ansia tecnologica

STARE CONNESSI 24 ORE SU 24 CI DISTRUGGE LA PSICHE - TRA GUERRA, PANDEMIA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, I LIVELLI DI ANSIA SONO ALLE STELLE E NESSUNO È IMMUNE - LO PSICOTERAPEUTA GIORGIO NARDONE: "FINO A UNA CERTA SOGLIA, L'ANSIA E' PREZIOSA. MA SE SUPERA LA SOGLIA DELL’EFFICACIA, L’ORGANISMO VA IN TILT E NON RIESCE PIÙ AD AVERE UNA REAZIONE FUNZIONALE. SIAMO OSTAGGI DEI MEDIA: CIÒ CHE VEDIAMO CI CAUSA MOLTO STRESS, MA NON RIUSCIAMO A DISTOGLIERE LO SGUARDO" - I CONSIGLI PER NON STRESSARSI…

Giordano Aluffi per "Il Venerdì - La Repubblica"

 

ansia 1

Non c'è pace per la nostra psiche: all’angoscia di fondo per il cambiamento climatico, e alla più velenosa ansia da pandemia, ormai imperante da due anni, si e aggiunta la guerra in Ucraina, con lo spettro di una terza guerra mondiale, e il pericolo di un olocausto nucleare. Nessuno e immune: «L’ansia viene scatenata dal meccanismo percettivo ed emotivo più efficiente della nostra mente, quello della paura» spiega lo psicoterapeuta Giorgio Nardone, direttore del Centro di Terapia strategica di Arezzo, «grazie al quale siamo capaci di riconoscere in pochi millesimi di secondo uno stimolo minaccioso. L’organismo subito si allarma e si attivano reazioni biochimiche, come l’aumento del battito cardiaco e dell’attività elettrica nel cervello, che ci preparano a fuggire o combattere».

 

ansia

Mentre la paura e la reazione a una minaccia diretta e presente, l’ansia e l’anticipazione di una minaccia: «E fino a una certa soglia, e preziosa. E non solo per rispondere a pericoli concreti: se devo sostenere un esame, un accettabile livello d’ansia mi indurrà a studiare e a passarlo. Ma se l’ansia supera la soglia dell’efficacia, l’organismo va in tilt e non riesce più ad avere una reazione funzionale».

 

La nuova guerra ai confini dell’Europa, ancora più della pandemia, induce quest’ansia logorante soprattutto in coloro che rimangono ostaggi della copertura 24 ore su 24 di news drammatiche. Per questo fenomeno e stato coniato addirittura un neologismo, doomscrolling (scorrere notizie apocalittiche).

 

LA DIPENDENZA DAI MEDIA

Attentato di Oklahoma City

«E dal 1995, con la strage di Oklahoma City (attacco terroristico contro un edificio federale in cui morirono 168 persone), il primo caso di esposizione massiccia a riprese non filtrate di feriti e morti, che si studia l’effetto traumatico dei contenuti televisivi» spiega Moran Bodas, ricercatore in psicologia all’Università di Tel Aviv.

 

«Nel 2014 in Israele abbiamo esaminato ciò che e successo quando i canali tv nazionali, durante una crisi nella striscia di Gaza, si sono convertiti a una programmazione fatta quasi esclusivamente di notiziari sulle operazioni militari in corso. Un terzo delle persone dichiaro che le news inducevano un profondo disagio e pensieri angoscianti. Tra gli altri sintomi: disturbi nel sonno, ansia incontrollata, battito accelerato e iperventilazione. I più forti consumatori di news avevano un 60 per cento in più di possibilità di riportare almeno uno di questi sintomi ansiosi. In questi casi siamo ostaggi dei media: ciò che vediamo ci causa molto stress, ma non riusciamo a distogliere lo sguardo».

ansia 3

 

Cosi si acuisce un senso di impotenza e frustrazione: «L’ansia, come tutti i disturbi fobici e ossessivi, deriva dalla sensazione di non avere più il controllo su ciò che succede» spiega Nardone. «L’eccesso di ricerca di informazioni che si scatena di fronte a eventi drammatici come guerre e pandemie e il tentativo di riprendere una qualche forma di controllo, seppure illusorio, su ciò che sta accadendo.

ansia

 

Da comune cittadino italiano non ho alcuna possibilità di intervenire sulle ostilità in Ucraina, eppure seguire le analisi degli esperti e i reportage di guerra mi fa pensare di fare qualcosa di utile. Ma questa, in gergo psichiatrico, e una “tentata soluzione”, che in realtà peggiora il disagio: più mi pesa il senso di mancato controllo sulla realtà, più cerco informazioni. Ma poi vedo i tanti disastri provocati dalla guerra e divento ancora più ansioso».

ansia

 

RIPRENDERE IL CONTROLLO

Ecco perché un modo per lenire l’ansia e quello di dedicarsi ad attività che danno una sensazione di controllo: «Ad esempio aiutando gli altri. Sentirsi utili al prossimo, anche per piccole cose, e un modo per sottrarsi alla vertigine da perdita di controllo sul mondo» spiega Stefan Hofmann, docente di psicologia all’Università di Boston e autore di The Anxiety Skills Workbook, manuale per affrontare l’ansia.

