UN “BIGLIETTO BORO” AI “SOLITI IDIOTI” - CHE SUCCEDERÀ DOMANI A SORRENTO QUANDO VALSECCHI RITIRERÀ IL PREMIO PER GLI INCASSI DEL FILM E SI RITROVERÀ DAVANTI IL DIRETTORE DI “CIAK” PIERA DETASSIS CHE HA RISPOSTO ALLE “INSOLENZE/PREPOTENZE” DEL PRODUTTORE LIQUINDANDOLO COME UN “NON FILM”? - AGGIUNGERE UNA MICIDIALE STRISCIA DI STEFANO DISEGNI E UNA RUBRICA SPREZZANTE DI MEREGHETTI (CHE E’, UNA RISPOSTA AD ALDO GRASSO?)…

1- NON SIAMO TUTTI IDIOTI...
Piera Detassis per "Ciak"

Eccoci all'appuntamento più atteso da voi lettori: il sondaggio natalizio per costruire la It List dell'anno, il Meglio e il Peggio di ciò che si è visto in sala nel 20 Il, una valanga garantita di risposte, messaggi e contatti. È il momento giusto per ribattere a qualche polemica, prevenirne altre e soprattutto per una constatazione: in sala trionfa I soliti idioti, eppure qui a Ciak non è arrivata una sola mail a commento.

Voi che di solito parlate di tutto, recensite tutto, inveite su tutto, non una parola sugli Idioti. Certo non c'è molto da dire: il successo era annunciato dal "culto" MTV e soprattutto dalla Rete, ma, come accade anche per i Cinepanettoni, non interessa i lettori di Ciak, innamorati del cinema, cioè di altro. Alcuni media hanno fatto molto rumore intorno al film, con furore di spiegoni sociologici, assai fighetti e sopraffini, della serie «Mi si nota di più se sto col trash, faccio il ragazzo e rivaluto la spensierata volgarità del duo Mandelli-Biggio?» (sì, certo, tranquilli, vi si è notati di più ... ).

Il produttore del film Pietro Valsecchi, ritenendomi colpevole di non avere selezionato il film per il Festival di Roma e aver così disturbato la festa collettiva, mi ha insolentita a modo suo attraverso le pagine di un quotidiano. Ritengo ci sia libertà di scelta e di pensiero e di solito non rispondo agli attacchi, ma stavolta è un po' diverso, per via della inusuale prepotenza espressa dal produttore.

Mi si dice, tra le altre cose, che non saprei cos'è la vita. Può darsi, ma in compenso so bene cos'è il cinema ed è, appunto, cosa molto diversa da I soliti idioti, spudoratamente e perfino gioiosamente un NON FILM. Una siderale distanza divide i fenomeni di costume dai buoni film, basta saperlo e accontentarsi. Noi facciamo il nostro lavoro senza pregiudizi, l'uso dell'anatema lo lasciamo ad altri.

Per quanto riguarda il cinema, quello vero, mi affido alle vostre risposte, che non sbagliano mai perché intrise di passione (a proposito non perdetevi i nostri cofanetti Strenna dei film di Pasolini e Bernardo Bertolucci, vedi pag 24). Perché, sia detto senza rancore, non siamo tutti Idioti né lo diventeremo solo perché fa tendenza.

Per rendersene conto basta leggere, in questo numero, il commento critico di Paolo Mereghetti (pag. 30) e l'urlo di dolore di Stefano Disegni (pag. 122). Non si pensi a detta o senso di rivalsa: per la cronaca, il giorno in cui è uscita l'intervista, il numero di Ciak con gli interventi citati era già in stampa. Buon cinema a tutti


2- CARI BOLDI, VANZINA E DE SICA, VI CHIEDO SCUSA. "I SOLITI IDIOTI" È UNA ROBA DA SUBUMANI...
Stefano Disegni per "Ciak"

Cari Christian De Sica, Massimo Boldi, Fratelli Vanzina, Massimo Ceccherini, Vincenzo Salemme, Leonardo Pieraccioni e tanti altri che pensano che per fare un film bastino in po' di metri di pellicola, una storiella, due o tre figone e un par de battutacce, possibilmente volgari, come sapete il vostro cinema mi produce malinconia cosmica e sfiducia nel genere umano. Pensavo che fosse il peggior cinema in circolazione. Vi chiedo scusa pubblicamente. Il vostro cinema mi fa sempre ricorrere al Tavor, ma non è il peggiore che infesti le sale. Perché farà desiderare la morte ma almeno è cinema. Cioè uno straccio di storiella, che se penosa, c'è sempre.

Cari Christian De Sica & c., ieri ho visto di molto peggio! Ho visto qualcosa al cui confronto voi sembrate Bergman Kubrick e Scorsese! Ieri ho visto "I Soliti Idioti"! Una roba da subumani interpretata, si fa per dire, da due tizi con due facce anonime come un condominio di periferia. Ora questi due tizi, autodichiarandosi idioti, pensano di fare la meta comicità, tipo "facciamo gli stupidi ma voi sapete che lo facciamo perché siamo intelligenti", ma il problema è che per fare la metà comicità bisogna avere due palle così e formidabili doti comiche.

Nel loro caso, a parte "dai, cazzo", "vaffanculo", "sacca de piscio" e "fare zingo zango", non c'era traccia né di palle né di doti comiche. I personaggi andavano da un plagio di "In viaggio con papà" di Verdone in chiave scorreggione, al "Vizietto" vorrei ma non posso, ad altre penose, irritanti inconsistenze che non serve neanche raccontare.

Ora pare che questo insulto alla dignità del paese e all'intelligenza dello spettatore stia incassando palata di quattrini, anche grazie ai soliti critici che per mostrarsi disinibiti ne parlano come qualcosa che verrà compreso tra 20 anni come i film di Totò. Se davvero questa roba piace alle nuove generazioni, l'Italia non ha futuro.

Chiudo qui cari Christian De Sica ecc. perché io di questo film ho visto solo il primo tempo poi me ne sono andato, ho una vita sola e non la spreco. Solo che per Ciak qualcosa devo disegnare e mi serve lo spazio. Scusate ancora, siete sempre una desolazione ma non la peggiore.

 

PIETRO VALSECCHI GIANLUIGI RONDI PIERA DETASSIS I SOLITI IDIOTI I SOLITI IDIOTI STEFANO DISEGNIPaolo Mereghetti

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