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MI FAI PREGAR, COME FOSSI UNA BAMBOLA - DUE ARTISTI ARGENTINI HANNO CREATO LE VERSIONI RELIGIOSE DI BARBIE E KEN - LA BAMBOLA BIONDA SI TROVA IN VERSIONE MADONNA, MARIA MADDALENA O DEA KALI - KEN E’ CRISTO, BUDDHA O SAN SEBASTIANO
Alberto Dandolo per Dagospia
Non c’è più religione. Da qualche giorno due artisti argentini, originari di Rosario, hanno pubblicato in rete dei modelli di Barbie e Ken decisamente “innovativi”. Pool Paolini e Marianela Perelli infatti hanno pensato bene di « creare » delle versioni religiose dei famosi prodotti Mattel.
Se prima i nostri figli dovevano trastullarsi con la Barbie Principessa o con quella Polvere di Stelle e con le più svariate versioni di Ken, il fidanzato palestrato, un pò sfigato e completamente piatto nelle parti intime ( povera Barbie !), ecco che ora potranno confrontarsi con modelli ben più « ascetici ». Sarà che Papa Francesco sta avvicinando milioni di persone alla fede, sarà che i feticci religiosi hanno sempre esercitato grande attrazione nei popoli latini, ma sta di fatto che questi modelli stanno andando a ruba.
Oltre alla Barbie Madonna e Ken Gesù ,tra le bambole spuntano anche la Vergine di Luján, Nostra Signora di Itatí, Maria Maddalena, la Vergine di Aparecida e la Vergine di Lourdes e quella di Fatima. Mentre Ken si può trovare nelle versioni di Budda, San Cayetano, San Sebastiano, San Roque e il Sacro Cuore di Gesù, nonché Gesù in croce.
I due creativi si sono spinti però oltre (provocando non poche polemiche) andando a realizzare anche una Barbie Defunta Correa, che è una figura veneratissima nel Paese dell’America latina, oggetto di devozione da parte di milioni di fedeli. Inoltre si tratta di un marchio registrato e le autorità le della provincia di San Juan ne hanno l’uso esclusivo. Per questa ragione i due artisti rischiano di essere citati in giudizio in quanto non hanno chiesto il permesso.
Gli artisti replicano :“Di fronte a un mondo che ci premia per pensare, agire e sentire tutto allo stesso modo, ci ribelliamo, riaffermandoci diversi. Utilizziamo l’umorismo per sottolineare la nostra disconnessione con l’universo storico, politico in cui risalta la finzione e nel quale vengono intrappolati i più”.