 

ansia

«Ma e utile anche cercare di migliorare il modo in cui ci approcciamo alle notizie: se aumentiamo la capacita di anticipare correttamente gli accadimenti, avremo anche una maggiore sensazione di dominio su quel che ci circonda. Un modo per ottenerlo e abbracciare il pluralismo dell’informazione, consultando anche le fonti che disapproviamo. Nelle settimane precedenti alla crisi ucraina, ho seguito per esempio anche il canale satellitare russo RT: dalla propaganda che vedevo ho potuto, a differenza di tutti i miei conoscenti, prevedere l’invasione».

 

ansia

Ancora più utile – almeno per situazioni come le tensioni internazionali, dove le nostre possibilità individuali di intervento sono pressoché nulle – e imparare a distaccarsi dalle emozioni eccessive: «La strategia più semplice e quella di canalizzare l’ansia per farla defluire: quando ci si sente particolarmente in tensione, si può scrivere tutto ciò che si prova, come in una sorta di registrazione dei propri tormenti. Studi mostrano che se lo si fa con carta e penna – e non tramite dispositivi digitali – si attivano aree del cervello che facilitano il distacco emotivo» spiega Nardone.

 

ansia 5

E continua: «una tecnica ancora più efficace e quella della “peggiore fantasia”. Invece di cercare di usare la ragione per ridurre l’ansia, bisogna addirittura sovrastimolare i propri meccanismi di allerta, per condurli alla loro saturazione. Ad esempio posso dirmi: “Ora voglio che il battito cardiaco acceleri, voglio sentirmi più agitato: per cui chiudo gli occhi e cerco di visualizzare tutte le peggiori fantasie immaginabili rispetto all’esito degli eventi che mi preoccupano”.

ansia 2

 

Mandando il cervello in questa direzione, paradossalmente ciò che si produce e una risposta fisiologica inibitoria. Ovvero la mente cerca di ristabilire l’equilibrio, da noi manomesso, riducendo l’ansia. Questo stratagemma terapeutico consente di liberarsi dall’ansia in poche settimane».

Concorda Hoffmann: «L’esposizione alle paure e il solo modo per sconfiggerle. Poi si possono usare approcci differenziati secondo il tipo di personalità: c’e chi tende a somatizzare l’ansia, e per queste persone sono utili tecniche di rilassamento e meditazione.

ansia 4

 

C’e chi invece e più portato alla ruminazione di pensieri negativi, e in quel caso si può tentare un approccio cognitivo, portato a fare luce sulla effettiva ragionevolezza – o meno – delle preoccupazioni. Un terzo tipo di ansia ha una maggiore componente comportamentale: e il caso di chi si dedica al consumo incessante di no- tizie. In questo caso si può cercare di intervenire imponendosi dei vincoli temporali, come non più di un paio d’ore al giorno, per esempio, per informarsi sulla guerra. O limitare l’accesso ai social network, dove l’informazione e servita insieme a meccanismi che danno dipendenza

(come la costante connessione con gli altri)».

 

ansia 1

L’INSEGNAMENTO DEI SUMERI

Il tutto tenendo sempre presente che l’ansia rimane, comunque, un groviglio di emozione e pensiero, e queste due componenti vanno affrontate secondo una gerarchia ben precisa: l’e-mozione viene prima. «La parte emotiva del cervello, identificata dai neuroscienziati nell’amigdala, locus coeruleus e ippocampo, può arrivare come un fiume in piena sulla corteccia, che e la parte cognitiva.

 

ansia 6

Ma quest’ultima non e in grado, per usare una metafora, di risalire da sola queste rapide» spiega Nardone. «Quindi abbiamo bisogno di disinnescare innanzitutto il senso di allarme, per poi affrontare in seconda battuta la parte cognitiva dell’ansia, smascherando – ove possibile – la sua infondatezza logica. Lo sapevano gia i Sumeri, che quattromila anni fa scrissero su una tavoletta: la paura guarda- ta in faccia si trasforma in coraggio».

Ultimi Dagoreport

tony effe

TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”