BRUTTE NOTIZIE PER I PIPPAROLI DEL TEXAS: NEL LORO STATO “PORNHUB” CHIUDERÀ. LO HA DECISO LA SOCIETÀ CHE CONTROLLA IL SITO HOT - NELLO STATO USA ULTRA-CONSERVATORE, È STATO IMPOSTO UN SISTEMA DI VERIFICA DELL’ETÀ PER COLORO CHE VOGLIONO GUARDARE I VIDEO PORNO BASATO SU UN DOCUMENTO (E NON SU UN’AUTODICHIARAZIONE) COMPILABILE CLICCANDO SU UN TASTO (COME AVVIENE IN ITALIA E IN MOLTE PARTI DEL MONDO)
Estratto dell’articolo di Antonio Di Noto per www.open.online
Pornhub si piazza stabilmente nelle prime venti posizioni dei siti più visitati al mondo, ma tra i suoi utenti non ci saranno più quelli che si collegano dal Texas. Chi dal secondo Stato più popoloso degli Usa cercherà di collegarsi al sito per adulti non potrà più farlo, infatti, dato che Pornhub ha sospeso il proprio servizio nel territorio, in seguito all’imposizione da parte del Texas di un sistema di verifica dell’età basato su un documento e non su un’autodichiarazione compilabile semplicemente cliccando su un tasto – come avviene in Italia e in molte parti del mondo.
Una mossa già vista in altri casi. La legge era entrata in vigore lo scorso giugno quando venne subito contestata da Aylo, compagnia che controlla Pornhub, YouPorn e Brazzers, facendo ricorso. La legge impone alle aziende che offrono «materiale sessuale dannoso per i minori» di verificare che i suoi utenti abbiano almeno 18 anni. Gli utenti devono così dimostrare la propria età inserendo informazioni da un documento d’identità rilasciato dal governo o fornendo prove sufficienti a confermare il dato anagrafico in altri modi, come tessere universitarie, rate di mutui o buste paga.
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La legge richiedeva inoltre che i siti porno mostrassero un controverso «avvertimento sanitario», nel quale si sostiene che i siti porno «fanno crescere la domanda di prostituzione, lo sfruttamento minorile e l’incidenza della pedopornografia». Una settimana fa è arrivata la decisione della Corte d’Appello, che ha rigettato la parte sull’avvertimento sanitario, ma considerato legittima quella sulla verifica dell’età.
Commentando la decisione del tribunale Aylo ha definito la legge «inutile e pericolosa». Il vicepresidente della società, Alex Kekesi, ha dichiarato che la norma «non solo non proteggerà effettivamente i bambini, ma ridurrà inevitabilmente la capacità dei creatori di contenuti di pubblicare e distribuire contenuti legali per adulti». Inoltre, Pornhub sostiene che l’applicazione della legge sia troppo complicata a causa della miriade di siti pornografici presenti su web, prevedendo che il traffico non farà altro che spostarsi sulle piattaforme con controlli più laschi e quindi illegali. […]
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