AHI! TECH - UNA CHIAMATA CHE NON È POSSIBILE IGNORARE: UNO SPECIALE SU “CALL OF DUTY”, IL GIOCO DI GUERRA PIÙ FAMOSO E PIÙ REDDITIZIO DELLA STORIA DEI VIDEOGAMES - DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE AL 2025: LA RECENSIONE DEL NUOVO CAPITOLO DELLA SERIE, “BLACK OPS II”, CHE IN 16 GIORNI HA INCASSATO UN MILIARDO DI DOLLARI - ABBIAMO PROVATO ANCHE IL NUOVO PACCHETTO MAPPE MULTIPLAYER “REVOLUTION”, DISPONIBILE SU XBOX LIVE…

A cura di Andrea Andrei per Dagospia

Che la guerra non sia un gioco, si sa. Ed è sempre bene ribadirlo, soprattutto oggi che abbiamo modo di vedere quasi in diretta quello che accade nei teatri dei maggiori conflitti mondiali (come ha dimostrato di recente il soldato americano che ha postato su Youtube un video del suo ferimento durante uno scontro a fuoco con i talebani in Afghanistan).

Ma ciò non toglie che spesso i giochi di guerra sono veramente appassionanti. Specie se parliamo della serie più famosa, più giocata e più redditizia della storia dei videogames. È, ovviamente, "Call of Duty", che proprio quest'anno compie dieci anni. Era il 2003 quando uscì il primo capitolo, ambientato nella Seconda Guerra Mondiale, che diventò fin dalla sua pubblicazione un classico del genere sparatutto. Seguirono poi, quasi con cadenza annuale, altri sette capitoli, ambientati anche in diversi periodi storici. La serie "Modern Warfare" arriva fino ai giorni nostri, mentre l'ultima uscita, "Black Ops", spazia anche in un futuro iper-tecnologico.

Non è compito semplicissimo descrivere in poche righe quello che è stato e che ha rappresentato "COD" per il mondo videoludico. Basti dire che si tratta dello sparatutto in prima persona che ha incassato di più in assoluto e che ancora oggi infrange tutti i record di vendite a ogni nuovo capitolo pubblicato.
Call of Duty trasporta il giocatore nel pieno dell'azione di guerra, con colonne sonore, filmati e ricostruzioni spesso in stile cinematografico, il che trasforma il gioco in un qualcosa di epico.

C'è stata un'evoluzione evidente dai primi capitoli fino a oggi. Basti pensare che le prime uscite erano ispirate a fatti realmente accaduti, e forse anche per questo offrivano un coinvolgimento emotivo talmente profondo da essere il suo punto di forza e contemporaneamente di debolezza. Non nego che, nel lontano 2003, la prima impressione che ebbi del primo capitolo della serie non fu molto positiva. Non certo per la spettacolarità indiscussa del gioco, quanto più per il fastidio che mi procurava ripercorrere in prima persona (con una certa abbondanza di dettagli, peraltro) una delle pagine più dolorose della storia dell'ultimo secolo. Impersonare un soldato americano durante lo sbarco in Sicilia, per chi ha un minimo di sensibilità storica, è qualcosa di più di una semplice riproduzione ludica di uno scenario di guerra. Il gioco è però sinceramente irresistibile.

Da allora, come si è detto, di cose ne sono cambiate. Intendiamoci, Call of Duty si porta dietro sempre la sua bella scia di critiche (specialmente con Modern Warfare, che riproduceva degli scenari di guerra molto simili a quelli che i soldati degli eserciti occidentali si sono ritrovati a vivere in Medio Oriente). Ma il successo è talmente scontato che addirittura anche le vecchie copie usate nei negozi di videogame vengono valutate mediamente di più degli altri giochi.

Senza considerare, e ciò vale soprattutto per i capitoli più recenti, che in multiplayer è forse uno dei titoli più godibili e divertenti in commercio.

