marina ripa di meana asia argento

ASIA ARGENTO LASCIA L’ITALIA: ‘ANNI DI VISIONE BERLUSCONIANA DELLA FEMMINA HANNO PORTATO ALL'UMILIAZIONE DELLA DONNA’ - A ‘CARTABIANCA’ PARLA DI WEINSTEIN (VIDEO): "MA QUALE SCORCIATOIA, MI HA MESSO IN UNA STRETTOIA. HO RICEVUTO ALTRE MOLESTIE MA NON DENUNCIO PERCHÉ C’È LA PRESCRIZIONE" - ADINOLFI: PROSTITUZIONE D'ALTO BORDO - MARINA RIPA DI MEANA: “MOLESTIE? IO HO PROVATO A SEDURRE PURE SCALFARI! OGGI, 75ENNE «TUMORATA» DI DIO, POSSO DIRE CHE ERAVAMO QUASI TUTTE PRONTE A DARLA ANCHE AL GATTO PUR DI RAGGIUNGERE LO SCOPO” - CRUCIANI: “PURE LE DONNE SONO MOLESTE. HO DENUNCIATO UNA CHE MI PERSEGUITAVA E MI HANNO TRATTATO DA ALIENO”

 

 

“MA QUALE SCORCIATOIA, SONO STATA MESSA IN UNA STRETTOIA” - ASIA ARGENTO A #CARTABIANCA PARLA DI WEINSTEIN

Da www.lastampa.it

 

asia argento

«Tornerò in Italia in vacanza. Non vado via subito, ci vorrà un po’ di tempo per organizzarmi, ma non vedo cosa ci sto a fare in Italia adesso, tornerò quando le cose miglioreranno per combattere le battaglie con tutte le altre donne». Lo annuncia Asia Argento nell’intervista esclusiva registrata da Berlino con Bianca Berlinguer, mandata in onda a #Cartabianca ieri sera su Rai3, dove l’attrice è tornata sulla violenza subita da Harvey Weinstein e degli attacchi ricevuti dal web e da parte della stampa per la sua denuncia.

 

asia argento harvey weinstein

«Sono a Berlino perché avevo bisogno di andarmene un po’ dall’Italia, dove il clima di tensione è abbastanza pesante su me e sulla mia famiglia, avevo bisogno di respirare», ha detto. Comunque non si pente di essersi fatta avanti, tra le prime, per raccontare gli abusi gli Weinstein: «Dopo quello che è successo devo ancora capire chi sono. Però è come se si fosse spalancato un portone enorme, sento accanto a me migliaia di persone, non mi sento più sola nelle mie battaglie. Una donna con un suo punto di vista personale viene definita spesso pazza. Sono una mamma, una donna che lavora e paga le tasse, ho persone che mi vogliono bene, mi sento una donna libera finalmente».

asia argento scarlet diva

 

Per anni «a causa del fatto di non essere riuscita a scappare, di non aver avuto il coraggio di denunciare, mi sono sentita in colpa. Ci ho messo tantissimo tempo anche a dirlo a mia madre. Mentre a mio padre e a mia figlia (che ha 16 anni, ndr), l’ho detto solo ora». La sua scelta di parlare è venuta proprio dalla speranza di «poter cambiare il mondo per le nostre figlie, in modo che non abbiano più paura, che non debbano più scappare».

asia argento

 

Parlando dei tanti attacchi subiti sul web l’attrice ha replicato a chi l’ha accusata di aver cercato una scorciatoia per fare carriera. «Non ho avuto nessun favore. Non mi fa piacere stare qua a parlare di queste cose, il mio unico potere è stato dire di no alle proposte di regali e di film che arrivavano da Weinstein, non ho più fatto provini o letto un copione per loro». Lei è stata «messa in una strettoia, non ho cercato una scorciatoia. Sono stata chiusa in una stanza con un maniaco sessuale, un predatore seriale che si è approfittato di me, io ero una ragazzina». E commentando gli articoli velenosi di una parte della stampa: «Weinstein minimizzava le donne di cui aveva abusato per coprire le sue malefatte, ma perché i giornalisti in Italia chiamano noi che abbiamo parlato prostitute non riesco a capirlo» ha osservato.

