pippo baudo

AVVISATE CAMPO DALL’ORTO CHE PIPPO BAUDO SI ASPETTA UNA TELEFONATA: "SONO PRONTO PER FARE IL CONSIGLIORI RAI - CONTI, FRIZZI, BONOLIS, IN GIRO PRESENTATORI BRAVI CE NE SONO. BASTA MITIZZARE IL PASSATO" - AMARCORD SANREMESE: “QUELLA VOLTA CHE CACCIAI ELTON JOHN PER UN RITARDO..."

Emiliano Liuzzi per il “Fatto Quotidiano”

 

heather parisi lorella cuccarini  pippo baudoheather parisi lorella cuccarini pippo baudo

Presentare Pippo Baudo non è questione da discutere. Non si può. Lui non ha bisogno di niente: è entrato nelle case insieme alla televisione. Gli anni del boom economico, vennero chiamati. Li raccontava il Tg unico della Rai di allora. Era un altro mondo, nel senso geopolitico della parola.

 

Ha inventato programmi, molti. Ha presentato tutto quello che c' era: dal Festival di Sanremo, del quale parleremo a lungo con lui, Fantastico, Natali, Befane, Capodanni, Domeniche In. Tutto.

 

pippo baudo saluta renzo arborepippo baudo saluta renzo arbore

E lo ha fatto in una Rai molto diversa da quella che è oggi: una Rai autoctona, quella che ideava i programmi, li metteva in onda e poi li vendeva - e con successo - alle emittenti estere. Il contrario di quanto accade oggi. "Quella forse è la tv che manca, che dovrebbe tornare. Produttiva, anche dal punto di vista economico", racconta Baudo al Fatto Quotidiano.
 

Con una popò di guida come la sua possiamo parlare di televisione come, forse, non viene fatto da un po' di tempo. Non per giocare sulla nostalgia che non c' entra: lo stesso Baudo parla molto bene dei conduttori di oggi, non è ipercritico. Disegna una strada. E si augura che la Rai lo chiami al più presto per una consulenza.

Si aspetta una telefonata da questa nuova dirigenza?
Certo che l' aspetto. E sarei disponibile a fare il consigliori. Non quello del Padrino di Mario Puzo, ovviamente.

Degli incidenti di questi giorni, ne parliamo?
No, sono appunto incidenti di percorso che ci possono stare. Mi sembra che sia stato abbondantemente trasformato in un dramma. Eccessivo. È un incidente.
 

pippo baudo e gianni boncompagnipippo baudo e gianni boncompagni

Tra poco tocca al Festival di Sanremo. Che non è esattamente quello che progettava lei.
Corre d' obbligo una premessa: il mondo musicale è cambiato. Allora si facevano canzoni perché durassero nel tempo, oggi nascono per essere riposte in un cassetto dopo qualche mese. Hanno uno spazio di sopravvivenza temporale molto più breve.
Rispecchiano il rap, le melodie di piccola ampiezza, quelle che funzionano. È una legge del tempo, piaccia o meno.

Solo colpa dei rapper?
Andiamo per ordine. Intanto prima, quando il Festival l' ho iniziato a fare io, non c' era nessun tipo di concorrenza. Sanremo era l' unica manifestazione canora in eurovisione. Oggi spuntano talent a rotta di collo. Sono praticamente da tutte le parti, è ovvio che sia cambiato il modo di fare musica.
 

roberto d agostino e pippo baudoroberto d agostino e pippo baudo

Solo?
No. C' è un altro fattore che riguarda gli autori. Sono scomparsi, sacrificati sulla strada dei cantautori. Al tempo i ruoli erano assolutamente diversi. C' era l' interprete e alle spalle un autore di robusta grandezza.

 

Questo mix lasciava in qualche modo il segno. Poi è arrivato Gino Paoli e con lui, Umberto Bindi, Luigi Tenco. Grandissimi cantautori.
Ma rimanere alla loro altezza sarebbe stato difficile. Invece oggi chiunque si scrive il pezzo e lo porta in gara. Non è la stessa cosa. Se non sei Paoli, Tenco o Bindi.

Non per stuzzicare la nostalgia: ma qual è stato il suo Festival più emozionante?
Quello del trio Enrico Ruggeri, Umberto Tozzi e Gianni Morandi. Avevano un bellissimo brano e durante quei giorni accadde di tutto. Morì Claudio Villa e fui io a dare l' annuncio in diretta. Con grande emozione, eravamo legati da anni di percorso e da una sana amicizia. Con tutto quello che lui, con Domenico Modugno, erano stati per il Festival.

Vinse il trio, giusto?
Sì. In maniera meritata. Non dimentichiamo che fu il Sanremo dove Fiorella Mannoia portò Quello che le donne non dicono, Fausto Leali il brano Io amo, e sono brani - qui mi ricollego al discorso che facevamo prima - che resistono ancora oggi. Sono passati trent' anni.

