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BUBU, SET! – ­­NEL CINEMA LA SCELTA DELLA LOCATION È FONDAMENTALE: PER “IL GATTOPARDO” VISCONTI GIRÒ LA SICILIA IN CERCA DI UNA VILLA NOBILIARE NON UTILIZZATA, PASOLINI DOPO ESSERE STATO IN PALESTINA DECISE DI GIRARE “IL VANGELO SECONDO MATTEO” A MATERA – I PROPRIETARI DELLA “FALLINGWATER HOUSE” RIFIUTARONO AD HITCHCOCK IL PERMESSO DI UTILIZZARLA IN “INTRIGO INTERNAZIONALE” E IL REGISTA FECE COSTRUIRE NEGLI STUDI DELLA MGM LA “PHILLIP VANDAMM HOUSE” CON UNA….

 

 

Estratto dell’articolo di ­Alberto Anile per “Robinson - la Repubblica”

 

PASOLINI - IL VANGELO SECONDO MATTEO - ENRIQUE IRAZOQUI

Nel cinema lo spazio è un elemento fondamentale. Spazio come relazione fra elementi in campo, interni ed esterni, pieni e vuoti, echi tematici fra ambiente e senso, ma anche, più semplicemente, come luoghi da scegliere, costruire, arredare, per offrire un contesto fisico alle azioni dei personaggi. Chi fa cinema sa che la scelta delle location è decisiva e può diventare, per questo, lunga e sfiancante: l’epica lavorazione del Gattopardo di Visconti cominciò in Sicilia con settimane di ricognizioni fra ville nobiliari poi non utilizzate; Pasolini girò la Palestina per poi decidere di ambientare Il Vangelo secondo Matteo nella più vicina Matera; e la Baarìa di Tornatore ricostruita a Tunisi, le Gangs of New York filmate a Cinecittà. […]

PASOLINI - IL VANGELO SECONDO MATTEO - ENRIQUE IRAZOQUI

 

[…] Giorgio de Silva ha cinquant’anni di esperienza nel settore pubblicitario e sa quindi come districarsi fra esigenze artistiche e condizionamenti della committenza (piaccia o meno, anche il cinema è alla fine un “ prodotto”): edito da Lindau, L’architettura nel cinema riunisce in volume varie puntate della rubrica di cinearchitettura da lui tenuta sulla rivista digitale IN/ Arch Piemonte, con prefazione dell’urbanista Riccardo Bedrone. […]

 

il gattopardo 11

Gli aneddoti sono inevitabili e sempre bene accetti. L’esplosione più famosa della storia del cinema, quella del finale di Zabriskie Point (1970) cullata dalle musiche dei Pink Floyd, riguarda una villa di Cave Creek, in Arizona, progettata da un assistente di Frank Lloyd Wright, ma l’edificio che salta in aria è una replica allestita non molto lontano: «Credo che il proprietario fosse seduto sulla sua terrazza quando guardò esplodere la ricostruzione che sembrava esattamente la sua casa», ha raccontato Antonioni.

 

 

 

intrigo internazionale 3

 

E quando i proprietari di Fallingwater House, progettata da Frank Lloyd Wright, rifiutarono ad Hitchcock il permesso di utilizzarla in Intrigo internazionale (1959), sir Alfred fece ideare e costruire negli studi della MGM la singolarissima Phillip Vandamm House (Vandamm era il cattivone interpretato da James Mason), con una spettacolare terrazza che nel film si sporge sul monte Rushmore: come spesso succede, gli ostacoli e i divieti innescano nuove possibilità creative. […]

 

PHILLIP VANDAMM HOUSE - INTRIGO INTERNAZIONALE

E poi ci sono le torri direzionali realizzate a Tokyo da Kenzo Tange che compaiono in Lost in Translation (2003) di Sofia Coppola, la villa sull’Aurelia progettata da Luigi Pellegrin utilizzata come alloggio di Barbara Bouchet in Non si sevizia un paperino (1972) di Fulci, la Villa Paul Poiret a Parigi da dove parte il protagonista di Holy Motors ( 2012) di Carax, la “ piscina” di Bagno Vignoni ( Siena) ripresa in lungo e in largo nel finale di Nostalghia di Tarkovskij... Insomma un giro del mondo cinematografico fra decine e decine di location, a titillare in egual misura cinefili e urbanisti. Con un unico neo: in mezzo a tanta competenza storica e architettonica, stonano le citazioni cinematografiche da Wikipedia, utili ma non esattamente “scientifiche”.

torri del west bonaventure hotel set di blade runnerstahl house set di bella bionda e dice sempre sivilla di paul poiret a parigi set di holy motors

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