MAZZATE SU MAZZOTTA – “IL FOGLIO” VERGA UN RITRATTO KILLER DELL’ORMAI EX RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO, CHE “FA IL PIAGNONE” MENTRE OTTIENE UNO STIPENDIO DA 500MILA EURO: “RIFIUTA LA PRESIDENZA DI FERROVIE, ACCETTA FINCANTIERI, MA ORA È IL MINISTRO DELLA DIFESA, GUIDO CROSETTO, CHE RITIENE QUESTA NOMINA NON ADATTA. DA QUANDO UNA PARTECIPATA COME FINCANTIERI, DA SEMPRE AFFIDATA AD AMBASCIATORI E GENERALI IN CONGEDO, VIENE PRESIEDUTA DA UN RAGIONIERE?” – LO SCONTRO TRA IL MINISTRO DELLA DIFESA E GIORGETTI, CHE HA DIFESO MAZZOTTA SUL DISASTRO SUPERBONUS....
Estratto dell’articolo di Carmelo Caruso per “il Foglio”
Sta per vincere le olimpiadi di “piagnone di stato”: Biagio Mazzotta, il ragioniere dei 500 (mila euro) stile libero. Il prossimo che lo chiama “servitore” gli paghi almeno i fazzoletti. Per lasciare la Ragioneria a Daria Perrotta (Giorgetti avrebbe scelto lei) si fa consegnare la presidenza di Fincantieri (500 mila euro circa l’anno), scatena una guerra tra ministeri, Difesa contro Mef, continua a telefonare ai giornali per raccontare che il buco “Superbonus non è colpa mia”, ingolosisce i cronisti con i suoi studi: “Ho delle cosine da dire...”.
giancarlo giorgetti guido crosetto
Servitore, di cosa? Altri due giorni da ragioniere ed è capace di chiedere le spese per il trasloco. Cosa altro ancora gli si deve dare? Fincantieri approva oggi la relazione semestrale e si attende un cda straordinario per “cooptare” Mazzotta come presidente, uno che ha problemi con i conti del Superbonus, ma che alza il suo.
Per lasciarsi accompagnare alla porta, […] ha preteso una sorta di riabilitazione storica: “Non me ne vado se la politica non si carica la colpa”. Ha infatti ricevuto la carezza di governo, il balsamo per le ferite. Giorgetti, rispondendo all’Ansa, ha parlato di Mazzotta come “servitore dello stato” e per quanto riguarda il Superbonus ha ricordato che le responsabilità sono anche dei partiti “perché è troppo comodo dare tutta la colpa alla Ragioneria”.
BIAGIO MAZZOTTA - DARIA PERROTTA
[…] Un altro che pensava lo difendesse era Mario Draghi che in verità non ha mai detto, a suo favore, una parola. Quando Mazzotta capisce, e lo capisce un mese fa, che il Quirinale non si sarebbe opposto alla sostituzione, inizia a trattare come si trattano le spugne a Marrakech. Rifiuta la presidenza di Ferrovie, accetta Fincantieri, ma ora è il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ritiene questa nomina non adatta al profilo di Mazzotta, il piagnone medaglia: ha sequestrato lo stato, (“Non me ne vado”) e dallo stato vuole le scuse.
Da quando una partecipata come Fincantieri, da sempre affidata ad ambasciatori e generali in congedo, viene presieduta da un ragioniere? Dato che Mazzotta sarebbe un grande amico di Crosetto non avrà problemi a farsi spiegare perché il ministro della Difesa ritiene sbagliato (e lo ritiene) destinare Mazzotta a questa società anziché a una meno industriale. Per rimuovere il piagnone di stato si rischia dunque di sollevare il malumore dei Corpi, esercito, marina, e non si ha neppure la promessa di un patto di lealtà.
giorgia meloni giancarlo giorgetti guido crosetto
[...] Gliel’ha spiegato anche Francesco Giavazzi, […] che di Draghi è l’amico essenziale, che un ragioniere non è un piagnone. Mazzotta lascia triplicando lo stipendio, avvelenando i pozzi. Non finisce a Sant’Elena, […] ma finirà per vendere le sue “Memorie di un buco”. Dopo Fincantieri si farà assegnare anche il Premio Strega.