1. GRAZIE AL “TOPA MERAVIGLIOSA” DEDICATO A SOPHIA LOREN DA PAOLINO RUFFINI, QUALCUNO QUEST’ANNO SI È FILATO I DAVID! SU TWITTER PIOGGIA DI CRITICHE AL CONDUTTORE 2. SELVAGGIA: “LEI LO GUARDA COME SE FOSSE UNA BLATTA”. MALGIOGLIO: “VERGOGNA”. SONCINI: “ALTRI DUE MINUTI E LA LOREN LO MANDA A LAVARE LE SCALE, DIVENTANDO LA MIA EROINA” 3. BALIVO: “I CONDUTTORI DEVONO FARE I CONDUTTORI, GLI ATTORI GLI ATTORI”. E IN DIRETTA È MASTANDREA A SEPPELLIRE IL POVERO RUFFINI: “UN ALTRO CHE NON CE L’HA FATTA” 4. IN DIFESA DEL TOSCANO ARRIVA BORIS SOLLAZZO: “TWITTER È UN SALOTTO RADICAL CHIC PIENO DI SARCASMO FACILE E DOZZINALE. RUFFINI HA PASSATO IL CONFINE DEL BUON GUSTO, RIUSCENDO PERÒ A SMUOVERE QUELLA PALUDE DI RITI E DICHIARAZIONI TUTTE UGUALI” 5. “HA FATTO ARRABBIARE BELLOCCHIO, NON HA FATTO RIDERE LA LOREN (MA PROBABILMENTE SOLO PER MOTIVI CHIRURGICI), MA CI HA TENUTI SVEGLI DOVE PRIMA SI DORMIVA”
Video di Veronica Del Soldà per Dagospia
Sophia Loren e il cinema italiano ai David di Donatello 2014
Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
1. VIDEO - PAOLO RUFFINI GELATO DA SOPHIA LOREN, “TOPA MERAVIGLIOSA”
2. TWEET! DAGOSELECTION
Maurizio Gasparri @gasparripdl
David di Donatello da spazzatura
Selvaggia Lucarelli @stanzaselvaggia
Al David di Donatello vince tutto il capitale umano. Quello da cui non hanno attinto per cercare dei conduttori adatti. #David2014
Selvaggia Lucarelli @stanzaselvaggia
Ruffini che dà della topa alla Loren e lei che lo guarda come fosse una blatta. #David2014
Cristiano Malgioglio @InfoMalgioglio
CheVergogna:PaoloRuffini rivolgendosi alla grandeAttrice SophiaLoren ai David diDonatello leDice: nonostante la tuaEta' sei sempre unaTopona
lasoncini @lasoncini:
Hanno messo a condurre uno la cui idea di sagacia è dire a un'ottantenne «Lei è ancora una gran topa»: scusali, Sophia.
lasoncini @lasoncini:
Hanno messo a condurre uno che «Non so bene su che canale della Rai possiamo essere»: scusali, Sophia.
lasoncini @lasoncini:
Altri due minuti e la Loren lo manda a lavare le scale, diventando la mia eroina.
Mauro Plati Coruzzi @mauroplati
Ai David di Donatello: Sophia Loren e il figlio Edoardo...l'anagrafe e il tempo,in famiglia,non sono =distribuiti... http://t.co/4STyUSuk36
micaela ramazzotti e paolo virzi
@lasoncini: Cominciamo subito benissimo, carrellata sulla platea mezza vuota. Nel scìnema itagliàno saranno cani, ma pure i registi tv non scherzano.
@lasoncini: L'egemonia culturale la vedi subito: fai il monologo coi titoli dei film dell'anno, e poi devi spiegare che erano i film dell'anno.
@lasoncini: Gente che si alza e saluta amici, il tutto impallando telecamere. Piani d'ascolto di Pif in coma. Salvatores che ha più testi del conduttore
@lasoncini: Televota 1 Hanno scommesso sulla rovina del David e hanno vinto 2 Non volevamo solo partecipare ai David volevamo il potere di farli fallire
@lasoncini: Sorrentino ha sostanzialmente appena detto «Sono l'unico grande regista della mia generazione», premio simpatia indeed.
@lasoncini: Speriamo premino Verdone, così può dire di nuovo che Sorrentino gli ha tagliato la scena, non lo dice da due giorni, un po' mi manca.
@lasoncini: Giustamente, visto che non lo premiano certo per il film ma per il messaggio, Pif dice che non ha pagato il pizzo.
