milena gabanelli michele anzaldi

ANZALDI, FACCE RIDE! - ‘CHI PARLA DI EDITTI BULGARI RENZIANI IN RAI DIFFONDE UNA FAKE NEWS E OFFENDE BIAGI, SANTORO E LUTTAZZI’. E IL MASTINO DEL PD FA UNA LISTA DEI MOTIVI DELL’USCITA DI FLORIS, PORRO, GILETTI, GIANNINI E GABANELLI: ‘FU CAMPO DALL’ORTO A PROPORLE LA DIREZIONE DELL’INFORMAZIONE WEB’. ESATTO: PROPRIO IL MOTIVO PER CUI FU ACCOMPAGNATO ALLA PORTA…

 Dalla bacheca Facebook di Michele Anzaldi:

 

michele anzaldi

Chi parla o scrive di editti bulgari renziani in Rai diffonde una fake news e insulta chi è stato realmente vittima delle epurazioni nel servizio pubblico, durante l’era Berlusconi. 

L’insulto è nei confronti di Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi, allontanati dalle loro trasmissioni in Rai dopo il diktat pronunciato dall’allora premier Berlusconi a Sofia. E non solo loro. Ci sono volute le sentenze della magistratura e il ritorno del centrosinistra al Governo per cancellare la vergogna di quelle epurazioni. Strabiliante che oggi le accuse arrivino proprio da Forza Italia, protagonista di quella stagione, una delle più buie per l’informazione in Rai. 

 

Accusare Renzi, che peraltro da un anno non è più neanche presidente del Consiglio, è inoltre una colossale balla, una fake news. Basta analizzare caso per caso le situazioni di chi ha lasciato la Rai per rendersene conto. 

 

FLORIS

Partiamo, in ordine cronologico, da Giovanni Floris. L’ex conduttore di Ballarò decide di lasciare la Rai a luglio 2014, quando direttore generale è Luigi Gubitosi (nominato da Monti, non da Renzi). Non ci sono stati scontri di carattere editoriale, basta rileggersi le cronache per ricordare che l’addio di Floris viene motivato da una questione molto più semplice: l’ammontare del contratto. Il conduttore avanzava la legittima richiesta di vedersi aumentato il compenso, già ricco (si parlava di circa 600 mila euro). Era pronto anche ad allungare la durata di Ballarò e condurre una striscia quotidiana di 10 minuti. Gubitosi, però, stava effettuando tagli del 5-10% ai compensi di tutti i conduttori, quindi non poteva sostenere addirittura un aumento. E allora Floris decide di andare a La7, dove peraltro conduce anche la famosa striscia quotidiana ma solo per pochi giorni perché si rivela un flop. 

massimo giannini ballaro

 

Massimo Giannini è stato chiamato dall’allora direttore di Raitre Andrea Vianello a sostituire Floris. Giornalista di carta stampata con nessuna esperienza pregressa come conduttore tv, Giannini ha più che dimezzato gli ascolti di Ballarò, anche per la concorrenza di Floris su La7. Il contratto che stipula con la Rai è di due anni: nel 2016, al termine della durata prevista, non viene rinnovato, probabilmente anche alla luce dei risultati raggiunti, ritenuti non soddisfacenti. Il martedì sera Raitre era leader dell’informazione, con la gestione dei casi Floris/Giannini è finita ormai stabilmente sotto la concorrenza. 

 

massimo giletti

Nicola Porro. La chiusura della sua trasmissione il giovedì sera su Raidue resta una delle scelte più incomprensibili della gestione Campo Dall’Orto, tanto è vero che il primo a protestare è stato proprio il Pd, mentre gli altri partiti nicchiavano. “Virus” è stata una trasmissione dove Renzi più volte è andato ospite, addirittura è stato presente anche all’ultima puntata, anche per dimostrare ancora una volta che non aveva alcuna preclusione nei confronti del conduttore. Oggi “Virus” non c’è più e Renzi il giovedì sera in tv non si è più visto: davvero qualcuno pensa che potesse avere qualche interesse alla chiusura di quella trasmissione? 

 

Massimo Giletti. Quest’anno la Rai ha deciso di cambiare completamente la domenica pomeriggio di Raiuno, affidando l’intera fascia pomeridiana alle sorelle Parodi. A Giletti sono state proposte altre collocazioni, anche in prima serata, la fascia più pregiata che esista. Il conduttore non ha accettato ed è andato a La7, dove condurrà una trasmissione proprio in prima serata. Che c’entra Renzi con tutto questo? Per il segretario Pd c’è stata, anzi, una riduzione di spazi dove poter parlare ai telespettatori: prima aveva una fascia di informazione nel pomeriggio su Rai1 con una vasta platea, dove è andato ospite più volte, mentre ora quella fascia non c’è più.

 

flavio mucciante

Milena Gabanelli. Circa un anno fa ha comunicato all’allora dg Campo Dall’Orto di non voler più continuare a condurre Report. E’ stata una sua decisione autonoma, come ha confermato in tutte le interviste anche in questi giorni. Scopriamo oggi, per bocca del consigliere Rai Carlo Freccero, che a quel punto Campo Dall’Orto le avrebbe offerto di diventare direttore di una nuova testata, l’ennesima, che gestisse tutti i 1.600 giornalisti Rai, per l’informazione web.

 

Una specie di mega direttore dell’informazione Rai. Su questo però, non c’è mai stata alcuna trasparenza, tanto è vero che invece di nominarla direttore, Campo Dall’Orto le affida un contratto da vicedirettore. Vice di chi? Intanto alla conduttrice è stata offerta la gestione del sito Rainews, con 40 giornalisti e la nomina a condirettore, oltre alla possibilità di riprendere in mano Report. Ma lei non ha accettato.

