - LA MANCANZA DI FIDUCIA RENDE LE PERSONE MENO SANE, MENO FELICI E VIVONO DI MENO (E FA ANCHE CADERE I GOVERNI) - A RIVELARLO È UNA RICERCATRICE DELL'UNIVERSITÀ DI LUCERNA, CHE HA SCOPERTO CHE CHI SI FIDA DELLE PERSONE HA RELAZIONI PIÙ STABILI E SIGNIFICATIVE, ANCHE SE AUMENTA LA VULNERABILITÀ - I SOGGETTI PIÙ FIDUCIOSI REGISTRANO ANCHE UN AUMENTO MEDIO DEL REDDITO DI 240-250 EURO AL MESE, MENTRE I PIÙ SCETTICI…

Daniela Mastromattei per “Libero quotidiano”

 

fiducia 5

La desideriamo, spesso la promettiamo e a volte lamentiamo la sua scomparsa. Ha la forza di creare legami e generare accordi, e allo stesso tempo di renderci vulnerabili e dipendenti. È uno dei pilastri della convivenza sociale, nel privato e sul lavoro. Ma se viene meno saltano rapporti d'amore, d'amicizia o di collaborazione.

 

fiducia 4

E cadono governi. Infatti quello di Mario Draghi è crollato proprio sulla fiducia. Alla quale l'ex banchiere della Bce teneva particolarmente come dimostrano i numeri: in 17 mesi di Esecutivo l'ha chiesta in 55 occasioni. Al premier uscente va anche la palma d'oro per la media mensile con 3,24 voti di fiducia al mese. Al secondo posto troviamo Monti (3) e al terzo il Conte Bis (2,25). Benedetta fiducia. Ne abbiamo bisogno, però allo stesso tempo vorremmo farne a meno. Non ci fidiamo della fiducia. Eppure a volte dobbiamo lasciarci andare, senza alcuna garanzia.

 

diffidenza 4

«La fiducia genera una vulnerabilità accettata che si realizza tra due e più persone fintantoché quelle persone possono basarsi sul presupposto che la loro vulnerabilità non sarà sfruttata o abusata», spiega Martin Hartmann, professore di filosofia pratica all'Università di Lucerna in Svizzera ne "Il paradosso della fiducia" sulla rivista di psicologia e neuroscienze Mind.

fiducia 1

 

ISTINTO E RAGIONE

Non c'è nessun motivo per fidarsi automaticamente degli altri nonostante quel "non ti fidi di me?" quasi minaccioso che spesso rimbalza nelle conversazioni tra chi si conosce da sempre e chi da pochi minuti. Tuttavia, «il modo migliore per scoprire se ci si può fidare di qualcuno è dargli fiducia», direbbe Ernest Hemingway. Sebbene non ci sia ragione per affidare i propri segreti al primo che s' incontra, le neuroscienze hanno descritto come la fiducia si determini entro pochi millisecondi dal primo contatto visivo, pur non garantendo che sia giustificata.

 

fiducia 3

La prima percezione è influenzata da pregiudizi inconsci, dall'esperienza e da qualcosa di inspiegabile che scatta sul momento. Capire a chi ci affidiamo e perché non ha sempre una risposta razionale. L'onestà gioca un ruolo fondamentale, è vero, ma chi ci dà la certezza di essere in grado di distinguere l'integrità delle persone?

 

Ecco perché la fiducia "ingenua" di solito scatta verso chi ci somiglia con valori condivisi e gusti simili. Attenzione, però, lo stesso professor Hartmann avverte: «La nostra disponibilità a fidarci degli altri potrebbe essere in calo, non perché il mondo sia diventato un posto brutto, dove dominano solo bugie e inganni, bensì perché semplicemente non ci piace essere in balia degli altri, perché non vogliamo esporci e diventare vulnerabili».

 

diffidenza 3

Ma come si può non fidarsi delle persone con cui si vive o si lavora, degli amici, della maestra dell'asilo a cui si lasciano i figli, della banca a cui si affidano i propri guadagni... C'è poco da fare. «È sempre un azzardo e una rinuncia al controllo», ne è convinta Isabel Thielmann, psicologa all'Università di Coblenza-Landau.

