natalia aspesi

ASPESI A UN FILO - ‘LA CARRIERA POLITICA DI RENZI È STATA COSÌ VIOLENTATA CHE ORMAI NON LO VOTERÀ PIÙ NESSUNO. SE OGGI PENSA DI POTER VINCERE, NON CONOSCE COME SONO DIVENTATI GLI ITALIANI: PIÙ POVERI E PIÙ INCAZZATI’ - POVERTÀ, INFANZIA, VERGINITÀ (‘MI SAREBBE PIACIUTO ESSERE UN PUTTANONE’) E FIGLI: ‘CERTE DONNE LI FANNO PERCHÉ SPERANO DI TROVARE IN LORO QUELLO CHE NON POTRANNO MAI TROVARE NEGLI UOMINI’

Nicola Mirenzi per www.huffingtonpost.it

 

Prima immagina quello che considera lo scenario peggiore: "Se vincono i 5 stelle, mi sparo". Poi, consapevole che aizzerà gli insulti, alza lo scudo dell'ignoranza: "Per fortuna non so navigare sui social network, perciò non li leggerò".

 

L'ironia è una delle lingue con cui Natalia Aspesi – giornalista e scrittrice – sa raccontare meglio quel misterioso territorio che è il costume italiano, con i suoi piccoli cambiamenti di gusto e le fascinazioni improvvise, le bizzarrie e l'eleganza, lo stile e le sue cadute, con lo sguardo sempre posato su ciò che si vede a occhio nudo, poiché – come diceva Hegel – "non c'è nulla di più profondo di ciò che appare in superficie" e, a lei, più di tutto, "è sempre interessato raccontare la vita, soprattutto quella degli altri".

aspesi

 

"La carriera politica di Matteo Renzi – dice – è stata così violentata che ormai non lo voterà più nessuno. Forse fra dieci anni, sempre che l'Italia non sia ancora diventata una dittatura fascista come tutta l'Europa, potrà tornare. Ma se lui oggi pensa di poter vincere, significa che non conosce come sono diventati gli italiani: più poveri e più incazzati".

 

Anche lei è stata povera.

Mio padre è morto quando avevo quattro anni, mia madre era una maestra di scuola elementare. Al pomeriggio andava a dare lezioni private. Per non lasciare me e mia sorella sole a casa, ci accompagnava al cinema Magenta a Milano, dove continuavamo a vedere vecchi film dell'epoca fascista finché non passava a riprenderci. Così mi sono appassionata al cinema.

renzi stazione termini

 

E il giornalismo?

Ho fatto il liceo artistico perché a diciassette anni mi avrebbe consentito di lavorare. Facevo l'impiegata in un ufficio che vendeva macchine per fare i formaggi quando un amico che lavorava alla "Notte" mi disse: 'Scrivevi delle lettere così belle, perché non provi a scrivere anche tu?'. Mi presentai al giornale e mi inviarono a scrivere un reportage sui cani di Bellagio. Mentre prendevo appunti capii che raccontare le cose che avevo di fronte mi avrebbe dato felicità. Non ci avevo mai pensato prima, ma da allora non ho più smesso.

 

Le venne tutto semplice?

Dopo un anno che collaboravo al giornale, mi chiamò l'amministratore delegato: 'Non credere che ti assumeremo – mi disse –, non prendiamo donne'. Per fortuna, subito dopo Adele Cambria se ne andò dal "Giorno" e mi chiamarono per sostituirla. I primi sette mesi mi assunsero come impiegata, poi mi fecero subito inviato: non perché mi reputassero brava, ma perché non volevano donne tra i piedi.

 

BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA

Le piacque?

Più di tutto ho amato la cronaca nera e gli anni del terrorismo. So che è terribile usare la parola 'piacere' per dire ciò che provavo di fronte a scene come quella della strage di Brescia, con i cadaveri stesi a terra e l'orrore negli occhi di chi era sopravvissuto, ma per me era talmente importante riuscire a raccontare fedelmente ciò di cui ero testimone che provavo un senso di esaltazione, pur sapendo di essere in uno dei momenti più drammatici della storia italiana.

