meloni segre werwolf division

“GIORGIA MELONI? UNA TRADITRICE SCHIFOSA, AMICA DI SION, BISOGNA SPARARLE IN TESTA” - FU UN INCONTRO TRA LA PREMIER E LA SENATRICE A VITA LILIANA SEGRE A SCATENARE LE IRE DEL GRUPPO NEONAZISTA “WERWOLF DIVISION”, CHE PENSO’ A UN PIANO PER ELIMINARE LA PREMIER: “NON SIAMO NAZISTI DA TASTIERA” - 12 PERSONE SONO FINITE IN CARCERE PER ASSOCIAZIONE TERRORISTICA. LE ESERCITAZIONI PER IMPARARE A SPARARE AVVENIVANO IN UN POLIGONO DI TIRO ABUSIVO, UNA CASA ABBANDONATA ALLA PERIFERIA DI BOLOGNA – GLI INSULTI A SALVINI E LE IMMAGINI DEGLI OGGETTI SEQUESTRATI – VIDEO

https://www.repubblica.it/cronaca/2024/12/04/video/nelle_stanze_dei_neonazisti_di_werwolf_le_immagini_degli_oggetti_sequestrati-423822895/

 

 

Marco Madonia per il “Corriere della Sera” - Estratti

giorgia meloni

 

Fu in particolare un incontro tra la premier e la senatrice a vita Liliana Segre a scatenare le ire del gruppo neonazista «Werwolf Division», che in più chat e telefonate faceva riferimento — come emerso dall’inchiesta che ha portato in carcere 12 persone per associazione terroristica — a possibili piani per eliminare Giorgia Meloni.

 

 

La presidente del Consiglio, a causa di un evento con Liliana Segre, è una «traditrice», «amica di Sion», «schifosa».

 

Oltre a parlare di «spararle in testa» e di «stanza d’albergo dalla quale puoi sparargli (letterale, ndr)», l’addestratore del gruppo Salvatore Nicotra diceva anche: «Avrete soldati pronti quando attaccheremo il palazzo del governo per togliere di mezzo le pedine dei massoni e farli venire allo scoperto. Noi ci stiamo preparando alla battaglia, mentalmente e fisicamente».

werwolf

 

La senatrice a vita viene risparmiata da particolari epiteti, ma gli attacchi, almeno verbali alle istituzioni, sono continui. Sembra esserci un riferimento, poco chiaro, anche a Elly Schlein, non mancano invece gli insulti a Matteo Salvini. A firmarli è Rodolfo Poli, personaggio noto dell’ultradestra. Nel 1979 era stato condannato per una vicenda di armi, nello stesso anno fu tra i primi indagati nell’inchiesta sulla strage del treno Italicus.

salvatore nicotra

Il gruppo della Werwolf, un esercito di camerati fedeli e non invece «nazisti da tastiera» aveva bisogno di imparare a sparare.

 

Le esercitazioni avvenivano in un poligono di tiro abusivo, una casa abbandonata alla periferia di Bologna. I proiettili costavano 3 euro ciascuno «perché purtroppo il mercato nero costa», spiega intercettato uno degli indagati in possesso di una pistola «vera e clandestina». Tanto che nella chat manda le immagini di un bersaglio crivellato di colpi. Il problema era procurarsi le armi anche se, secondo gli inquirenti, il gruppo aveva «contatti diretti fiduciari con criminalità comune e organizzata».

 

werwolf manifesti per cercare nuove leve

Le acquistavano anche in Rete, come un normale negozio online. «Arrivano a casa queste cose o si prendono solo i soldi?», «A me preoccupano i controlli delle Poste». Il leader del gruppo rassicura: su Telegram ci sono «gruppi seri gestiti da gente seria». Per uno degli indagati «sarebbe bello avere le Uzi, mitragliette, fucili d’assalto» per diventare «un vero esercito, delle vere SS».

joe fallisi

 

Dell’inchiesta ha parlato anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: «Manterremo l’attenzione sempre alta

presentazione a milano del docufilm su liliana segre 7

 

simonetta cesarifabio tuiachsalvatore nicotra 23

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