bret easton ellis white

BRET-A-PORTER - BENVENUTI NELL’EPOCA DEL VITTIMISMO E DELL’EUFEMISMO! IL NUOVO LIBRO DI BRET EASTON ELLIS E LA NUOVA DITTATURA DEGLI EROI DELLA “LIBERTÀ” CHE STANNO SEMPRE DALLA PARTE GIUSTA: “UN TOTALITARISMO CHE ABORRE LA LIBERTÀ DI OPINIONE E PUNISCE CHI  SI RIVELA PER QUELLO CHE È DAVVERO” – LE BORDATE AI CHIERICI DEL POLITICALLY CORRECT E PURE A FOSTER WALLACE ("UN PARACULO") – VIDEO

 

 

Alessandro Gnocchi per ''Il Giornale''

 

bret easton ellis - bianco

Questa è l' epoca del vittimismo, dell' eufemismo, dell' ossessione per le politiche dell' identità: sessuale, razziale, etnica. Ogni minoranza, reale o sedicente, invoca il riconoscimento della propria diversità e indica il nemico oppressore: il bianco, laureato, ricco e conservatore. Il privilegiato dei privilegiati. Ogni critica è vissuta come un insulto. Dunque stop alle critiche. Dover calibrare le parole. Avere la paura di parlare chiaro. Essere espulsi dal dibattito pubblico per una opinione. Sono fatti all' ordine del giorno nel regime di psico-polizia creato dal politically correct, una ideologia in aperta opposizione alla libertà.

 

bret easton ellis foto di bacco

Questo nuovo ordine mondiale, a metà tra 1984 e Il racconto dell' ancella, è raccontato dallo scrittore americano Bret Easton Ellis in Bianco (Einaudi, pagg. 268, euro 19), un libro che sfugge a ogni categoria. In parte autobiografia, in parte pamphlet, è forse il romanzo-memoir di come si perde la libertà di parola: prima un po' alla volta, e poi tutta insieme in un colpo solo. Ellis è un simbolo per alcune generazioni di lettori. Maestro nell' indagare e descrivere la superficie, per svelare il vuoto sottostante, ha scritto romanzi definitivi per chi aveva 15 anni nel 1986 (anno della prima edizione italiana di Meno di zero, Pironti editore) e venti nel 1991 (anno di American Psycho).

american psycho 6

 

Meno di zero era il ritratto perfetto della Generazione X: solitudine scintillante, freddezza, nichilismo. American Psycho celebrava, a modo suo, la fine dell' edonismo ma lasciava intuire anche l' inizio di qualcos' altro: il desiderio di essere approvati, il terrore dell' anonimato nell' epoca della comunicazione, quello di mostrarsi per quello che si è, la schizofrenia indotta da questo stile di vita. Tutta roba che ha trovato realizzazione compiuta nella società dei like, della connessione e delle amicizie virtuali che ci illudono di essere in intimo contatto con un' infinità di amici.

Bret Easton Ellis

 

Proprio il mondo descritto in Bianco dove sembra affermarsi un nuovo tipo di dittatura: «Sembriamo aver fatto pericolosamente ingresso in un tipo di totalitarismo che in realtà aborre la libertà di opinione e punisce chi si rivela per quello che è davvero».

Bret Easton Ellis

La superficie, quindi. Ellis, per farci vedere lo scivolare sempre più veloce verso la censura e l' autocensura, prende in esame i film, i divi, i presidenti americani, le cene. La cultura di massa. La superficie. Si parla di American Gigolò, Shampoo, Weekend, Carrie. Si esamina l' immagine pubblica di Richard Gere, Tom Cruise, Charlie Sheen, Kayne West. Pochissimi gli scrittori citati, ci sono David Foster Wallace, Jonathan Franzen, Stephen King, Jay McInerney. La carrellata si intreccia con la biografia dell' autore e la genesi dei romanzi più famosi.