 

I TWEET DI ASIA ARGENTO SUL CASO WEINSTEIN

Asia Argento ha anche confermato di aver subito altre molestie sessuali nel corso della sua carriera: «non ho bisogno di fare i nomi, perché in Italia c’è la prescrizione. Anche se li denunciassi non avrei nessun potere giuridico contro questi uomini, ma l’ho comunque detto per sostenere altre donne nel denunciare».

 

Comunque per ribellarsi alla mancanza di rispetto verso le attrici nel campo del cinema «per tanti anni ho smesso di recitare. E i momenti più belli in questo mestiere li ho vissuti facendo la regista».

adinolfi tweet

 

 

 

 

«QUELLA VOLTA CON SCALFARI SUL MIO DIVANO PROVAI A SEDURLO E LUI SI RITRASSE GARBATO» - LA PROTAGONISTA DELLA VITA MONDANA SU UOMINI, DONNE E IL SUO NO A HOLLYWOOD (PER AMORE)

Marina Ripa di Meana per il Corriere della Sera

 

Caro direttore, Harvey Weinstein: licenziato dalla sua stessa casa di produzione, espulso dall' Accademia degli Oscar, privato della Legion d' Onore che la Francia gli aveva concesso ai tempi di Sarkozy, indagato da Scotland Yard, abbandonato dalla moglie Georgina Chapman.

Non staranno esagerando?

 

Cosa avrebbero dovuto fare a me, che ho tentato di sedurre nientedimeno che Eugenio Scalfari?

ASIA ARGENTO CARTABIANCA

Erano gli anni '80, avevo appena pubblicato I miei primi quarant' anni , imperversavano i film sulla mia vita, ero sulla cresta dell' onda, quando su Repubblica uscì una vignetta di Pericoli e Pirella decisamente offensiva nei confronti miei, di Sandra Milo e Marta Marzotto.

 

Vittorio Ripa di Meana, fratello di mio marito Carlo, e avvocato di Repubblica , avvertì Scalfari che la faccenda era molto seria e che il giornale rischiava una pesantissima querela. Il direttore allora venne a casa mia per scusarsi e chiedermi come si poteva lavare l' onta senza spargimento di sangue.

 

In quel momento mi ricordai che spesso Scalfari aveva detto che «ero la donna più bella del mondo, che era folgorato dalla mia simpatia». Allora mi accostai vicina vicina a lui sul divano della mia casa di via Borgognona e con un bel po' di presunzione tentai di sedurlo seduta stante. Dopo qualche «ammoina», gli dissi: «Perché invece di mettere di mezzo avvocati e querele, non mi dedichi la copertina del Venerdì ?». Lui però rimase imperturbabile, si ritrasse garbatamente con il suo famoso aplomb, non si lasciò sedurre e non mi fece nessuna copertina del Venerdì . Poi la faccenda passò nelle mani degli avvocati.

ASIA ARGENTO IN GO GO TALES

 

Insomma, si può anche dire di no.

Come quella volta che stavo a Hong Kong con Roberto Gancia, a quel tempo mio fidanzato, per concludere un contratto per il mio atelier con un gruppo di cinesi e con lo sceicco Adnan Khashoggi. Eravamo all' hotel Mandarin, Roberto e gli altri uomini d' affari stavano in riunione all' ultimo piano dell' albergo, mentre io poltrivo ancora in camera.

 

A un certo punto sentii una specie di trambusto, vidi una certa agitazione sotto le coperte. Ancora assonnata, sollevai il lenzuolo e mi trovai tra le gambe la faccia dell' arabo dell' entourage di Khasshoggi, che doveva concludere l' affare con il mio atelier. Lanciai un urlo, gli tirai in testa il vassoio della colazione e scappai in vestaglia nel corridoio dell' albergo, mentre l' arabo mi inseguiva gridando in francese che voleva solo fare colazione con me!

 

MARIO ADINOLFI

Intendo dire che quando cerchiamo di esercitare la seduzione, deve sempre esserci sempre una certa «complicità orizzontale», se così vogliamo chiamarla. E che siamo tutti pronti a usare le armi della libidine, uomini e donne.

 

Oggi, settantacinquenne, «tumorata» di Dio da ben sedici anni, fra qualche mese pure bisnonna, sulla base delle mie annose esperienze e delle confidenze delle mie amiche, posso permettermi di dire che in realtà eravamo quasi tutte pronte a darla anche al gatto, come si dice a Roma, pur di raggiungere lo scopo.

marina ripa di meana

 

E senza fare confusioni tra lupi e agnelli, tra vittime e carnefici, trovo tuttavia ipocrita questa slavina di perbenismo che l' America puritana sta riversando addosso a Weinstein.

