L’UE SI SVEGLIA TROPPO TARDI: ABBIAMO GIÀ REGALATO IL MONOPOLIO DELLE MERCI ALLA CINA – IL DISAVANZO EUROPEO CON PECHINO AMMONTA A 291 MILIARDI DI EURO. IL 20,5% DEI BENI IMPORTATI NEL VECCHIO CONTINENTE PROVIENE DALLA TERRA DEL DRAGONE. I PAESI BASSI HANNO IL RECORD (PER VIA DEL PORTO DI ROTTERDAM). SEGUONO GERMANIA E ITALIA – SUL FRONTE DELL’EXPORT, INVECE, È BERLINO A FARLA DA PADRONA IN CINA…
Estratto dell’articolo di Anna Maria Angelone per “La Stampa”
RELAZIONI ECONOMICHE TRA UE E CINA
[…] La Cina è, oggi, il più importante partner commerciale dell'Ue. Il "sorpasso" sugli Usa è avvenuto nel 2020, soprattutto per la fornitura dei dispositivi di protezione individuale durante la pandemia.
Nel 2023, Europa e Cina si sono scambiate merci per un valore – fra import ed export – pari a 739 miliardi di euro (dati Eurostat). Ma il disavanzo commerciale europeo con Pechino – sebbene in calo rispetto alla cifra "monstre" di quasi 400 miliardi di euro nel 2022 – ammonta tuttora a 291 miliardi di euro.
Proviene dalla terra del Dragone, in media, il 20,5% dei beni importati nel Vecchio continente (in confronto, la "dipendenza" degli Usa da merci cinesi si ferma al 12,7%).
A valore, sono i Paesi Bassi a detenere il record di importazioni dalla Cina: più di 116 miliardi di euro nell'ultimo anno. Seguono Germania (94 miliardi di euro) e, al terzo posto, l'Italia (47 miliardi).
A trainare l'import cinese ci sono soprattutto beni del settore high tech quali semiconduttori e chip, oltre a componenti per la transizione verde come le batterie elettriche per le auto e altri prodotti. E ancora, componenti per le energie rinnovabili. […]
Sul fronte delle esportazioni, invece, Pechino resta il terzo mercato di destinazione delle merci europee. Qui, si piazza in testa la Germania con più di 97 miliardi di euro.
olaf scholz xi jinping in cina
Come noto, il boom delle merci tedesche è una solida realtà da ormai molti anni, facendo di Berlino il primo attore europeo sul mercato cinese. La stragrande maggioranza di beni importati da Pechino si riferiscono a quattro macro settori ovvero meccanica strumentale, automotive, farmaceutica, elettrotecnica ed elettronica.
A seguire, fra i paesi che esportano di più in Cina, ci sono Francia e Paesi Bassi.
Quanto al «made in Italy», l'export tricolore in Cina sfiora i 20 miliardi di euro.
Si tratta, per lo più, di macchinari, prodotti tessili e abbigliamento, sostanze e prodotti chimici, mezzi di trasporto, articoli farmaceutici. Fra i prodotti nostrani "vincenti", anche molti del settore agroalimentare (pasta, olio d'oliva, formaggi, vini e spumanti).
ursula von der leyen xi jinping
Solo quattro paesi europei, però, registrano un surplus commerciale ovvero esportano sul mercato cinese, in valore, più di quanto importano da Pechino e sono Germania, Finlandia, Irlanda e Lussemburgo. Per tutti gli altri, Italia compresa, l'interscambio premia la Cina.
Venendo agli investimenti diretti cinesi in Europa, dopo un exploit legato ai progetti della nuova "Via della Seta" lanciata nel 2013, Pechino ha rallentato la sua corsa.
PARTNER COMMERCIALI UE - DATI 2022
Fra il 2016 e il 2017, il Dragone ha "speso" ben 85 miliardi di euro in fusioni e acquisizioni nel Vecchio continente soprattutto per entrare nelle attività dei grandi porti europei.
Nell'ultimo biennio, invece, il flusso dei capitali è stato in parte dirottato verso il sostegno alla crescita interna gravata dalla pesante crisi immobiliare. Nonostante un lieve aumento nel 2022, dunque, lo shopping cinese in Europa si è arrestato a 10 miliardi di euro.
A beneficiarne di più, in questo caso, sono stati i Paesi Bassi (per via di Rotterdam), la Germania, la Francia e il Regno Unito. Da soli, questi ultimi paesi hanno attratto circa il 40% delle risorse cinesi. […]
XI JINPING E GIORGIA MELONI summit ue cina xi jinping olaf scholz OLAF SCHOLZ XI JINPING summit ue cinasummit ue cina ursula von der leyen summit ue cina DAZI UE SULLE AUTO ELETTRICHE CINESI