evasione fiscale tasse evasori

L’ITALIA, UN PAESE DI “POVERI BENESTANTI” – STANDO ALLE DICHIARAZIONI DEI REDDITI, IL 45% DEGLI ITALIANI NON VERSA NEANCHE UN EURO DI IRPEF, PERCHÉ NON DICHIARA REDDITI O LI HA BASSISSIMI – SI TRATTA DI 17 MILIONI DI “POVERI”, CHE POSSIEDONO IN GRAN PARTE IMMOBILI E AUTO, SMARTPHONE, ABBONAMENTI A INTERNET E ALLE PAY-TV. INDICATORI CHE LE STATISTICHE FISCALI NON RIESCONO A “INTERCETTARE” – MENTRE IL 15% DEI CONTRIBUENTI CON REDDITI OLTRE 35MILA EURO SI ACCOLLA IL 64% DI TUTTA L’IMPOSTA PERSONALE…

Salvatore Padula per https://24plus.ilsole24ore.com/

 

RICCHI E POVERI - DICHIARAZIONE DEI REDDITI

Cittadini talmente poveri da non avere redditi (in realtà, spesso assenti perché non dichiarati…) o comunque da averli talmente bassi da non versare neppure un euro di Irpef, condizione nella quale si trova quasi un contribuente su due (il 45%, per la precisione)

 

Pochi eletti, circa il 15% dei contribuenti con redditi oltre 35mila euro, che si accollano quasi il 64% di tutta l’imposta personale. Numeri drammatici per molti motivi. Non ultimo per il fatto che, analizzando ancor più in profondità la composizione delle fasce reddituali, risulta che quasi il 75% dei cittadini vive totalmente o parzialmente a carico degli altri. Senza versare imposte o versandone poche, usufruisce di assistenza, servizi e bonus che sono interamente pagati dall’Irpef del restante 25% di contribuenti.

 

Tanti poveri o pochi benestanti?

IRPEF - TASSE

Allora, siamo una società di tanti poveri oppure siamo una società di pochi benestanti? La sintesi, siamo «una società di poveri benestanti»: l’ha fornita Alberto Brambilla, presidente del Centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, che il 29 ottobre ha presentato l’annuale analisi sulle dichiarazioni dei redditi del 2022 e sulle altre imposte dirette e indirette. [...]

 

Il paradosso: niente Irpef, ma tanti beni

Tanti poveri, o presunti tali, per il fisco. Molti di più dei cittadini in stato di povertà censiti dall’Istat (17milioni contro 14milioni, contando le persone e non i contribuenti). Però, questo è il paradosso, tanti poveri benestanti, con primati (quasi) mondiali nel possesso di immobili e automobili, oppure di smartphone, di abbonamenti a internet e alle pay-tv e altro ancora. Tanti indicatori che le statistiche fiscali non riescono proprio, non tanto a intercettare – cosa che per altro non rientra tra le loro finalità – ma neppure a far trasparire.

 

L’accanimento sul ceto medio che paga le tasse

tasse - dichiarazione dei redditi

Con un carico fiscale esorbitante che finisce per accanirsi non solo sui redditi più elevati, ma anche su quel ceto medio che viene puntualmente escluso da qualsiasi beneficio sia in termini di riduzione del prelievo fiscale sia in termini di accesso ai servizi pubblici e assistenziali, con l’Isee che fa da barriera invalicabile contro queste opportunità.

 

D’altra parte, nel nostro Paese per essere considerati ricchi, basta avere un reddito superiore a 50mila euro lordi all’anno (meno di 2,6 milioni di italiani), livello dal quale scatta l’aliquota marginale massima del 43 per cento. Per tacere del fatto che con la manovra si introducono addirittura penalizzazioni per chi supera i 75mila euro di reddito, con una sforbiciata alle detrazioni fiscali per oneri e oltre spese detraibili. [...]

TASSE - RICCHI E POVERIEVASIONE FISCALE

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…