GRILLO BAUDOGRILLO BAUDO

 

Oggi nessuna canzone portata al Festival ha una capacità di resistenza tale. C' erano Sergio Caputo e Luca Barbarossa, Al Bano e Romina, Toto Cutugno, un brano di Gino Paoli cantato da Marcella. E per le nuove proposte Michele Zarrillo.
 

E lo share che raggiunse il 77 per cento.
Forse anche di più, ma non è quello. Parlo dell' intera kermesse. C' era Paul Simon come ospite. E una ragazzina di sedici anni, Whitney Houston. Incantò il pubblico con All at once, alla fine ci fu un' ovazione. Il pubblico si alzò in piedi e fu l' unica volta che chiesero il bis.

pippo baudopippo baudo

 

Io dovetti correre dietro il palco a convincere i genitori a mandarla di nuovo a cantare e non fu per niente facile, lei voleva, loro no. Ma una trattativa in diretta tv. E alla fine fece il bis. Sì, è quello che ricordo con maggiore emozione.

E il primo presentato da Baudo?
Quello del 1968. Accettai con grande incoscienza, si era quasi nel pieno della contestazione studentesca, e soprattutto l' anno prima c' era stata la tragedia di Luigi Tenco. Presentava Mike Bongiorno. Per questo dico che accettai con incoscienza: dopo la morte di Luigi non sapevamo come avrebbe reagito il pubblico, i tempi stavano cambiando, i vertici della Rai erano titubanti.

E come andò?

giorgio napolitano pippo baudogiorgio napolitano pippo baudo

Andò che venni ripagato. Vinsero Sergio Endrigo e Roberto Carlos con il brano Canzone per te, che - anche grazie a Carlos - diventò un brano, scritto da Endrigo con Bardotti, dal successo internazionale. Forse è una delle più belle canzoni di sempre. C' erano Louis Armstrong e Lionel Hampton.
 

 

La critica un giorno si dovrà ricredere. Ma soprattutto dovranno farlo anche i Guc cini, i De Gregori, quei cantautori che a Sanremo non sono mai venuti.
Io ho portato Bruce Springsteen a Sanremo. Non dimentichiamolo. E Paul Simon. Sono la canzone d' autore nel mondo. La questione più difficile fu con Elton John.

Perché? Cosa successe?
Arrivò con l' aereo privato a Nizza. Erano in anticipo e decisero che sarebbe ripartito subito dopo l' esibizione.

 

Da Nizza invece di prendere l' autostrada, visto che erano in anticipo, fecero la vecchia Aurelia, e rimasero imbottigliati. Alle undici di sera, era il compleanno di Elton John, quel giorno, mi presentai sul palco con una torta e le candeline.

LORELLA CUCCARINI BAUDOLORELLA CUCCARINI BAUDO

 

Dissi al pubblico che le avrei spente io e chiamai lui e il suo staff per dire che potevano anche tornare indietro. A quel punto non lo volevo più: decisione difficile, fui energico, ma alla fine soddisfatto. La trovai mancanza di professionalità.

Vede suoi eredi in giro o insieme alla canzone sono scomparsi anche loro?
Ci sono, Carlo è un ottimo professionista. Per Carlo intendo Conti. Ma sono bravissimi anche Fabrizio Frizzi, Paolo Bonolis. Insomma, ce ne sono in giro di ottimi professionisti. Quella stagione dei quattro, io, Enzo Tortora, Mike Bongiorno e Corrado, fu anche troppo mitizzata. La televisione è andata avanti e bene anche senza di noi. È il resto che manca?
 

CARLO CONTI BAUDO LEAR CHECHI SI PUO FARECARLO CONTI BAUDO LEAR CHECHI SI PUO FARE

Cioè?
Il discorso della canzone vale anche per la tv: mancano bravi autori che vengano messi a ideare e non ad arrangiare le scatole chiuse importate dall' estero. Il format dobbiamo essere noi a crearlo, non acquistarlo fuori. Perché in qualche modo la nostra televisione è unica, diversa da quella spagnola, molto diversa da quella francese. Le racconto un aneddoto.
 

si puo fare conti baudosi puo fare conti baudo

Tutto orecchie.
Un giorno mi chiama Carlo Rossella, all' epoca direttore del Tg1. Mi dice che finisce sempre sotto al Tg5 perché loro hanno il traino della Ruota della Fortuna di Mike e non riescono a competere. A quel punto riunisco gli autori e ci mettiamo al tavolino.
Inventammo Luna Park. E la Rai quel format lo ha venduto in tutto il mondo.

E il Tg1?
Tornò regolarmente a battere la concorrenza.

MAURIZIO COSTANZO E PIPPO BAUDOMAURIZIO COSTANZO E PIPPO BAUDOPippo Baudo Pippo Baudo

 

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...