
1. MA CHE BELLA LA NUOVA RAI DI CAMPOSANTO DALL’ORTO RIPULITA DALLA CRONACA NERA E RIEMPITA DALLA “PORNOGRAFIA DEI SENTIMENTI” DEI FRATELLI MUCCINO IN GUERRA 2. COSÌ ALLE TRE DEL POMERIGGIO SILVIO MUCCINO RIVELA UN SIMPATICO EPISODIO CHE AVREBBE RIGUARDATO L’EX MOGLIE DI GABRIELE, LA VIOLINISTA ELENA MAJONI: “LUI ALZAVA LE MANI. ELENA LA VIDI USCIRE CON UNA MANO SULL’ORECCHIO, AVEVA LE LACRIME AGLI OCCHI, NON SENTIVA PIÙ NIENTE: LO SCHIAFFO LE AVEVA PERFORATO UN TIMPANO"
VIDEO - SILVIO MUCCINO RACCONTA L'EPISODIO DEL FRATELLO CHE MENA LA MOGLIE
1. CARA RAI ANCHE QUESTA È CRONACA NERA
antonio campo dall orto
SILVIO MUCCINO VANGELISTA
FRATELLI MUCCINO
Antonio Dipollina per “la Repubblica”
Massimo Giletti correda l’intervistona annunciando di essere lì a disposizione per ospitare il seguito, con altri protagonisti della famiglia che volessero replicare (una cosa del tipo: “Entri il cognato”). E siamo ancora qui, in zona Domenica pomeriggio Rai, già depurata dalla cronaca nera e quindi qualcosa bisognerà pur metterci.
Arriva Silvio Muccino e il popolo, come accaduto in questi anni intorno alla tormentata vicenda, si divide: quelli che si appassionano ai suoi guai in famiglia, da un lato. Dall’altro quelli che 1) non gliene può importare di meno e magari anche 2) provano un profondo imbarazzo, per se stessi e i protagonisti, a vedersi piovere addosso una telenovela in cui sono più forti e pesanti le cose che si sottintendono.
Con annesso lato morboso, quindi: non è questione di violenza in tv o di evidente pornografia dei sentimenti, altrove se ne consumano a valanga ogni pomeriggio tv. Se qualcuno ci trova invece narrazione uman-qualcosa di un certo valore, buon per lui e magari ha anche ragione.
Rimane la questioncella della presunta nuova Rai: non si capisce bene a cosa serva togliere la cronaca nera e inserire però questi pezzi di tv “faida- te”: magari c’era una fetta di pubblico che sulla precedente questione dei Forestali in Sicilia aveva anche tollerato il governatore Crocetta esplodere contro gli interlocutori e l’aveva giudicata tv di pubblica utilità, in qualche modo.
La confessione del giovane Muccino – «vi porto un’autentica carriola di fatti miei» – è un altro punto di non ritorno o passa e va restando materia per appassionati lubrichi del ludibrio? Saperlo, ma anche no. Curiosamente giorni fa era girata la quasi inconsolabile ipotesi di un Giletti pronto a trasferirsi a Mediaset: ne ha davvero bisogno?
2. QUANDO IN TV VA IN ONDA LA GUERRA DEI MUCCINO
Silvia Fumarola per “la Repubblica”
La guerra dei Muccino, faida familiare con i fratelli che non si parlano da anni, arriva in tv alle tre del pomeriggio. Silvio Muccino sceglie L’arena di Massimo Giletti (versione Barbara D’Urso) su RaiUno per raccontare la sua verità sul rapporto interrotto con Gabriele. Dichiarazioni clamorose che finiranno in tribunale.
