grattacieli

IL FUTURO DEMENTE DI NEW YORK - UN GIGANTESCO BUCO DI 300 METRI AL POSTO DI CENTRAL PARK, CON MONTAGNE, BOSCHI E LAGHI O UN "ALVEARE DI DRONI" - I VINCITORI DELLA COMPETIZIONE DI DESIGN E ARCHITETTURA DI EVOLO

Da http://www.repubblica.it

 

new york horizonnew york horizon

E se al posto di Central Park ci fosse un'immensa voragine? Un gigantesco 'buco' profondo qualcosa come 300 metri, nel quale trovano posto piccole montagne, boschi e laghi? È stata questa idea degli architetti Yitan sun e Jianshi Wu a vincere l'eVolo Skyscraper competition, il concorso annuale del magazine di design e architettura.

 

new york horizon 2new york horizon 2the hive 2the hive 2

Curiosamente, non si tratta di un grattacielo come siamo abituati a intenderlo. Non si sviluppa infatti in altezza ma in profondità: il progetto prevede infatti di scavare per portare alla luce il basamento di Manhattan, il letto di roccia sul quale si appoggia l'isola per realizzare un parco dal concetto innovativo. Le pareti di questa 'vasca' dovrebbero essere inoltre ricoperte di specchi per dare l'illusione di uno spazio infinito e creare, all'interno e sotto il cuore di New York, un orizzonte naturale totalmente nuovo (il progetto prende il nome di "New York Horizon") integrato nella città.

 

Anche gli altri due progetti premiati da eVolo hanno un approccio innovativo rispetto all'idea 'classica' del grattacielo e nessuno di questi prevede una destinazione residenziale o di uffici. Al secondo posto c'è infatti un "alveare di droni", degli architetti Hadeel Ayed Mohammad, Yifeng Zhao e Chengda Zhu: una specie di 'spazioporto' per velivoli a controllo remoto che possono attraccare in  postazioni progettate per ogni tipo e dimensione rendendo così dinamica la superficie delle facciate della torre.

trans pital 2trans pital 2

 

Al terzo posto un progetto italiano dei designer Valeria Mercuri e Marco Merletti. Si tratta di un data center sostenibile, un gigantesco archivio che ospita server: il luogo scelto è l'Islanda per la posizione geografica favorevole e soprattutto per la disponibilità elevata di energia rinnovabile e la temperatura che permette un sostanzioso risparmio in termini di raffreddamento dei dispositivi. Anche questa è pensata come struttura in continua evoluzione sia nella forma che nell'altezza. Una torre modulare, che prevede quindi la possibilità di aggiungere e sostituire componenti a seconda degli 'inquilini' che vogliano far ospitare qui il proprio store di dati.

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