meloni malagò barelli

IL GOVERNO VUOLE PAPPARSI ANCHE IL CONI – RONCONE: DA PALAZZO CHIGI HANNO MESSO NEL MIRINO MALAGO’ E SI ATTACCANO AL LIMITE DEI DEI 3 MANDATI PER SCALZARLO. MA LA REGOLA NON VALE PER I PRESIDENTI DELLE FEDERAZIONI COME BARELLI (NEMICO DEL NUMERO 1 DEL CONI) CHE PUÒ CONTINUARE A GUIDARE LA FEDERNUOTO. IL GOVERNO DI CUI FA PARTE, INFATTI, L’ANNO SCORSO HA MODIFICATO LA LEGGE. VOCI: IL PIANO DEL GOVERNO SAREBBE DI SPOSTARE MALAGÒ DAL CONI ALLA FEDERCALCIO. MA..."

Fabrizio Roncone per “Sette – Corriere della Sera” - Estratti

 

giorgia meloni con giovanni malago parigi 2024 2

Il governo vuole papparsi anche il Coni, cioè lo sport italiano. 

 

(...)

E ora hanno messo nel mirino lo sport. Meglio: il suo capo, Giovanni Malagò. Il cui terzo e ultimo mandato scade a maggio 2025, a meno di un anno dai Giochi invernali Milano-Cortina, dei quali è presidente. Lui, che è tornato dalle Olimpiadi di Tokyo e Parigi carico di medaglie e record, invoca un prolungamento, una deroga, i suoi amici immaginano una legge del Parlamento che gli consenta di portare a termine «il lavoro iniziato 12 anni fa». Ma da Palazzo Chigi rispondono puntigliosi: «C'è il limite dei tre mandati. Malagò chiude qui. Punto».

 

malagò barelli

La faccenda però da seria diventa comica, piena d'una gioiosa sfacciataggine, perché il più puntiglioso di tutti è Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera.

 

Il quale, ininterrottamente da 24 anni, da quando c'era ancora la lira, ed erano vivi Montanelli e Renato Carosone, è anche il capo della Federnuoto e intende continuare a esserlo, agevolato (eufemismo) dal governo di cui fa parte, che l'anno scorso ha modificato la legge e previsto più mandati per i presidenti delle federazioni.

 

PAOLO BARELLI

Insomma: Barelli gode d'una norma (quasi) ad personam e può continuare a guidare la Federnuoto in questo secolo (lo insidierebbe un altro ex nuotatore, il Fratello d'Italia Fabio Rampelli, vabbé), ma su Malagò è fermissimo: «Via! A casa!».

 

C'è da dire che Barelli soffre tremendamente Malagò, il personaggio Malagò, lavoratore maniaco e di successo, uomo delle istituzioni e di vero potere, di relazioni pazzesche (ottimi rapporti anche con il Quirinale) e seduttore innato (tipo che a vent'anni era amico di Gianni Agnelli, nonostante Giovannino sia un efferato tifoso della Roma).

 

Voci: il piano del governo (coordina il ministro Giorgetti) sarebbe di spostare Malagò dal Coni alla Federcalcio.

 

Barelli, as usual, comunque contrario (forse teme che il suo nemico possa poi farci vincere un Mondiale).

giorgia meloni alice bellandi giovanni malago patrizia scurti giorgia meloni giovanni malago parigi 2024 giorgia meloni con giovanni malago parigi 2024

PAOLO BARELLI

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...