 

american psycho 4

Questa è l' epoca del vittimismo, si diceva all' inizio. Ma è anche l' epoca degli eroi della «libertà» che stanno sempre dalla parte giusta, quella che non ha bisogno di essere difesa. Sono sempre in prima linea nelle battaglie già vinte, naturalmente fingendo di esporre il petto al plotone d' esecuzione. Sono a favore della libertà d' espressione, soltanto la loro. Sono a favore della democrazia, soltanto se comandano loro. Forti del consenso scontato, gli eroi della «libertà» perdono la testa. Sempre più narcisi, sempre meno capaci di osservare, sviluppano un fiuto eccezionale per l' applauso.

bret easton ellis 22

 

 

Mettono sempre le mani avanti per far capire quanto sono intelligenti. Prima di lasciarsi andare alla pura demagogia, precisano di detestare chi parla alla pancia del Paese, che espressione infelice, ti fa capire subito che considerano la gente alla pari della merda. Invitano la plebe a restare umana, a spalancare la porta al diverso. Ma spalancatela voi, vigliacchi. No, loro vivono in case del centro blindate come casseforti. La porta devono spalancarla i poveracci, in quartieri così lontani che non ci arriva neanche l' autobus. Sono coccolati da televisioni, festival, editoria: è tutto dovuto, per carità, sono le coscienze democratiche della società civile.

bret easton ellis 23

 

Infatti denunciano il familismo amorale, a meno che la famiglia non sia la loro, il degrado del dibattito politico, che hanno condotto in solitudine per 70 anni, il fascismo strisciante, di cui hanno adottato i metodi, il razzismo esplicito, che fomentano con l' ossessione per le politiche dell' identità (sessuale, razziale, etnica). Il prezzo della loro costante indignazione è fissato dal mercato che spesso dicono di disprezzare. In nome della libertà d' opinione, censurano a tutto spiano chiunque non la pensi come loro: «Rifiutare quelli che non la pensano come te ora non era più una forma di protesta e di resistenza ma si era trasformato in una forma infantile di fascismo». Stiamo parlando dell' America di Ellis ma è vero anche in Italia.

dizionario del politically correctsamo basquiat 2

 

Ellis critica con ferocia i saputelli che ritengono (e non si sa perché) di essere migliori dei «rozzi» sostenitori di Donald Trump: «La Sinistra sembrò mutare in qualcosa che non avevo mai visto in vita mia: un partito intriso di superiorità morale, intollerante e autoritario che era distaccato dalla realtà e mancava di qualsiasi coerenza ideologica». Ci sono episodi molto divertenti. L' incontro casuale con l' artista Jean-Michel Basquiat nel bagno di un ristorante che si chiude con una sniffata in compagnia.

 

kanye west tra donald e ivanka trump

Il boss di Hollywood che ha paura di essere sorpreso dalla moglie mentre risponde agli sms di Steve Bannon, eminenza grigia di Trump. Le litigate con i vecchi milionari «progressisti». L' intervista con un Quentin Tarantino scatenato. Le nottate in macchina con Kanye West. Chi cercherà in Bianco un saggio sistematico sul politicamente corretto non lo troverà. Ellis non dimentica mai di essere un artista. Rivendica infatti il culto per l' estetica e lo oppone al moralismo.

bannon trump

 

Il moralista giudica l' opera per il suo contenuto ideologico. L' artista valuta le qualità stilistiche. Quando prevale il giudizio morale? A parere di Ellis, quando l' arte è diventata irrilevante per la società: «Tutti devono essere uguali, e avere le stesse reazioni di fronte a qualunque opera d' arte, movimento o idea, e se uno si rifiuta di unirsi al coro di approvazione verrà accusato di essere un razzista o un misogino. Questo è ciò che accade a una cultura quando non gliene frega più niente dell' arte».

 

bret easton ellis 9

Lo scrittore è finito al centro di moltissime polemiche soprattutto per i suoi tweet troppo schietti. Da omosessuale se la prende con le immagini stereotipate dell' omosessuale sensibile e perseguitato. Le politiche dell' identità sono riduttive e conducono in fondo a un vicolo cieco: «Avallano l' idea che gli esseri umani siano essenzialmente tribali, e che le nostre differenze siano inconciliabili, cosa che naturalmente rende impossibili l' accettazione della diversità e l' inclusione».

 

american psycho 5

Da scrittore se la prende con i santini dei colleghi morti specie David Foster Wallace, ricordando come l' autore de La scopa del sistema fosse un fan di Ronald Reagan e Ross Perot, un critico letterario feroce, un artista «insincero» e infine «un paraculo».

bret easton ellis 4

 

Insomma: «Lo scrittore più sopravvalutato della nostra generazione» e insieme un genio irrisolto. Sono opinioni schiette interpretate però come azioni criminali dai chierici del politically correct.

bret easton ellis 26american psycho 7bret easton ellis 24Bret Easton Ellis bret easton ellis 27american psycho 9bret easton ellis 5american psycho 2american psycho 3american psycho 1bret easton ellis 25bret easton ellis 19bret easton ellis 18american psycho 8bret easton ellis 12

 

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…