Quanto ai produttori di cinema, ho anch' io una storia da raccontare. Anzi, una love story. Verso la fine degli anni 60, un giorno mi chiama Renzo Avanzo, da tutti detto Renzino, presidente della Technicolor, che mi dice che Bob Evans, produttore in chief della Paramount, sta per venire a Roma e vuole incontrarmi. Pare mi avesse vista da qualche parte e pensasse che ero perfetta per una parte nel suo prossimo film, Love Story .

 

Marina e Carlo Ripa Meana2(Ap)

La bella sorpresa fu che Evans era anche un bellissimo uomo, un tipo alla Dominguin. Io mi ero appena divisa da mio marito Lante della Rovere, avevo una storia con Dino Pecci Blunt, ero giovane, piena di vita e di entusiasmo. Accelerai quindi i nostri incontri, una sera lo portai anche a casa Agnelli e quando Bob mi riaccompagnò a casa con la sua Rolls Royce, sciorinai tutte le mie arti di seduzione, dimostrandogli che avevamo anche una perfetta intesa fisica. Un giorno Evans parte per Londra e io tento in tutti i modi di non perderlo di vista.

 

marina ripa di meana PLAYMEN-1989

Approfitto di un invito di Tina Livanos, ex moglie di Onassis, a un grande ricevimento e vado a Londra con Pecci Blunt. Durante la serata mi aggiro per i saloni con in mano un bicchiere di champagne, annoiandomi a morte. A un certo punto arriva la Rolls di Evans con autista e mi porta all' hotel Connaught, dove mi aspettava Bob. Tornati a Roma, sembra cotto a puntino e deciso a darmi la parte. L' unico problema è che a questo punto mi innamoro pazzamente di Franco Angeli e quando Evans mi chiama per chiudere il contratto e partire per l' America, io gli dico semplicemente: no, grazie.

 

marina ripa di meana -a-via-veneto-con-un-amica-nel-1968

Una rinuncia in piena regola, solo per amore Tutte queste attrici che oggi accusano Weinstein di «molestie» hanno a mio parere il torto di allinearsi, di fare fronte comune. Una specie di class action . Io preferisco l' azione individuale, libera. E mi ha deluso Asia Argento. La considero la migliore attrice italiana, la più intelligente, la più estrosa, con quella sua bella voce un po' roca e quell' arietta torbida da baby delinquente. Dice che ha accettato le avances di Weinstein solo per non farsi rovinare la carriera. Lei però a vent' anni ne sapeva una più del diavolo.

 

MARINA RIPA DI MEANA

Trovo che accanirsi contro il produttore americano non faccia un buon servizio al femminismo. Credo che la cosa davvero grave siano le donne picchiate e violentate in famiglia o uccise dai loro ex, le ragazze ammazzate per strada, o irretite magari da due carabinieri in divisa. Oppure penso a Claudia Cardinale, che per anni ha subito la violenza mentale del suo compagno, il produttore Cristaldi, che le ha imposto di non parlare del figlio illegittimo che aveva avuto da ragazzina. Queste sono le vere tragedie, i pesi che nessuno ti toglie dal cuore.

Il resto, è solo la riprova che siamo tutti porci, donne e uomini. Porci senza le ali.

 

 

MARINA RIPA DI MEANA PELLICCIA

CRUCIANI: DA UOMO VI DICO, PURE LE DONNE SONO MOLESTE - HO DENUNCIATO UNA RAGAZZA CHE MI PERSEGUITAVA E MI HANNO TRATTATO DA ALIENO. MA SAPPIATE CHE IL GENTIL SESSO SA ESSERE VIOLENTO

Giuseppe Cruciani per Libero Quotidiano

 

Qualche anno fa, quando denunciai una signorina per stalking, negli uffici appositi della Questura di Milano mi guardavano come un alieno.

Ero arrivato lì dopo più di un anno di rotture di scatole tra messaggi, mail, appostamenti sotto la radio e menate del genere. Niente di tragico per carità, però non si sa mai cosa può accadere dopo.

