“A SANREMO SI PUÒ INSULTARE DIO MA NON SCHERZARE SULL’OMOSESSUALITÀ” - GIORGIA MELONI SI INCAZZA PER IL BATTESIMO DI ACHILLE LAURO E MINIMIZZA LE POLEMICHE “ECCESSIVE” SU CHECCO ZALONE: “MI COLPISCE PERCHÉ CI SONO SEMPRE GERARCHIE PARTICOLARI: QUELLO SI BATTEZZA SUL PALCO E SI DICE 'O CHE BRAVO', MA MI CHIEDO CHE SAREBBE SUCCESSO SE INVECE DI DERIDERE UN SACRAMENTO, AVESSE DERISO I PROVVEDIMENTI SUL GREEN PASS…”
(ANSA) - "Trovo un po' surreale che al festival di Sanremo si possa insultare Dio e non si possa scherzare sull'omosessualità, mi pare che Checco Zalone l'abbia fatto con una chiusura molto difensiva nei confronti della realtà".
Così la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni parlando delle polemiche sull'intervento di Checco Zalone a Sanremo, ospite di Radio 24. Ha aggiunto di rispettare la satira e di aver considerato "eccessive" le critiche mosse dalla comunità omosessuale e ha concluso:
"Mi colpisce perché ci sono sempre gerarchie particolari: quello si battezza sul palco e si dice 'O che bravo' (riferendosi alla performance di Achille Lauro, ndr) ma mi chiedo che sarebbe successo se invece di deridere un sacramento, avesse deriso i provvedimenti sul green pass? Dio si può deridere ma la nostra nuova religione del green pass no ".
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