 

GABANELLI

Queste sarebbero epurazioni? Chi vuole criticare la gestione del servizio pubblico, il cui Cda vede la rappresentanza di tutti i partiti, lo faccia. Ma non tiri in ballo Renzi, che dalle decisioni riguardanti la Rai si è tenuto a debita distanza, a differenza di tutti i premier che lo hanno preceduto, e dalla riduzione dell’informazione in Rai può subire solo un danno, come ogni leader politico. 

 

Renzi, infatti, non è proprietario di tre televisioni, come Berlusconi, e non ha una potente e oscura macchina generatrice di fake news e campagne social di disinformazione, come il Movimento 5 stelle. La forza del segretario Pd è proprio il contatto diretto con l’elettorato attraverso i mezzi di comunicazione, a partire dalla tv. Il fatto nelle reti Rai sia rimasto un unico talk show di prima serata e che sia condotto da Bianca Berlinguer spiega meglio di mille parole quanto sia una bufala la presunta influenza di Renzi sull’informazione Rai. 

 

ANTONIO CAMPO DALL ORTO

E’ singolare, peraltro, che per pochi conduttori si sollevino inesistenti accuse di epurazioni, quando in Rai in questi anni abbiamo assistito a cambiamenti e chiusure di ogni tipo senza che si sia levata neanche una voce di protesta. E’ stato chiuso inspiegabilmente “Ambiente Italia”, è stato allontanato da “Il tempo e la storia” lo storico conduttore Massimo Berdardini, è stata mandata via Licia Colò. C’è stato il caso di RadioRai: l’ex direttore Flavio Mucciante stava risollevando gli ascolti ed è stato sostituito, senza motivo, e ora lasciato senza incarico. Per non parlare del caso di Oliviero Beha. E questi sono solo alcuni casi. 

 

Ora si parla molto del caso Gabanelli, ma in questi anni c’è stata una lunga lista di scelte discutibili. E a differenza dell’ex conduttrice di Report, a questi altri casi citati non è stata data nessuna possibilità di nuova collocazione.

Ultimi Dagoreport

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...

mauro crippa nicola porro bianca berlinguer pier silvio berlusconi paolo del debbio

DAGOREPORT – UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER DETRONIZZARLA: STAREBBERO RACCOGLIENDO UN “PAPELLO” CON LAGNANZE E MALCONTENTI VERSO LA GIORNALISTA DA SOTTOPORRE A PIER SILVIO BERLUSCONI – GLI ANTI-BIANCHINA SONO STATI "INCORAGGIATI" ANCHE DAI FISCHI RISERVATI ALLA CONDUTTRICE AD "ATREJU" DAL POPOLO DI FRATELLI D'ITALIA CHE INVECE HA OSANNATO PAOLO DEL DEBBIO COME LEADER DI FORZA ITALIA IN PECTORE (TE CREDO, DEL DEBBIO E' PIU' ''MORBIDO'' DI TAJANI CON LA MELONI) – TRA I PIU' INSOFFERENTI (EUFEMISMO) VERSO BIANCA IL DUPLEX CONFALONIERI-CRIPPA, CAPO DELL'INFORMAZIONE MEDIASET (PORRO, DEL DEBBIO, GIORDANO, SALLUSTI): TUTTI INSIEME NON HANNO MAI DIGERITO CHE L'EX "ZARINA" DI RAI3 INTERLOQUISCA DIRETTAMENTE CON PIER SILVIO

giovanni caravelli giorgia meloni francesco paolo figliuolo

DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE. PRENDERÀ IL POSTO DI NICOLA BOERI (CHE FU SCELTO DALLA CAPA DEL DIS, ELISABETTA BELLONI, IN CHIAVE ANTI-CARAVELLI) – PARE CHE LA DUCETTA SIA RIMASTA STREGATA DAL PIGLIO MARZIALE DI FIGLIUOLO, AL PUNTO DA PIAZZARLO SULL’IMPORTANTE POLTRONA GIUSTO PRIMA DELLA FINE DEL SUO MANDATO POST-ALLUVIONE IN EMILIA E ROMAGNA (26/12/24) – LA NOMINA, ''VOLATA'' SOPRA CARAVELLI E MANTOVANO, FA STORCERE IL NASO ANCHE A VARIE FORZE MILITARI: NON ERA MAI ACCADUTO CHE AI VERTICI DELL’AISE CI FOSSERO TRE GENERALI DELL’ESERCITO (CARAVELLI, FIGLIUOLO E ZONTILLI)...

giorgia meloni matteo salvini luca zaia vincenzo de luca tribunale

DAGOREPORT - SE DOMANI SALVINI SARÀ CONDANNATO, CHE FARÀ LA DUCETTA DEI DUE MONDI? CHIEDERÀ AL LEADER DELLA LEGA DI DIMETTERSI, RISCHIANDO DI FAR CADERE IL GOVERNO, O ATTACCHERÀ LA MAGISTRATURA ACCUSANDOLA DI AVER SFORNATO UNA “SENTENZA POLITICA”? LA SECONDA CHE HAI DETTO! - A QUEL PUNTO, "TOGHE ROSSE" VARRÀ ANCHE PER SANTANCHÈ, CHE RISCHIA IL RINVIO A GIUDIZIO? – ANNO NUOVO, ROGNE NUOVE: LE REGIONALI AD APRILE 2025 CON LE GRANE CAMPANIA E PUGLIA E IL CASO VENETO DEL DOPO-ZAIA – MELONI PONTE TRA TRUMP E L’UE? UNA FREGNACCIA CHE FA INCAZZARE FRANCIA, GERMANIA E POLONIA: PER PARLARE CON IL NUOVO BOSS DELLA CASA BIANCA, NON ABBIAMO BISOGNO DELLE SMORFIE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA…

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?