amanda lear philippe malagnac

LE CONFESSIONI DI UNA SETTANTENNE IN CALORE - AMANDA LEAR: "FELLINI MI GUARDA E DICE: "SEI BELLISSIMA, A ME SERVE UNA GIGANTE CON TRE TESTE, UNA NANA, NON UNA MODELLA ALTA, MAGRA E BIONDA. TORNA A TROVARMI QUANDO SARAI BRUTTA" - ANTONIONI UNA SERA A CENA, A DISPETTO DEI SUOI FILM SERIOSI, MI FACEVA RIDERE CON LE BARZELLETTE - HO VENDUTO 28 MILIONI DI DISCHI. MA NON SONO MINA - MI DICONO: DEVI PENSARE A METTERE VIA SOLDI PER LA VECCHIAIA. NON SARÒ MAI VECCHIA, PERCHÉ DEVO METTERE I SOLDI DA PARTE? LI SPENDO E SI VEDRÀ'' - VIDEO

 

STEFANIA ULIVI per il Corriere della Sera

 

AMANDA LEAR PHILIPPE MALAGNAC

«Capisco bene la voglia di non arrendersi raccontata nel film di Alberto Rizzi. Il protagonista ha perso tutto nel terremoto in Emilia ma non si arrende all'idea che tutto debba finire così. Anche io ho avuto una tragedia terribile nella vita. Ho perso tutto nell'incendio della mia casa, mio marito (Alain-Philippe Malagnac, ndr , i ricordi, i quadri, tutto. Ma devi farti forza e ricominciare, lo so».

 

Amanda Lear è nel cast della commedia Si muore solo da vivi, prodotto da Nicola Fedrigoni e Valentina Zanella, per KPlusFilm distribuito da Fandango, on demand da domani sulle principali piattaforme, con Alessandro Roia e Alessandra Mastronardi.

 

È un'opera prima, come l'hanno convinta?

«Amo lavorare con i giovani, hanno luce e quando sentono il mio nome non si fermano ai cliché. Accetto volentieri, come ho fatto con Metti una notte di Cosimo Messeri. Non si sa mai, forse sono gli Scorsese e Coppola di domani, il talento va incoraggiato».

 

Lei fa un cameo, che personaggio è?

AMANDA LEAR MALAGNAC

«Sono Giusi Ganaglia, una specie di impresaria musicale che se la tira un po' a cui si rivolge il protagonista, ex leader di una band. Girare in Emilia, a Correggio, è stato bello. Mi hanno raccontato questa storia della saponificatrice, su cui Bolognini girò Gran bollito, non l'avevo mai sentita. La sera in hotel guardavo la saponetta con una certa inquietudine Scherzo, sono stata benissimo, quando potevo andavo a Bologna a trovare i miei amici. Amo l'Italia. Sarei voluta tornare ora ma con il virus non si può».

 

Dove ha passato il lockdown?

«In Provenza a casa mia, sono scappata da Parigi all'inizio di marzo. Stranamente dopo tutto questo tempo in campagna quasi quasi non ci torno più. Il lavoro non c'è. E poi, a cosa serve correre come dei matti: sfilate, fashion week, serate? Mi manca il teatro, quello sì e non vedo come potrà veramente ripartire».

 

amanda lear

Nella sua vita ha vissuto esperienze straordinarie.

«Ho fatto di tutto di più. Se ci ripenso la cosa più sorprendente è il successo con la musica, pezzi come Tomorrow , ho venduto 28 milioni di dischi. Non mi considero grande cantante, lo sono Mina e Ornella Vanoni. Adoro la musica, ho sempre cercato di migliorare. Ora lavoro a un nuovo album, ho registrato tre pezzi, anche uno bellissimo del maestro Riz Ortolani. La mia voce è ancora lì, fare teatro mi aiuta, è un muscolo. Come andare in palestra».

 

Vita straordinaria e incontri straordinari.

«Fantastici e imprevisti. Chi si aspettava mai di trovare in un locale Salvador Dalí, o che un'amica mi presentasse David Bowie? Creativi, geniali, ho imparato tante cose, liberato la creatività. E ogni incontro ne ha portati altri».

 

Per esempio?

AMANDA LEAR PHILIPPE MALAGNAC 5

«Appena conosciuto Dalí, ero una ragazzina, mi disse: "Se vuoi ti mando da Fellini, ti farà lavorare". Salgo su un aereo direzione Roma. Era a Cinecittà, girava forse Satyricon . Mi guarda e dice: "Sei bellissima, a me serve una gigante con tre teste, una nana, non una modella alta, magra e bionda. Torna a trovarmi quando sarai brutta".

 

Adesso potrei andare ma non c'è più lui. Mi ha portato al ristorante con Giulietta Masina e mi hanno fatto abbuffare di pasta. E poi mi ricordo Bolognini, con cui ho fatto gli spot del Nano ghiacciato e Antonioni che una sera a cena, a dispetto dei suoi film seriosi, mi faceva ridere con le barzellette. Ora mi piacerebbe lavorare con gente come Sorrentino, posso fare la parte di una nonna un po' pazzesca, una cattiva».

federico fellini

 

Come passa le giornate?

«Una volta vivevo di notte e la mattina dormivo. Ora mi alzo prestissimo, mi godo il sole, il giardino, cucino, faccio cruciverba, sento gli amici, non posso annoiarmi. E dipingo. È la mia terapia. Quadri con colori accesi, non sarò mai una tipa in bianco e nero, sono sempre la ragazza dei fiori».

 

Programmi?

«Mi dicono: devi pensare a mettere via soldi per la vecchiaia. Non sarò mai vecchia, perché devo mettere i soldi da parte? Li spendo e si vedrà».

amanda lear 3amanda lear 8amanda lear 1amanda lear2007 amanda lear a muccassassinaamanda lear alla sfilata evento di jean paul gaultier 1

 

vitti antonioniamanda lear 6amanda lear 7amanda lear

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…