 

giuseppe cruciani nel ruolo del testimone (3)

Ero uno dei pochi casi di maschi giunti non dico alla disperazione perché sarebbe una bugia, ma la scocciatura era diventata un pensiero quotidiano, un assillo, una pena. Gli agenti, tutte ragazze gentilissime, mi fecero subito un test anonimo: ero una specie di cavia e servivo per creare una banca dati per lo studio dei fenomeni di molestie al contrario. Insomma, avete capito: la donna che insegue l' uomo, la donna che lo bracca, non se ne vuole staccare, non accetta il rifiuto, o non si rassegna alla perdita e non vuole mollare l' obiettivo che non si riesce a raggiungere.

 

cruciani efe bal la zanzara

Vi assicuro, può essere terribile per chi come il sottoscritto non sopporta l' idea del possesso e della gelosia. E non pensate sia una cosa da poco, un fenomeno marginale rispetto alla "violenza del maschio" e alla retorica della prepotenza dell' uomo. Leggo da qualche ricerca recente che i signori molestati da esponenti del genere femminile nel nostro Paese si aggirano sui quattro milioni, forse cinque secondo altre statistiche. Nessuno ne parla, ma è un numero mostruoso.

 

Da quello che risulta il 18,7 per cento della popolazione maschile tra i 18 e i 70 anni ha subito una molestia, cioè due maschi su dieci. Ma pochi vanno dalla polizia a denunziare. Altro che le campagne scattate in questi giorni dopo le denunce postume di Asia Argento e compagnia cantante contro il produttore americano Weinstein (a proposito, ci vorrebbe una specie di azione legale da parte delle ragazze che non hanno ceduto, non l' hanno data e hanno subito un danno professionale contro quelle che solo ora stanno raccontando i presunti abusi dell' ex re di Hollywood).

 

cruciani con lo zuccotto

Tra l' altro in una ricerca condotta l' anno scorso in alcuni paesi europei ci sono più giovani uomini che hanno subito angherie per mano femminile che il contrario. Ora, per come la vedo io non sono cose che stupiscono, perché in questa terra ormai boldrinizzata e malata di perbenismo, i violenti sono considerati solo gli uomini.

 

Quando mi sono trovato a raccontare agli amici o ai conoscenti le mie vicende di persecuzione con protagoniste erinni scatenate, costoro si mettevano a ridere o al più le consideravano delle smargiassate di uno che alla fine ama farsi corteggiare. Difficile scalfire pregiudizi consolidati. Invece l' idea che il mondo al femminile sia per definizione un mondo più buono, un universo fatto di concordia e moderatismo è una minchiata colossale, una boiata pazzesca. Ma le avete mai sentite parlare, le avete mai lette su Internet le contumelie, le violenze verbali delle femmine? Una roba che al confronto Hitler era un carmelitano scalzo. Vi faccio un esempio fresco fresco.

 

L' altro giorno un gruppo di cacciatori ha messo sul web una foto con un cinghiale appena ammazzato, e apriti cielo. Su alcuni siti animalisti, anzi animalati si potrebbe dire, sono apparsi i seguenti commenti, tutti di graziose donzelle che in fotografia appaiono sorridenti con un tenero cucciolo tra le braccia mentre si fanno le coccole a vicenda:

 

«Quando sarete sul letto di morte vi verrà in mente solo il sangue che avete versato, spero sarete soli»; «Pezzi di merda»; «Una massa di rincoglioniti che ogni tanto si sparano tra di loro»; «Se uno di questi fosse mio padre o mio nonno non mi risparmierei a sputargli in faccia»; «Sono come gli stupratori di Milosevic in Bosnia»; «Bastardi di merda, vigliacchi e senza palle»; «Vermi»; «Assassini»; «Dovete morire molto male, vecchiacci maledetti»; «Che un fulmine li colpisca».

giuseppe cruciani

 

Ne cito alcune, ma metto solo la sigla: C. O. («Pezzi di merda, dovete morire male, codardi»); S. B. («Poi piangono e vanno in televisione se vengono attaccati dagli animali merde meritano di diventare concime»); C. S. («Siete solo dei vecchi impotenti, spero che il Signore ci pensi»); R. B. («Scusa cinghiale, scusa mi vergogno di essere umana. Vecchi dementi col cervello fuso dall' alcol e un piede nella fossa»). Le donne, signori, sono anche questo. Niente di molto diverso da noi. Certo, non potranno stuprare per mancanza di attributi e testosterone. E siamo d' accordo. Ma la ferocia appartiene pure a loro, credetemi.

 

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