GIORGIA HA CAPITO CHE DEVE GUARDARSI LE SPALLE DAGLI ALLEATI – IL VERTICE DI OGGI SERVE ALLA MELONI PER INDICARE LE LINEE ROSSE DA NON SUPERARE ED EVITARE SGAMBETTI DA PARTE DI SALVINI E TAJANI – LO STOP ALLA LEGA SULLE PENSIONI: NON CI SONO SOLDI PER QUOTA 41 – LA DUCETTA TEME AGGUATI IN DIFESA DEI BALNEARI ORMAI SCARICATI: “NIENTE EMENDAMENTI” – LA MINACCIA DEL CAPITONE A FORZA ITALIA SULLO IUS SCHOLAE: “IL GOVERNO DURERÀ ALTRI TRE ANNI SE SEGUE IL PROGRAMMA”
Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”
giorgia meloni antonio tajani matteo salvini
Il primo messaggio è stato già informalmente inviato agli alleati: niente scherzi sulla manovra. Il vertice di stamattina servirà a Giorgia Meloni per fare il punto sulla ripartenza, ma soprattutto per indicare alcune linee rosse da non superare. […]
La premier vede delle insidie e le schermaglie estive tra Matteo Salvini e Antonio Tajani hanno rafforzato questo convincimento. La riunione ha, almeno sulla carta, molti capitoli da affrontare e i due vicepremier (in particolare Tajani) promettono di volerne aggiungere altri. La presidente del Consiglio ha una priorità assoluta: la manovra.
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PROTESTE DEI BALNEARI CONTRO IL GOVERNO
Un discorso rivolto soprattutto alla Lega, le cui proposte sulle pensioni, a partire da Quota 41, a Palazzo Chigi vengono considerate irrealizzabili, viste le poche risorse a disposizione e la necessità di rifinanziare il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino ai 35 mila euro. «Niente sbandate» è in fondo il sottotesto del video che ieri Meloni ha realizzato per smentire l'abolizione dell'assegno unico, nel quale compariva accanto a lei il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, per ruolo e per indole contrario a ogni avventurismo. Lo slogan è già pronto e non è certo inedito: «Niente bandierine».
ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI - MEME BY VUKIC
Il discorso si può ampliare a temi non strettamente economici, come la riforma della cittadinanza: Tajani ha ribadito negli scorsi giorni che vorrà porre la questione dello Ius Scholae, sulla quale riceverà il no degli alleati, pur con diverse sfumature. Salvini già manda avvertimenti: «Il governo durerà altri tre anni se segue il programma». Un modo per dire a Forza Italia che proporre lo Ius Scholae (non presente nel programma) mette al rischio la vita stessa dell'esecutivo. Minacce insomma.
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La preoccupazione di Meloni è rivolta anche alla questione delle concessioni dei balneari. Il testo con la nuova norma che regolerà le future gare dovrebbe arrivare nel Consiglio dei ministri della prossima settimana, ma la premier vuole già da ora mettere le cose in chiaro con Tajani e Salvini. Meloni infatti ormai è rassegnata a cedere sulle gare, che dall'opposizione aveva definito «un esproprio».
La linea imposta da Raffaele Fitto, che per mesi ha trattato con la Commissione europea, insomma sarebbe ormai passata. […] E il rischio è che la Lega voglia cavalcarle, un po' come avvenuto con le manifestazioni degli agricoltori dello scorso inverno. Così, Meloni chiede che tutti mettano la faccia sul provvedimento e che non si presentino emendamenti in Parlamento che potrebbe causare problemi con il Quirinale, molto attento a questo tema, oltreché con Bruxelles in una fase decisiva del negoziato sul portafoglio da assegnare al commissario italiano.
Altro tema al centro del vertice dovrebbe essere la Rai. Le nomine, a lungo rimandate, devono essere fatte. L'ostacolo principale resta la Lega, che vuole il direttore generale, una figura che nei disegni di Fratelli d'Italia e del futuro amministratore delegato Giampaolo Rossi non sarebbe prevista. Salvini, però, minaccia di non votare Simona Agnes voluta da Forza italia alla presidenza (voti che non sarebbero comunque sufficienti per ottenere i due terzi necessari). […]
matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani
Un capitolo che i leader del centrodestra non possono eludere è quello delle regionali. La candidatura di Ilaria Cavo (Noi Moderati) in Liguria sembra meno solida, il via libera di FdI c'è, ma quello della Lega no. Tornano in campo i nomi di Carlo Bagnasco di Forza Italia e anche quello del leghista Edoardo Rixi.
Per quest'ultima soluzione Salvini pone una condizione: Rixi (con il quale i rapporti non sono più rosei) non venga intestato alla Lega ma a tutta la coalizione. Salvini ha capito la mossa di FdI: dare la Liguria alla Lega, in cambio alla rinuncia del Veneto (al voto nel 2025). […]