LA RECENSIONE DI CALL OF DUTY BLACK OPS II
Tutto questo si ritrova anche nell'ultimo capitolo, "Black Ops II", che abbiamo provato in versione Xbox360. Prodotto da Treyarch e pubblicato da Activision Blizzard, il gioco ha incassato (guarda un po'!) un miliardo di dollari in soli sedici giorni. In realtà non fu accolto in maniera positiva, almeno prima della sua uscita. I critici più spietati già affilavano le unghie, pronti a scatenarsi su quello che è effettivamente il maggiore punto debole di tutta la serie: la ripetitività. Molti considerano infatti le dinamiche di gioco di Call of Duty un po' monotone e abusate. La libertà di movimento è solo apparente, in realtà il giocatore è costretto ad avanzare solo in certi spazi e in certe direzioni e l'obiettivo rimane essenzialmente quello di effettuare un continuo tiro al bersaglio, con i nemici che muoiono come mosche, ma che sono sempre di più.

Un giudizio che è sicuramente comprensibile, anche se quegli stessi critici alla fine si sono dovuti ricredere. Il secondo capitolo di "Black Ops" (che allude alla Divisione Operazioni Speciali della Cia) è ambientato nel 2025, quando Frank Woods (presente anche nella prima parte), ormai costretto su una sedia a rotelle, ripercorre con lunghi flashback alcune fasi della guerra fredda negli anni '80, vissute accanto ad Alex Mason (il protagonista di Black Ops). Questo perché Woods sta aiutando David Mason, figlio di Alex, a catturare l'antagonista Raul Menendez e a contrastare la Repubblica Popolare Cinese che nel frattempo ha invaso la costa occidentale degli Stati Uniti in cerca di materie prime.

Il gioco alterna perciò gli episodi degli anni '80 a quelli ambientati nel 2025. I primi sono altamente spettacolari, anche grazie allo spessore dei personaggi, mentre i secondi offrono la possibilità al giocatore non solo di partecipare direttamente all'azione, ma anche di comandare delle squadre a livello tattico. La pecca forse è rappresentata dal fatto che le tecnologie avanzatissime tolgono un po' di fascino al gioco (sparare a dei soldati che hanno il potere di diventare invisibili ricorda tanto "Crysis" o "Halo", e con Call of Duty c'entrano poco), ma la trama è appassionante e il gameplay provoca dipendenza, come quello dei suoi predecessori.

Il tasso di spettacolarità è elevatissimo, quello di violenza anche (decisamente maggiore rispetto agli ultimi capitoli di "Modern Warfare").

IL MULTIPLAYER E IL NUOVO PACCHETTO MAPPE "REVOLUTION"
Oltre alla classica e irrinunciabile "Campagna", il multiplayer, e cioè l'altra modalità di gioco che ha decretato il successo planetario della serie, si conferma all'altezza delle aspettative anche in quest'ultimo capitolo.

Solo due giorni fa è uscito il nuovo pacchetto mappe "Revolution", scaricabile da Xbox Live per 1200 Microsoft Point (c'è anche la possibilità di acquistare il "Season Pass" a 4000 Microsoft Point per scaricare tutti i pacchetti aggiuntivi che usciranno). Il pacchetto in questione comprende 4 nuove mappe: "Grind", ambientata in uno skate park, "Mirage", nel deserto del Gobi, "Hydro", che ha al centro una diga in Pakistan, e l'affascinante "Downhill", che porta i giocatori tra le vette innevate delle Alpi francesi.

"Revolution" dà anche accesso a una nuova arma e alla possibilità di prendere la parte dei non-morti nella modalità "Zombi".

Una scusa in più per passare ore e ore ad assassinarsi a vicenda con gli amici, sempre e solo sullo schermo, naturalmente. Anche perché qui si resuscita all'infinito.
E se avete altri impegni? Il team di Call of Duty ha pensato al modo di risolvere il problema, come dimostra questo geniale spot: http://www.youtube.com/watch?v=OZwdpXgPbKc. Tanto per dire che ormai la questione non è convincere gli utenti ad acquistare il gioco (lo farebbero comunque), quanto più cercare di strapparli ai loro impegni quotidiani. Perché anche il piacere diventa Dovere.

 

CALL OF DUTY BLACK OPS IICALL OF DUTY BLACK OPS IICALL OF DUTY BLACK OPS IICALL OF DUTY BLACK OPS II REVOLUTION - MAPPA GRINDCALL OF DUTY BLACK OPS II REVOLUTION - MODALITà ZOMBICALL OF DUTY BLACK OPS II REVOLUTION - MAPPA DOWNHILL

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….