silvio muccino e carla vangelista
Rivela un episodio che avrebbe riguardato l’ex moglie di Gabriele, la violinista Elena Majoni: «Colta, intelligente, era molto innamorata di Gabriele, mi chiamava per capire la sua gelosia smodata, lui alzava le mani. Si sposano nonostante i ripetuti episodi di violenza domestica. Un’estate eravamo nella casa di campagna di Gabriele, seduti a tavola. Elena era in camera. Lui innervosito andò da lei. Quando mi avvicinai alla porta la vidi uscire con una mano sull’orecchio, aveva le lacrime agli occhi» racconta. «Non sentiva più niente: lo schiaffo le aveva perforato un timpano, a Roma è stata visitata e ha dovuto subire una timpano- plastica per recuperare in parte l’udito. Io per perbenismo, ipocrisia, per i sensi di colpa e i ricatti morali sono stato indotto a mentire davanti al giudice, ho negato che quel fatto fosse avvenuto, ho reso falsa testimonianza. Avevo 24 anni e potevo scegliere, scelsi la mia famiglia e non la verità. Non me lo sono mai perdonato. Dissero che Elena aveva subìto un trauma in piscina».
«Mentre rendevo falsa testimonianza davanti al pm D’Elia» continua Silvio «accadevano altre cose a Elena. Quando partì da San Francisco - dove viveva con mio fratello - Gabriele chiamò mio padre, la casa a Roma era pronta. Chiese all’architetto di chiudere il riscaldamento e smontare le finestre. Ci sono e-mail, lettere, tutti sapevano. Così mi sono allontanato dalla famiglia e da Gabriele».
Nell’intervista, un flusso di coscienza, Silvio Muccino, 34 anni tra pochi giorni, racconta il legame col fratello regista - hanno 14 anni di differenza - prima stretto, poi interrotto. «È difficile parlare della mia famiglia» spiega «l’ho amata profondamente ma era costruita su dinamiche che mi facevano male. Esistono due facce. Una è quella pubblica, idilliaca e felice, dove ci sono io che sono la pecora nera, un pazzo squinternato, depresso e plagiato.
VERDONE MUCCINO SPIAGGE DA FILM
Poi c’è la realtà di una famiglia incardinata su meccanismi ricattatori fondata sul nascondimento dei segreti. Il malessere è stato elaborato in maniera diversa da me e Gabriele: lui l’ha portato fuori, anche con atteggiamenti fisicamente violenti. Il matrimonio dei miei genitori era alla deriva e il mio ruolo era fare da collante, sono arrivato per unire la famiglia. Mi dicevano sempre che dovevo essere grato perché mio padre era rimasto con mia madre».
Il 29 marzo Gabriele aveva chiesto pubblicamente scusa a Carla Vangelista, amica di Silvio, dopo averla accusata sui social di aver plagiato il fratello e aver causato la rottura con la famiglia. «Improprie esternazioni», le aveva definite. «Esternazioni che hanno plausibilmente intaccato credibilità e rispettabilità della signora Vangelista, che conosco appena». «Carla è stata trattata come Mamma Ebe», dice Silvio «il plagio è la soluzione a ogni male, se c’è un plagiatore esterno la famiglia è salva. Lei non ha chiesto neanche il rimborso del legale. Voleva le scuse, le ha avute».
Ora Muccino jr è pronto a assumersi le proprie responsabilità. «Elena Majoni vive a Marina di Ravenna, si è rifatta una vita. C’è un nuovo processo, ho reso piena spontanea ritrattazione che metto nelle mani del giudice. I miei hanno reagito molto male, negli atti spiego i motivi per cui me ne sono andato. Il mio debito lo devo pagare in sede legale e assumermi la responsabilità pubblica. Spero che questo segni la parola fine, la verità rende liberi».
silvio muccino e carla vangelista
Se domani Gabriele bussasse alla sua porta, lo perdonerebbe, gli aprirebbe? «No, perché questi otto anni di vita non me li ridarà nessuno. C’è una frase del Buddha: “Perdona gli altri, non perché essi meritano il perdono, ma perché tu meriti la pace”. Perdonare significa lasciare andare. Gli chiedo di lasciarmi andare avanti con la mia vita». Chiosa Giletti: «Sono disponibile a ospitare gli altri componenti della famiglia». Che tristezza.