@lasoncini: Golino io la premierei per il solo fatto di esistere, ma per il ruolo della tinca, ecco, come dire.
kasia smutniak e domenico procacci
Selvaggia Lucarelli @stanzaselvaggia
Arriverà il giorno in cui la Golino metterà un reggiseno sotto la camicia? #David2014
Caterina Balivo @caterinabalivo
@stanzaselvaggia non sei #radical taci.. #David2014
Selvaggia Lucarelli @stanzaselvaggia
@caterinabalivo ah scusa hai ragione. Non metto neanche che le camicie io.
giovanni cottone con dani samvis
Caterina Balivo @caterinabalivo
@stanzaselvaggia ecco la tettina in vista
Diego Passoni @Diegopassoni
in quale veste, ai David di Donatello, hanno invitato Bianca Guaccero?
@lasoncini: Dite al conduttore dei David di smettere immediatamente di sbattere le mani come un passante imbarazzato
@lasoncini: Il carismatico Ruffini ricorda alla Sandrelli che hanno lavorato insieme, lei sostanzialmente risponde «Scusi, lei chi è, giovanotto?»
@lasoncini: «Hai vinto mi dicono un David nel '96, perché io di mio non so niente, senza il gobbo non so neanche il canale» #RuffiniALavareLeScale
@lasoncini: «mi sembra davvero il top, come direbbe cruciani a parenzo»: testi non gliene hanno scritti, un cervello non ce l'ha, non se ne esce.
@lasoncini: Ruffini, Pif ti sta regalando una gag e tu neanche te ne accorgi, Ruffini, Pif in confronto a te è Billy Crystal #RuffiniALavareLeScale
Caterina Balivo @caterinabalivo
I conduttori devono fare i conduttori, gli attori gli attori. Sono pochi ma veramente pochi che possono fare tutto... #sappiatelo
Caterina Balivo @caterinabalivo
La gomma in bocca e' come il cappello in chiesa #David2014
Maurizio Turrisi @elrullo 4m
io sto con #PaoloRuffini ...va bene le battute sono state infelici..ma perché al #David2014 si deve premiare ancora la Loren?
Matteo Bianx @MatteoBianx 15m View translation
Ma sono in controtendenza se dico che @PRuffini mi ha divertito abbestia ai #David2014?
Giuseppe Saggese @gsaggese84 17m
#David2014 Un David quanto può cambiare la carriera di 1attore?Nn lo so,ma presentarlo può cambiare la vita di chiunque
Mastandrea x Ruffini
fabrizio uni sonia bergamaschi
Michael P. Grimaldi @psychonursing 52m View translation
Alla premiazione dei #David2014, #Ruffini ha dimostrato di essere l'anello di congiunzione tra l'uomo e il Ceccherini.
Claudio Coccoluto @coccodj 15h
è un pugno allo stomaco sempre, sentire parlare di "Grande Bellezza" sulle note della Carrà, perdonatemi.
#David2014
alberto infelise @albertoinfelise 19h View translation
+++ CLASS ACTION DI CELENTANO-DOMINGUIN-QUINN-TOGNAZZI CONTRO RUFFINI PER LESA MAESTA' +++ #David2014
johnny palomba @johnnypalomba · 16h
"Siamo nell'ambito della grande grande stefania sandrelli" sicuramente non in quello grammaticale.
johnny palomba @johnnypalomba · 17h
Ma ruffini lo sa che ha rischiato di brutto un gancio da bellocchio? #mlmt
3. PAOLO RUFFINI DISTURBA IL SALOTTO BUONO DEL CINEMA ITALIANO
Boris Sollazzo per www.giornalettismo.it
Twitter, lasciatevelo dire, è un salotto radical chic. Basterebbe spiare i dati della scolarizzazione degli utenti, la percentuale alta d’appartenenza a ceti sociali alti, l’essere allo stesso tempo d’èlite e di massa, ma con uno squilibrio evidente tra chi è molto attivo e chi è decisamente passivo.
Così, è diventato sempre più il nido dove ha continuato a fiorire il politicamente corretto, la moralità a buon prezzo, il sarcasmo facile e dozzinale, il linciaggio mascherato.
Difficile che si trovi il coraggio di essere originali sui social, quasi impossibile che accada anche su quello in cui si cinguetta: è così facile portare a casa followers se si segue l’esempio di “quelli bravi”. Sparare sulla croce rossa, sulle vittime predestinate, è lo sport più popolare e redditizio.
Mi autodenuncio, per capirci: me la sono presa con una battuta banale con Giovanardi e Rotondi. Il secondo mi ha risposto con classe e ironia: altri avrebbero scatenato l’inferno, io mi sono inchinato alla raffinata controstilettata. Ma ovviamente hanno retwittato più il mio tweet, francamente mediocre (di poco, ma è indicativo).
