baz luhrmann

"CON TUTTO L'ORRORE DEL MONDO, È GIUSTO FARE UNA FESTA, SOGNARE? PER ME LA RISPOSTA È SÌ. È IL NOSTRO LAVORO" - BAZ LUHRMANN SUL SUO FILM SU ELVIS: "CREDO CI SIA BISOGNO DI FILM PER GUSTI DIVERSI. IL PUBBLICO HA PAURA DI TORNARE AL CINEMA, PER QUESTO SONO QUI A BATTERMI: PER FARLI TORNARE A RITROVARE LA MAGIA" - "I MÅNESKIN SONO STATI IL VALORE AGGIUNTO. IL FINALE POTENTE L'HO AFFIDATO A DAMIANO CON 'IF I COULD DREAM'. DA COME LO CANTA, CAPISCI QUANTO GLI PIACCIA ELVIS MA ANCHE CHE… 

Arianna Finos per “la Repubblica”

 

baz luhrmann 1

Intervistarlo è come entrare in un suo film: travolgente, colorato, melodrammatico, pop. The Baz Luhrmann show. Pantaloni chiari, maglietta nera, codino e bracciali, il regista australiano, 59 anni, cerca di continuo lo sguardo dell'interlocutore, contiene a tratti l'impeto di abbracciarlo. Ha tutte le ragioni di essere felice, il suo Elvis - epico film musicale che esplora vita e carriera del re del rock' n'roll (l'attore Austin Butler) attraverso il rapporto con l'infame agente, il colonnello Parker (Tom Hanks) - ha acceso l'ultimo Festival di Cannes, dove lo abbiamo incontrato, e arriva in sala oggi con Warner.

baz luhrmann 2

 

Alla Croisette lei ha consegnato anche una festa memorabile tra installazioni, musica, droni, l'esibizione dei Måneskin.

«In questo momento ci capita di pensare: con tutto l'orrore del mondo, è giusto fare una festa, sognare? Per me la risposta è sì. È il nostro lavoro. C'è un vecchio film di Hollywood, I dimenticati , in cui il regista dirige commedie ma a un certo punto decide di fare film seri.

 

Finisce in prigione e vive un momento difficile. Una volta alla settimana i detenuti vedono un film, che è un film di Topolino. Tutti ridono e il regista si rende conto che, nei momenti di dolore, parte del lavoro dei narratori è ricordarti di sognare, ballare, vivere, cantare, perché là fuori c'è abbastanza oscurità. Quanto alla festa, i Måneskin sono stati il valore aggiunto, e se ho progettato titoli di coda pieni di artisti a sorpresa, a cominciare da Eminem, il finale potente l'ho affidato a Damiano con If I could dream . Magnifico».

baz luhrmann 3

 

Ha scelto lei il brano?

«È stata una loro idea. Ho chiesto che brano volessero e non hanno avuto dubbi. Da come lo canta Damiano, capisci quanto gli piaccia Elvis ma anche che ne fa una sua interpretazione. Diversa, ma con la stessa intensità emotiva».

 

La sua storia da regista è legata a Cannes, dall'esordio con "Ballroom - Gara di ballo" nel '92.

«Un film realizzato a fatica, con pochi soldi e un solo esercente disposto a prenderlo, in Australia. Poi vide il film, disse che era il peggiore mai visto e ci tolse lo schermo. Significava uscire direttamente in videocassetta.

baz luhrmann 4

 

Sono entrato in depressione, mi sono rifugiato in un parcheggio per roulotte e lì, da un vecchio telefono, un giorno ricevo una chiamata. Era l'allora direttore del Festival di Cannes, Gilles Jacob: "La commissione mi ha mostrato cinque film. L'unico che abbia trovato insolito, diverso e unico è il tuo. Se vuoi, vieni a Cannes e lo proietterò a mezzanotte". L'ha fatto, trent' anni fa, al Palais.

 

La folla ebbe una reazione entusiasta. Una guardia di sicurezza mi disse "la tua vita non sarà più la stessa". Aveva ragione. Devo a Cannes la mia carriera cinematografica, e per due volte ho inaugurato il festival, con Moulin Rouge! e poi con Il grande Gatsby . E ora Elvis ».

 

baz luhrmann 6

Con "Romeo+Juliet", nel 1996, diede una grande occasione a Leonardo DiCaprio, oggi nasce la stella Austin Butler. Come si scopre un talento?

«Con Leo ero nella stessa situazione di Austin. Ero convinto di fare Romeo+Juliet ma non trovavo un protagonista all'altezza, che fosse maggiorenne ma sembrasse più giovane. Leo avrà avuto 19 anni, lo vidi su una rivista di gossip, pensai che fosse un modello. Dicevo "dobbiamo trovare un attore che gli somigli, lui è Romeo".

 

baz luhrmann e austin butler 2

 Poi mi dicono ma quale modello? È un attore e anche bravo. Vedo Buon compleanno Mr. Grape : boom. Vado a Los Angeles, gli spiego il progetto, gli dico "non prendere una decisione, ti darò due biglietti per l'Australia e una vacanza con tuo padre sulla barriera corallina, facciamo un workshop e se non ti piace te ne vai. Ha incassato i biglietti ed è venuto con gli amici, abbiamo fatto un piccolo video che conservo ancora.

 

baz luhrmann e austin butler 1

Quanto a Austin, senza di lui non avrei potuto fare il film. Ricevo una videocassetta con questo ragazzo in vestaglia, piange e suona Unchained melody. Poi ho saputo che lo aveva fatto nel giorno in cui aveva perso sua madre. Denzel Washington, che aveva lavorato con lui in teatro nel 2018 in The Iceman cometh, mi ha telefonato apposta: devi vedere questo giovane attore, non sono mai stato sul palco con qualcuno così dedito al lavoro. Per due anni ha vissuto come Presley».

baz luhrmann 7

 

A Cannes è anche partito il can-can di "Moulin Rouge!".

«Un film difficile da realizzare, girato nei teatri di posa, non vedevamo la luce del giorno. E tutti erano scettici all'idea di un musical con brani moderni. Siamo andati a Cannes, era il 2001, Nicole Kidman ha infranto le regole, è uscita dal red carpet e si è messa a firmare autografi. Sembrava uno spettacolo rock. E abbiamo ballato il can-can.

 

La proiezione è stata meravigliosa ma il giorno dopo un critico del Times l'ha adorato e un altro ha parlato di spazzatura. Accade spesso, perché i miei film sono da sala, non puoi vederli da solo in una stanza. Moulin Rouge! è stato un'esperienza musicale collettiva e nel tempo molti hanno cambiato idea».

 

baz luhrmann 5

Dopo tutti questi anni la sua missione con Elvis è finita. Come si sente?

«Ma io non ho finito. Elvis è il mio film-figlio. È vero, ci sono Maverick e Batman ma credo ci sia bisogno di film per gusti diversi per riportare il pubblico al cinema. Questa è la mia missione e non finirà finché il film non arriverà nelle sale in tutto il mondo. Il pubblico ha paura di tornare al cinema, per questo sono qui a battermi: per farli tornare a ritrovare la magia».

baz luhrmann 8elvis baz luhrmann19elvis baz luhrmann13elvis baz luhrmann17elvis baz luhrmann18elvis di baz luhrmann. elvis di baz luhrmann. elvis di baz luhrmann 1elvis di baz luhrmannBaz Luhrmann e Austin Butlerbaz luhrmann con il cast di elvis elvis di baz luhrmannbaz luhrmann e austin butler 3

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...