“WARNER BROS-DISCOVERY E’ PRONTO A COGLIERE LE OPPORTUNITÀ CHE SI PRESENTANO, ANCHE PER ACQUISIZIONI” - ALESSANDRO ARAIMO, GENERAL MANAGER PER L’ITALIA: “SE MEDIASET, SKY O ALTRI OPERATORI DOVESSERO CERCARE PARTNER? IN GENERALE, POICHÉ SIAMO LEADER DI MERCATO A LIVELLO GLOBALE, QUALSIASI DOSSIER FINISCE PRIMA O POI SUL NOSTRO TAVOLO. AL MOMENTO, PERÒ, NON CI SONO DISCUSSIONI IN CORSO. SONO DEL RESTO CONVINTO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON ABBIA ALCUNA INTENZIONE DI CEDERE L'AZIENDA. SE POI CI FOSSERO OPPORTUNITÀ DI CONSOLIDAMENTO, LE ANALIZZEREMMO RAZIONALMENTE…”
Estratto dell’articolo di Francesco Bertolino per il “Corriere della Sera”
ALESSANDRO ARAIMO - WARNER BROS DISCOVERY
Dalla bambola per antonomasia, tanto popolare da dare il nome a una tonalità di rosa, un film campione d'incassi al cinema che è diventato un fenomeno di costume. La parabola di Barbie — oltre 800 milioni al botteghino di cui 20 in Italia — descrive la strategia di Warner Bros-Discovery (Wbd): creare un contenuto di intrattenimento originale per poi metterlo a reddito lungo tutta la rete di distribuzione e infine sfruttare il marchio così creato […] Alessandro Araimo, general manager Italy & Iberia della multinazionale da 33 miliardi di giro d'affari. […]
«In Italia la televisione lineare ha ancora grandi potenzialità perché il ribilanciamento verso lo streaming è più lento che in altri Paesi europei per ragioni demografiche e infrastrutturali. Sugli schermi di casa l'ascolto è fatto ancora al 90% dai canali tradizionali: è lì quindi che vogliamo crescere nel medio termine».
Da qui l'arrivo su Nove di Fabio Fazio e di Che tempo che fa?
fabio fazio e alessandro araimo
«L'investimento su un fuoriclasse come Fazio avrà auspicabilmente un impatto immediato sugli ascolti e sulla raccolta pubblicitaria. Il contratto ha però una durata di quattro anni e quindi risponde anche a una logica di lungo periodo: accende un riflettore sul nostro portafoglio di contenuti, segnalando a spettatori e inserzionisti che Warner Bros–Discovery è in Italia per restarci e per crescere».
Con quali obiettivi?
«Nella tv lineare abbiamo 12 canali gratuiti e cinque a pagamento. Con uno share dell'8% siamo già il terzo editore sulla televisione lineare dopo Rai e Mediaset. La quota sale all'11% fra gli spettatori di età compresa fra 15 e 54 anni, il target commerciale. Vediamo però occasioni di crescita e vogliamo coglierle con piani e investimenti ambiziosi».
PIER SILVIO BERLUSCONI AL FUNERALE DI SILVIO BERLUSCONI
L'occasione è data anche dal riposizionamento politico-industriale avviato da Rai e Mediaset?
«Con la nascita di Wbd noi abbiamo dato risposta a tanti interrogativi strategici che forse altri gruppi devono ancora risolvere. In una situazione di incertezza industriale, chi ha più certezze di gruppo riesce a muoversi più velocemente e in modo mirato, cogliendo le opportunità che si presentano».
Anche per acquisizioni? Se Mediaset, Sky o altri operatori dovessero cercare partner, sareste disponibili?
«In generale, poiché siamo leader di mercato a livello globale, qualsiasi dossier finisce prima o poi sul nostro tavolo. Al momento, però, non ci sono discussioni in corso. Sono del resto convinto che la famiglia Berlusconi non abbia alcuna intenzione di cedere l'azienda. Se poi ci fossero opportunità di consolidamento, le analizzeremmo razionalmente.