mara venier con la madre

“BUONGIORNO SIGNORA, COME SI CHIAMA?”, MARA VENIER IN UN LIBRO RACCONTA LA BATTAGLIA DELLA MADRE CONTRO L’ALZHEMEIR, UNA MALATTIA INFIDA "CHE ME L’HA PORTATA VIA" – A 'OGGI' RIVELA: “LEI ERA IL MIO RIFUGIO SICURO”. DOPO LA SUA SCOMPARSA, LA DEPRESSIONE: “NON RIUSCIVO A FINIRE IL LIBRO CHE AVEVO INIZIATO NEL 2016. MI DEVASTAVA TORNARE A LEI. MI HA CONVINTO SOPRATTUTTO MIO MARITO NICOLA. IL MIO NIPOTINO IAIO MI HA RIDATO LA VOGLIA DI VIVERE”

Da Oggi www.oggi.it

 

mara venier con la madre

«Buongiorno signora, come si chiama?», le chiede un giorno la madre e Mara Venier si sente travolta dal dolore. Inizia così il precipizio di una malattia infida, l’Alzheimer, «che mi ha portato via la mia mamma, Elsa, una donna piena d’amore, energia e passione. Lei era il mio rifugio sicuro», racconta la conduttrice a OGGI, in edicola da domani, presentando in anteprima il libro Mamma, ti ricordi di me? (RaiLibri, a cura di Sabina Donadio).

 

mara venier

«Non è un libro triste e non è solo su mia mamma: per farlo ho ritrovato la me stessa bambina, i miei figli da piccoli, Elisabetta e Paolo, e le persone importanti della mia vita. Chi lo legge capirà perché sono così come mi vedete in tv», spiega Mara che si racconta già al lavoro come parrucchiera a soli 8 anni, incinta di Elisabetta a 17, sposa a 18 e poi indossatrice e, per un caso della vita, modella a Roma per Roberto Capucci. «Io e mamma avevamo un rapporto simbiotico e adoravo essere figlia, tornare a Mestre nella casa della mia infanzia e dormire nel mio lettino… Mia madre ha dato moltissimo amore anche ai miei figli e la sua malattia ci ha uniti, ci ha aiutati a superare vecchie ruggini: tutti e tre abbiamo sentito il profondo desiderio e il dovere di restituirle l’amore che ci ha regalato», confida la Venier a OGGI. Tanti gli aneddoti, le storie rocambolesche e i “miracoli”.

 

mara venier con la madre

Nel giugno 2015 mamma Elsa si spegne e Mara scivola nella disperazione e nella depressione. «Sino al 2020 non sono riuscita a guardare le sue foto», dice. Il libro «è stato un percorso difficile»: iniziato nel 2016, abbandonato per quattro anni «e quando l’ho ripreso mi sono interrotta ancora. Mi devastava tornare a lei. Mi ha convinto soprattutto mio marito Nicola a finirlo: secondo lui poteva essere catartico scriverlo e in parte lo è stato».

 

Ad aiutarla a riprendersi anche «Iaio, il bimbo di mio figlio Paolo. Lo presi in braccio e sentii una scintilla dentro al cuore: mi invase la gioia e sentii tornare a galla la voglia di vivere».

mara venier nicola carraro domenica in

mara venier 3

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