legge bavaglio enrico costa giorgia meloni carlo nordio

IL GOVERNO DUCIONI APPARECCHIA IL “BAVAGLIO” – I GIORNALISTI NON POTRANNO PIÙ PUBBLICARE LIBERAMENTE LE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE, L’ATTO CON CUI I GIUDICI EMETTONO RICHIESTE DI ARRESTO E ANNUNCIANO I NOMI DEGLI ARRESTATI E DEGLI INDAGATI. LE SI POTRÀ CITARE SOLO PER RIASSUNTO E MAI TRA VIRGOLETTE. UNICA CONCESSIONE, QUELLA DI POTER PUBBLICARE “ALMENO” PER ESTESO IL CAPO D’IMPUTAZIONE - E LO FA PROPRIO IN COINCIDENZA CON IL CASO BOCCIA-SANGIULIANO. LA DECISIONE HA IL SAPORE DI UNA RIVALSA...

Estratto dell’articolo di Liana Milella per www.repubblica.it

 

giorgia meloni carlo nordio

Il governo Meloni brandisce la scure contro la libertà di stampa. E lo fa proprio in coincidenza con il caso Boccia-Sangiuliano. La decisione ha il sapore di una rivalsa.

 

Giusto ieri, durante il Consiglio dei ministri, è stato licenziata la ben nota norma Costa, il decreto legislativo che toglie ai giornalisti la conquista acquisita nel 2017 con la legge sulle intercettazioni dell’allora Guardasigilli Andrea Orlando. Ossia la possibilità di pubblicare liberamente il testo delle ordinanze di custodia cautelare. L’atto con cui i giudici emettono richieste di arresto e annunciano i nomi degli arrestati e degli indagati.

 

enrico costa

Per capirci, il 7 maggio scorso, e nei mesi successivi, nessun organo di stampa avrebbe potuto pubblicare il contenuto […] dell’ordinanza che ha portato ai domiciliari l’allora governatore della Liguria Giovanni Toti. Con un grave danno all’informazione, ma anche ai protagonisti del caso perché l’impossibilità di precise citazioni può solo portare a errori, fraintendimenti, confusione. Ma tant’è. […]

 

[…] Tra i decreti legislativi […] spunta quello “per il compiuto adeguamento della direttiva Ue 2016/343 sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali”.

 

Dietro queste parole c’è, appunto, l’ormai nota norma Costa, proposta e sostenuta dal responsabile Giustizia di Azione Enrico Costa, che mette il bavaglio sull’ordinanza di custodia. Lui parla di garantismo e di rispetto per gli indagati “contro lo sputtanamento”. La si potrà citare solo per riassunto e mai tra virgolette. Unica concessione, frutto di un intervento del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, quella di poter pubblicare “almeno” per esteso il capo d’imputazione.

ENRICO COSTA CARLO NORDIO

 

Poche righe che modificano l’articolo 114 del codice di procedura penale che fissa le regole sui divieto di pubblicazione di atti e di immagini. È proprio lì, all’articolo 2, ecco scomparire quelle poche parole “fatta eccezione per l’ordinanza” che diventa così un atto segreto.

 

È la stessa linea che il Guardasigilli Carlo Nordio, nella legge sull’abuso d’ufficio, ha adottato per le intercettazioni che riguardano le persone non direttamente coinvolte nelle indagini, e in una norma ad hoc per i colloqui con gli avvocati su proposta in questo caso del senatore e avvocato forzista Pierantonio Zanettin.

CARLO NORDIO GIORGIA MELONI

 

Un bavaglio destinato a diventare sempre più ampio a danno delle notizie. Tant’è che subito, a dicembre del 2023 quando la proposta è passata all’interno di una legge di Delegazione europea, ha protestato la Fnsi, rivolgendosi anche al presidente Sergio Mattarella e non partecipando alla conferenza stampa di Giorgia Meloni il 4 gennaio scorso. Sorpresa e netta disapprovazione dalla stessa magistratura con le parole forti del presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia in difesa “dei diritti delle persone, del processo, della sua struttura democratica”.

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...