GONG! IL CASO SANTANCHE’ APRE UN ALTRO FRONTE NELLA GUERRA TRA MELONI E SALVINI - MENTRE LA MINISTRA DEL TURISMO SI DICE TRANQUILLA (“NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI”), DALLA LEGA PIOVONO AVVERTIMENTI: “SAREBBE MEGLIO CHE LA MINISTRA DEL TURISMO SI DIMETTESSE PRIMA DELLA CONDANNA PER EVITARE IMBARAZZI NEL GOVERNO” - LE MILLE VERSIONI DELLA SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO - DAGOREPORT
Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera” - Estratti
Giorgia Meloni si sente «in pace con la coscienza […] Ma nulla dice sugli scontri nella maggioranza. Finita l’intervista a Fuori dal coro , su Rete 4, il conduttore Mario Giordano fa notare all’ospite d’onore di non aver toccato il tema delle divisioni nel governo: «Non le ho chiesto niente di Salvini, se si è telefonata o no con lui e se si candida in Europa, tanto non me lo dice...». E Meloni: «Perché lei è una persona interessata ai problemi reali e la ringrazio».
Parole che rivelano quanto la leader della destra soffra le tensioni tra i leader del governo, che nonostante i suoi appelli alla compattezza ancora non si allentano. La prossima settimana l’Aula della Camera voterà le mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni contro Matteo Salvini e Daniela Santanché. La ministra del Turismo si dice tranquilla: «Nessuno mi ha chiesto di dimettermi». Dalla Lega però piovono avvertimenti.
GIORGIA MELONI DANIELA SANTANCHE - MEME BY GRANDE FLAGELLO
«Sarebbe meglio che la ministra del Turismo si dimettesse prima della condanna per evitare imbarazzi nel governo», ha dichiarato al Fatto l’ex sottosegretario Stefano Candiani. Un monito che ha acceso scintille con i meloniani, tanto che dal Carroccio ci hanno messo una vistosa toppa: «La Lega è garantista. La vicenda che riguarda il ministro Santanchè confermerà la compattezza della maggioranza e la piena sintonia tra tutti i leader».
Affermazione iperbolica, vista la distanza in politica estera e sulle elezioni europee. Salvini continua a sparare contro Tajani per aver sostenuto nel 2019 l’elezione di Ursula von der Leyen e a Napoli, per i 30 anni della vittoria di Berlusconi, il segretario di FI smonta la strategia del leader leghista: «Non si può dire facciamo il governo di centrodestra in Europa, perché nessuno vuole fare accordi con la famiglia europea di cui fa parte Salvini».
abbraccio tra matteo salvini e giorgia meloni alla camera
Il ministro degli Esteri spera che al Parlamento Ue si formi una maggioranza Ppe-Ecr-Liberali, ma non esclude il sostegno a un governo «con i socialisti», con i quali né Salvini né Meloni intendono siglare intese. «Un conto è la propaganda, un conto è la verità», ammonisce Tajani. Tensioni sottotraccia anche sull’intervento con cui, a sorpresa, il ministro Giorgetti ha stoppato il Superbonus. Forza Italia non l’ha presa bene e Tajani, che pure ritiene sacrosanto l’intervento, spera che il testo approvato dal Consiglio dei ministri sia «migliorato in Parlamento».
matteo salvini giorgia meloni.
L’appello della premier alla compattezza lo rilancia il ministro-cognato Francesco Lollobrigida: «Non siamo un partito unico, ma dividersi è il regalo più grande al centrosinistra». In tv la premier non tocca la questione e si sofferma su altri temi. Il governo aiuterà le vittime degli effetti avversi dei vaccini Covid?
«Massima disponibilità per andare a fondo» e lo Stato «si assuma le responsabilità che si deve assumere». Meloni ammette che il problema degli sbarchi illegali dei migranti non è stato risolto, ma pensa che la sua linea in Europa stia portando frutti. Sul decreto Cutro accusa le toghe di frenare espulsioni e rimpatri di chi non ha diritto a restare in Italia: «Si è mobilitata una certa magistratura politicizzata».
GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE
Articoli correlati
DAGOREPORT - \'SANTA\' E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DI DANIELA SANTANCHE SULLE SUE DIMISSIONI...