marina berlusconi inaugurazione mondadori roma

“NON SCENDO IN POLITICA, MIO PADRE ME LO SCONSIGLIAVA, MA SUI DIRITTI SONO PIU’ VICINA ALLA SINISTRA DI BUON SENSO” - MARINA BERLUSCONI, A ROMA PER INAUGURARE UNA NUOVA LIBRERIA MONDADORI CONFESSA CHE NEGLI USA VOTEREBBE PER KAMALA HARRIS: “HA BUONE CHANCES” - "LA MELONI? MI AVREBBE FATTO PIACERE AVERLA QUI, MA POTETE IMMAGINARE GLI IMPEGNI DELLA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO…" (LA DUCETTA ERA ALLA FESTA DEL "TEMPO" ALLA GNAM) – L’ATTACCO AI MAGISTRATI: “NON SONO NEMICI DI MIO PADRE O DELLA MELONI, MA SONO NEMICI DEL PAESE” – DA NORDIO E DELL'UTRI A SERENA BORTONE, DA DACIA MARAINI A PIERFERDY CASINI, ECCO CHI C'ERA ALLA PRESENTAZIONE - VIDEO

https://video.corriere.it/politica/roma-marina-berlusconi-non-scendo-in-politica-ma-sui-diritti-sto-con-la-sinistra/7d38a43e-e066-47d9-af3f-43ccf3dadxlk

 

 

Concetto Vecchio per repubblica.it - Estratti

 

(...) Galleria Sordi, tardo pomeriggio.

marina berlusconi gianni letta

 

Marina Berlusconi, 58 anni, tailleur nero, occhiali in tinta, è scesa da Milano per inaugurare la nuova libreria Mondadori (al posto della Feltrinelli, che ha chiuso i battenti dopo la pandemia), con un comizio politico di quattordici minuti.

 

E, nel segno del Cavaliere, attacca i magistrati: «Certi giudici non sono nemici di mio padre o della Meloni, ma sono nemici del Paese». Scenderà quindi in campo? «Mio padre me lo ha sempre sconsigliato. Io faccio l’imprenditrice, mi piace quello che faccio e vorrei continuare a farlo». Si dice che quello che ci tiene di più sia suo fratello Pier Silvio. «Su Pier Silvio parla Pier Silvio», taglia corto. Non resta allora che raggiungere lo zio, Paolo Berlusconi. Lo consiglia ai nipoti?

«Ho già mandato affanculo un sacco di gente per questa domanda», risponde con guasconeria.

marina berlusconi mondadori roma

Sarà anche così, ma quel che qui va in scena si configura come dimostrazione di forza, di potere. È la destra buona che manda il suo messaggio all’altra destra, quella che occupa Palazzo Chigi. E siccome i Berlusconi sono la Succession italiana, e come in ogni serie tv che si rispetti non c’è mai un finale, prepariamoci ad altre puntate. Giorgia Meloni, per dire, non è venuta. Perché? Bastava attraversare la strada per incontrarsi. Invece la premier sta allo Gnam alla festa del Tempo .

 

«Sul governo do un giudizio positivo», concede però Marina, che dà il via libera al contributo sulle banche. «Mi avrebbe fatto piacere averla qui, ma potete immaginare gli impegni della presidente del Consiglio». Ma che non s’incontrino non sarà certo casuale. Nulla lo è nel piccolo mondo romano. E Marina mercoledì salirà al Quirinale per ottenere da Sergio Mattarella il cavalierato.

marina berlusconi mondadori roma

 

In primavera la rottura simbolica era stata sui diritti. Marina disse di sentirsi più vicina a una sinistra di buonsenso. Qui ripete che «la questione dei diritti non è di destra né di sinistra, ma di civiltà e umanità. Poi serve un cambiamento che richiede tempo, ma la politica ha il compito di fornire risposte alla società. L’evoluzione non deve essere frenata, la sinistra su questi temi specifici si è mostrata più aperta e attiva. Io però sono una liberale berlusconiana, non sono di sinistra, e ho dubbi sulla maternità surrogata: la maternità non si può trasformare in una mercificazione del corpo femminile». E i dubbi riguardano anche Trump. Fosse in America voterebbe Kamala Harris, sussurrano i suoi: «È capace e determinata e credo abbia buone chances ».

MARINA BERLUSCONI ALL INAUGURAZIONE DEL MONDADORI STORE - FOTO LAPRESSE.

 

 

(...)

 

rosanna lambertucci Mario Di Cosmo

pierferdinando casini (2)carmine perna marina berlusconi antonio porrodacia maraini (2)carmine perna patrizia marrocco rita dalla chiesamarina berlusconi letizia moratti (2)mondadori storeletizia morattirita dalla chiesa cristina rossello marina berlusconi (2)melania rizzoli gianni letta cristina rossellolicia ronzulli (2)antonio porro carmine pernagianni letta mario resca (2)paolo berlusconi marcello dell'utricarlo nordio (2)gianni letta (3)maria elisabetta alberti casellatimario rescamaria elisabetta alberti casellati (2)paolo zangrilloletizia moratti gianni letta marina berlusconimario resca rita dalla chiesafedele confalonierimelania rizzoli marcello dell'utririta dalla chiesacarmine perna marina berlusconi antonio porro (2)maria elisabetta alberti casellati (3)pierferdinando casinigianluca pulvirentimarina berlusconi letizia morattilicia ronzulliserena bortonegianni letta mario rescafedele confalonierinello musumecimaurizio gasparrimelania rizzolipatrizia marrocco rita dalla chiesa (2)augusto minzolinipaolo berlusconi (4)maurizio gasparri (3)fedele confalonieri carmine perna patrizia marrocco rita dalla chiesamarcello dell'utrimaria beatrice alozzicarlo nordiopaolo berlusconi (3)marina berlusconi (3)marina berlusconi (2)mario resca (2)gianni lettasimonetta matonedacia marainipaolo berlusconi (2)giorgio mule'marina berlusconimaurizio gasparri (2)gianni letta (2)pierferdinando casini (2)marina berlusconi letizia moratti (2)melania rizzoli gianni letta cristina rossellorita dalla chiesa cristina rossello marina berlusconi (2)gianni letta (2)

davide desario marina berlusconi

MARINA BERLUSCONI ALL INAUGURAZIONE DEL MONDADORI STORE - FOTO LAPRESSEMARINA BERLUSCONI ALL INAUGURAZIONE DEL MONDADORI STORE - FOTO LAPRESSE marina berlusconi mondadori roma 26

rosanna lambertucci Mario Di Cosmo

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…