“SBAGLIAI A LASCIARE 'TARGET,' AVREI DOVUTO TENERMELO PER SEMPRE” - GAIA DE LAURENTIIS SI CONFESSA A “STORIE DI DONNE AL BIVIO” DI MONICA SETTA: “MI VEDETE COSI ANGELICA MENTRE IN REALTÀ IO SONO STATA UNA BAMBINA BULLA E UNA GIOVANE DONNA AGGRESSIVA. FU UN MIO EX FIDANZATO ANNI FA A DIRMI DI SMETTERE DI PICCHIARLO PERCHÉ ERO SOLITA PRENDERLO A SCHIAFFI. A 8 ANNI PRESI DI MIRA UNA BIMBA CHE AVEVA UNA FOLTA CAPIGLIATURA ROSSA. MESI DOPO CI DISSERO CHE ERA MORTA. SCOPRII CHE QUEI CAPELLI ERANO UNA PARRUCCA E LEI ERA AFFETTA DA TUMORE. NON MI SONO MAI PERDONATA"
(ANSA) È stata lanciata da Target di Gregorio Paolini e, malgrado tanti anni siano passati, Gaia De Laurentiis è ancora legata a quel programma. Tornando in tv dopo oltre dieci anni, intervistata da Monica Setta nel suo programma Storie di donne al bivio nella puntata in onda il 15 maggio alle 23 su Rai2, la De Laurentiis si racconta rivelando di avere sbagliato a lasciare Target.
"All'epoca pensai che sarebbe stato facile fare altro - dice - e accettai consigli sbagliati. Avrei dovuto tenermi Target per sempre. Dopo quel primo provino ebbi infatti un successo immenso. Per anni, dopo Target, mi sono dedicata al teatro, essendomi diplomata con Giorgio Strehler, e alla mia famiglia allargata".
Gaia ha avuto il primo figlio Sebastiano, oggi ventisette anni, dal produttore Fernando Ghia, la seconda Agnese, ventenne, dal primo marito Massimo Catalani e i due adolescenti Massimo ed Emma nati dal secondo matrimonio con lo psichiatra Ignazio Ardizzone con cui sta felicemente da diciassette anni.
Nella lunga intervista a Monica Setta, svela una parte di sé non nota al pubblico. "Mi vedete cosi angelica mentre in realtà io sono stata una bambina bulla e una giovane donna aggressiva - confessa -. Fu un mio ex fidanzato anni fa a dirmi: 'Gaia va tutto bene tra noi, ma smetti di picchiarmi', perché ero solita prenderlo a schiaffi. A otto anni invece andavo a scuola dalle suore e presi di mira una bimba che aveva una folta capigliatura rossa. Gliene feci di tutti i colori finché quella bimba non venne più in classe. Fu una suora a dirci mesi dopo che la bambina dai capelli rossi era morta. Scoprimmo che quei capelli erano una parrucca e lei era affetta da tumore. Non mi sono mai perdonata".