chaplin mussolini

QUANDO CHAPLIN IMPAZZIVA PER MUSSOLINI - UNA BIOGRAFIA POLITICA DEL GRANDE ATTORE METTE IN LUCE LA SUA SIMPATIA PER IL DUCE DEFINITO NEL 1928 COME UNA DELLE PIÙ “GRANDI PERSONALITÀ” DI QUELL'ANNO, CAPACE DI PRENDERE “IN MANO UNA NAZIONE E METTERLA AL LAVORO” - CON HITLER, INVECE, IL COMICO FU CRITICO DA SUBITO

Luigi Iannone per “il Giornale”

Charlie Chaplin - A Political Biography from Victorian Britain to Modern AmericaCharlie Chaplin - A Political Biography from Victorian Britain to Modern America

 

Richard Carr, docente di Storia all' Anglia Ruskin University, grazie ad un lavoro basato su un' ampia varietà di fonti archivistiche scovate sia in Europa che negli Usa, è riuscito a scrivere una biografia politica di Chaplin (Charlie Chaplin. A Political Biography from Victorian Britain to Modern America, Routledge).

 

charlie chaplin e oona oneillcharlie chaplin e oona oneill

Il libro ne ripercorre tutta la vicenda biografica cominciando dalla inquietudine per la Prima guerra mondiale per passare poi al tema centrale della sua filmografia e forse della sua vita: il contesto economico generale e i contraccolpi sulle persone comuni. Carr titola uno dei capitoli Mosca o Manchester a dimostrazione che il paradigma economico di un mondo nuovo fu il timbro simbolicamente più forte a allo stesso tempo angosciante per un artista come Chaplin, molto attento agli sviluppi del progresso industriale ed economico.

charlie chaplincharlie chaplin

 

Intuizione che lo aveva reso distante da quella ideologia già prima della «grande depressione» del 1929 e che si farà negli anni così tanto cupa da regalarci Tempi moderni. La scelta assumerà connotati sempre più politici tanto che anche in questo caso Carr utilizza un intero capitolo dal titolo Il vagabondo e i dittatori, entrambi personaggi interpretati da Chaplin, per marcare la distanza dell' artista da quelle che egli riteneva forme di oppressione ideologica.

 

Eppure, nonostante denunci contraddizioni e conflitti di vario tipo, la sua vita privata e pubblica non ne sarà mai priva. Dal punto di vista sentimentale Carr entra nei meandri della relazione con Paulette Goddard a cui il comico fu legato da un sodalizio anche artistico, nelle vicende che lo legarono al suo fratellastro Sydney e pure nella questione della sua falsa «ebraicità».

 

MUSSOLINI MUSSOLINI

L' impegno politico è però elemento centrale. Certo, nel libro si descrivono i tumultuosi rapporti sentimentali e le relazioni di interessi con i più importanti personaggi della politica ma saltano all' occhio in questo clima di presunto o reale rigorismo morale i suoi apprezzamenti verso Mussolini definito nel 1928 come una delle più «grandi personalità» di quell' anno, capace di prendere «in mano una nazione e metterla al lavoro».

 

vestito da charlie chaplin alla maratonavestito da charlie chaplin alla maratona

Richard Carr asserisce che tali valutazioni non pregiudicherebbero la complessiva aderenza di Chaplin agli ideali di sinistra nonostante «gli sforzi di Mussolini sulla creazione di posti di lavoro gli avessero inizialmente permesso di passare sopra gli aspetti negativi del fascismo italiano, e di simpatizzare con esso».

 

Eppure quelli su Mussolini sono giudizi ponderati dal momento che con Hitler non accadde lo stesso. Chaplin temeva la Germania nazista e intuì sin da subito la portata della minaccia antisemita tant' è che si mosse con decisione nei confronti degli inglesi e degli americani affinché dichiarassero guerra. Ciò contrastava però contro le politiche di rappacificazione e di snervante diplomazia di quegli anni.

MUSSOLINIMUSSOLINI

 

Quando, a metà del 1938, espose il progetto generale sul quale voleva strutturare Il Grande dittatore gli chiesero di ammorbidire i toni contro la Germania. Lo stesso accadde nell' aprile del 1939 quando i diplomatici di Londra scrissero al Consolato britannico di Los Angeles facendo esplicita richiesta di fargli trattare l' argomento in un modo «da non offendere la Germania», aggiungendo che la parodia contro Hitler era traboccante di «entusiasmo fanatico» e perciò pronti a censurare il film.

 

Charlie Champlin ballava fuori dai pub Charlie Champlin ballava fuori dai pub

Questa decisa repulsione nei confronti del nazismo, non fa allora che avvalorare la veridicità delle sue frasi sul duce italiano. Nel 1931, in viaggio in Italia, Chaplin si dice «impressionato dall' atmosfera» del nostro Paese dove «la disciplina e l' ordine erano onnipresenti. La speranza e il desiderio sembravano nell' aria». E nel 1938, alle soglie del conflitto mondiale, è ancora attestato sulle stesse posizioni tanto da cadere pure lui nell' adagio che «i treni arrivavano in orario».

MUSSOLINI CON RACHELE MUSSOLINI CON RACHELE

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…