dago in the sky

ALDO GRASSO IN LODE DI “DAGO IN THE SKY”: “ROBERTO D'AGOSTINO SI OCCUPA DI GIOCHI, EGLI STESSO SI FA GIOCO, IL BRICCONE ELETTRONICO. IL PRIMO EPISODIO È DEDICATO AI VIDEOGAME, INTESI COME UNA NUOVA FORMA D'ARTE CHE INCROCIA LA TECNOLOGIA E IL DESIGN”

Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

 

aldo grasso

Roberto D' Agostino si occupa di giochi, egli stesso si fa gioco, il briccone elettronico. Il primo episodio della nuova serie di «Dago in the Sky» (è la quarta edizione) è dedicato ai videogame, intesi come una nuova forma d' arte che incrocia la tecnologia e il design (Sky Arte, giovedì, ore 21,15). I giochi elettronici sembrano aver abbandonato la meccanica delle uguaglianze e delle similitudini «realistiche»: invece di rappresentare il mondo dei «grandi», si esercitano sul loro immaginario (film, televisione, libri, fumetti...).

 

Il gioco si avvia a stabilire equivalenze più complesse: rifacendo il mondo adulto, il suo compito principale era quello di renderlo innocente, di purificarlo, di istituirlo come natura e come eternità, secondo il principio «small is beautiful». Adesso, basato com' è sull' immagine elettronica (il feticcio moderno non è soltanto ciò che appare unico, ma ciò che è sostituibile, riproducibile, alienabile, in massimo grado), conosce soltanto un rapporto simulativo mettendo in causa la differenza tra il «vero» e il «falso».

dago in the sky quarta stagione 'l'arte del gioco' 7

 

Da presenza mentale, l' immagine si trasforma in cosa, in oggetto palpabile, in esperienza sensoriale e tonificata da questa totale inversione comincia a fare il verso al reale; in fondo, in ogni processo di simulazione un po' di infingardaggine rimane pur sempre. Il giocattolo tradizionale si colloca in un microcosmo della produzione, quello elettronico in quello della riproduzione.

dago in the sky quarta stagione 'l'arte del gioco' 6

 

D' Agostino e la coautrice Anna Cerofolini sostengono che, rispetto ad altri universi artistici (pittura, teatro, cinema), i videogiochi sono estremamente selettivi: ci sono i giocatori (tanti, ma non moltissimi) e c' è il resto del mondo che conosce i videogiochi solo quando se ne occupa la cronaca nera. Il videogioco è anche scrittura e i debiti con le avanguardie del primo '900 sono palpabili.

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