L’ultimo target su cui sparare è stato Paolo Ruffini. Belloccio, talentoso, è un conduttore tv e un attore, sottovalutato (recuperate Non c’è più niente da fare, un gioiello passato nell’indifferenza del nostro pubblico) per quella toscanità aggressiva e demenziale che non piace nella terra della commedia leziosa, sempre uguale a se stessa, volgare nei contenuti ma timorosa nella forma.
Il giovane ha tante colpe nella gerontocratica Italia: ha avuto successo troppo presto per gli standard tricolori, ha esordito alla regia con produzione Medusa con Fuga di Cervelli a un’età in cui suoi colleghi facevano gli assistenti a grandi maestri (nel migliore dei casi), non sembra volersi fare molto amici e non ama la malinconia o la sofferenza d’autore. Preferisce la gag grossolana ma efficace, la battutaccia per cui ridi vergognandoti un po’, il politicamente scorretto che nel suo esordio sul grande schermo s’è fatto beffe pure dell’handicap. Ecco che, chiamato con Anna Foglietta a condurre la serata dei David 2014, non si è posto limiti.
domenico procacci e kasia smutniak
Non ha fatto l’errore di Lillo & Greg, due geni snaturatisi per obbedire alla kermesse rondiana (da Rondi, il decano dei critici ultranovantenne) e alle sue regole. Hanno tentato di “riformarla” dall’interno, con un umorismo incomprensibile per il cinema italiano più parruccone e troppo timido e spaventato per la loro media.
Ruffini se n’è fatto beffe di quelle paure e di quelle regole: non si è dato limiti, ha passato il confine del buon gusto diverse volte, riuscendo però a smuovere quella palude di riti, dichiarazioni tutte uguali (complimenti, però, all’autore della canzone ‘A Verità per la dedica al tifoso napoletano Ciro Esposito) e standing ovation che assomigliano alle alzate e le sedute di una messa cantata.
Ha fatto arrabbiare Marco Bellocchio, maestro tanto grande come artista quanto permaloso come uomo; ha dato della “topa meravigliosa” a Sofia Loren (che non è riuscita a riderne, ma probabilmente solo per motivi chirurgici); ha tenuto, durante la premiazione, il conto del numero dei David vinti da Virzì e Sorrentino, svelando la ragioneria un po’ squallida che c’è dietro certi premi; non ha risparmiato battutacce ad altri, spolverando quell’atmosfera da casa della bisnonna che da decenni, che sembrano secoli, affligge il maggior riconoscimento cinematografico italiano.
Così non sempre ha fatto ridere, ma ha costantemente tenuto alta la mia attenzione e – a giudicare anche dagli insulti in Rete, circostanziati e decisamente accurati – quella di tutti gli spettatori. Sia su RaiMovie, sia poi sulla rete ammiraglia del servizio pubblico, in seconda serata.
Laddove normalmente ci si addormentava, qui si è rimasti ben svegli. Alla coppia Golino-Scamarcio, Ruffini offre subito un rimprovero bonario per il ritardo e il passaggio davanti alla telecamera; al proprio ingresso si concede un minimonologo tipo Oscar, con il pregio della sintesi; abbatte la quinta parete, prendendo in giro gli autori (non sai mai, ai David, quanta colpa abbiano loro e quanta i conduttori per i regolari fallimenti di ogni conduzione).
E sa incassare bene i rimproveri, che sia un Sorrentino che offre al linguaggio del corpo il giudizio sulla performance del ragazzo, o quello di Paolo Virzì, che lo richiama alla sua livornesità per riportarlo nei binari (a proposito: che bello il gesto del cineasta di chiamare i colleghi e l’altro Paolo de La grande bellezza per festeggiare insieme).
Ma sorride pure il regista toscano, godendo un po’, se non parecchio, di quella scapigliata provocazione. Di quel coraggio nell’essere se stesso, quando gli sarebbe convenuto, forse anche per la carriera futura, di tenersi su un’allegra medietà, come ha fatto ottimamente quell’attrice eccellente che è Anna Foglietta, bravissima nel non farsi travolgere dalle improvvisazioni del compagno e nel nuotare in acque più tranquille.
Ora tutti se la prendono con lui, Paolo il terribile. E lui, che non ama piacere alla gente che piace, sul suo account twitter, proprio laddove l’hanno massacrato, ha orgogliosamente rilanciato ai suoi 110.000 followers e rotti gli insulti ricevuti.
E allora noi te lo diciamo, senza se e senza ma: bravo Paolo. Ridere e prendere in giro di un cinema che non ha autoironia, è esercizio sano e consigliato. Forse hai esagerato, forse non ti è riuscito tutto: ma meglio provarci che nascondersi.
E fregatene dei professionisti del politicamente corretto. Secondo me hanno riso pure loro, pieni di invidia per non aver corteggiato la Loren. Altro che “bischerata”.
andrea occhipinti (2)
nino frassica