 

È stata anche in Vietnam.

Ma lì era diverso, mi sentivo buffa. Arrivai all'ultimo mese di guerra. C'erano inviati bravissimi: alcuni rischiavano la vita, altri morivano. Ma la verità è che la maggior parte di noi rimaneva tutto il giorno in piscina. Non faceva per me. Dopotutto, non si può passare dal Cantagiro alla guerra come se niente fosse.

 

Si trovava più a suo agio a Sanremo?

Andai all'Ariston quando il Festival era ancora un evento primitivo. C'erano Nilla Pizzi, Mina, Nada, Claudio Villa. Era l'epoca in cui i cantanti non avevano ancora agenti, uffici stampa, consiglieri d'immagine, truccatori, costumisti, stilisti. Ed era molto più bello.

 

Eppure, lei è stata tra le prime a scrivere di moda.

adams in vietnam 1966

Dovetti molto insistere: per i giornali, era una cosa nuova. Ma c'era un gran fermento: era pieno di personaggi curiosi, gente di talento, piena di idee, che finì per imporre la moda italiana nel mondo. Continuai a scriverne fino a metà degli anni ottanta. Poi arrivò la Milano da bere e tutto diventò pubblicità.

 

Una volta disse che le sarebbe piaciuto essere un "puttanone".

Sono cresciuta con l'idea che la cosa più preziosa che avessi fosse la verginità, in un'epoca in cui il sesso fuori dal matrimonio era impensabile. Mi sono adeguata, soffrendo molto. E, invecchiando, mi sono detta che se avessi passato meno tempo a difendermi dalle insidie degli uomini sarei stata più contenta.

 

Si considera una donna romantica?

Ho vissuto trentotto anni con un uomo, morto quattro anni fa, che ho amato moltissimo, pienamente ricambiata. Ogni volta che vedevo il suo amore per me, mi stupivo: lo consideravo un miracolo. Però sono una donna molto pratica. E non ho rinunciato a nulla della mia vita e del mio lavoro.

 

Per questo non ha avuto figli?

I figli non sono venuti, e io non ne ho mai fatto un problema. Non sono una di quelle donne che fanno di tutto per avere un figlio e se non ci riescono si incattiviscono.

guerra vietnam 1966

 

È un'ossessione?

Soprattutto in questo periodo, le donne desiderano diventare madri. Spesso, è perché sono deluse dagli uomini. Ma sbagliano: si aspettano di trovare nei loro compagni cose che gli uomini non hanno mai avuto e non potranno mai avere, e così compensano con i figli.

 

Che pensa di Virginia Raggi?

Mi stupisce che una donna come lei – bella, intelligente, che ha la sua vita, un figlio – si sia assunta un compito impossibile da assolvere. Sono stata a Roma un paio di mesi fa e sono fuggita. È una città irriformabile: prima per colpa dei romani, poi della politica.

 

E Renzi?

La storia criminale del padre, così come la raccontano i giornali, è inconsistente. Renzi è stato più bravo di chi lo ha preceduto, ha governato in un momento difficilissimo per l'Europa. Eppure, non è bastato: gli italiani sono troppo incazzati.

 

Per questo sperano in Grillo?

Ho sempre detestato chi non vota, ma per la prima volta nella mia vita potrei non farlo. Gli elettori del centrosinistra sono risentitissimi con il Pd e le sue divisioni. E se mi guardo intorno vedo solo un'alternativa: un Movimento guidato da un comico che decide unilateralmente cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Natalia Aspesi e Lietta Tornabuoni al Festival di Venezia del 73

 

Vinceranno?

È evidente che i 5 stelle non sarebbero capaci di governare. Ma è probabile che vincano. Per fortuna, sono molto vecchia: nell'eventualità mi chiuderò in casa, smetterò di leggere i giornali e mi dedicherò alle fiction, sperando che il Creatore mi richiami a sé il prima possibile.

NATALIA ASPESI

 

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...