 

Da un lato corriamo un rischio e dall'altro speriamo che il beneficiario della nostra fiducia non ci deluda. Eppure secondo Thielmann chi non si fida degli altri ha più problemi, e difficoltà nel creare legami sociali. La conferma arriva da studi recenti, secondo i quali le persone che si fidano sono più sane, più felici e vivono più a lungo. E hanno relazioni più stabili e significative.

 

PIÙ SCETTICI PIÙ POVERI

diffidenza 2

 Meno diffidenza aiuta persino ad aumentare le finanze. Alcuni ricercatori hanno valutato i dati di quasi 16.000 tedeschi di diversi ceti sociali e appurato che nel giro di nove anni i soggetti più fiduciosi avevano registrato in media un aumento del reddito di 240-250 euro al mese, mentre i più scettici nello stesso periodo avevano visto invariato il loro stipendio. «Puoi essere ingannato, se ti fidi troppo, ma vivrai nel tormento se non ti fidi abbastanza», affermava Frank Crane, regista statunitense del cinema muto.

 

fiducia 2

Forse i diffidenti cercano di stare alla larga da rischi, nuove collaborazioni e occasioni varie. Ma è anche vero che chi si fida sempre in modo incondizionato rischia di lasciarsi ingannare da situazioni ambigue. Allora, quando vale la pena fidarsi? Alexa Weiss dell'Università di Bielefeld in Germania ritiene che la diffidenza è una sorta di sirena d'allarme che ci indica quando rischiamo di farci sfruttare o se la posta in gioco è troppo alta.

 

diffidenza 1

 Nella ricerca di segnali di affidabilità ci affidiamo a giudizi intuitivi: nel caso di persone che conosciamo già ci basiamo sulle esperienze precedenti avute con loro; di fronte a dei perfetti sconosciuti invece scrutiamo le caratteristiche esteriori, certi segnali, come un sorriso, uno scambio di sguardi. E se si ha l'impressione di avere di fronte una persona competente, spiega Weiss «ci fidiamo più facilmente».

 

Ma di norma sottolinea «ci fidiamo di più delle persone che percepiamo come simili a noi», come abbiamo già detto. Così è facile. E si resta chiusi nel proprio orticello. Invece sono molto più interessanti i rapporti di fiducia quando non si ha paura di correre rischi e si è disposti a perdonare.

FIDUCIA

 

LE DELUSIONI SERVONO

Secondo Thielmann essere troppo rancorosi non aiuta, perché le delusioni di tanto in tanto fanno parte della vita. E il saper perdonare mantiene alta la fiducia sul lungo periodo. Però è anche vero che se non ci arrabbiamo e non puniamo gli errori altrui, sarà più facile per chiunque abusare della nostra fiducia. Epicuro a questo punto direbbe: «Non è tanto dell'aiuto degli amici che noi abbiamo bisogno, quanto della fiducia che essi ci aiuterebbero nel caso ne avessimo bisogno».

 

La pensa in qualche modo così anche la psicoterapeuta Emma Cosma, raggiunta al telefono: «La fiducia è alla base di qualsiasi relazione con noi stessi e con gli altri, e si basa sulla sensazione di essere al sicuro, sulla certezza di poter contare sugli altri, ma anche sulla forza delle nostre capacità. Più si è sicuri di sé più si è disposti a lasciarsi andare e a credere nelle relazioni. Non solo. Più ci si fida, anche nei rapporti amorosi, più le relazioni sono destinate a durare».

FIDUCIA

 

E ancora: «La fiducia si costruisce, si scopre, a volte si perde. Poi, si riconquista. È un sentimento complesso, mutevole, che ci accompagna per tutta la vita, in ogni nostro incontro. Ci segue passo passo nel relazionarci con gli altri, col nostro partner, con gli amici, con la famiglia, con le nostre capacità e competenze, con il nostro corpo. Con noi stessi», conclude la Cosma. E Jim Morrison intonerebbe: «Non sono turbato perché mi hai tradito, ma perché non potrò più fidarmi dite!»

FIDUCIA

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”