NON SIAMO CHARLIE HEBDO: IL SETTIMANALE SATIRICO PARIGINO CANARD ENCHAÎNÉ E' L'UNICO GIORNALE CHE, CON I SUOI SCOOP, CAMBIA IL DESTINO DELLA FRANCIA: OGGI SBUGIARDA LA MOGLIE DI FILLON, MA PRIMA AVEVA MASSACRATO HOLLANDE, LE PEN, I SINDACI...
Mauro Zanon per Libero Quotidiano
Ha colpito ancora. E anche questa volta la vittima del suo coup de bec rischia di essere travolta dalla politica che conta.
Il Canard enchaîné, settimanale satirico parigino che da cent' anni guasta la festa dei potenti di Francia, non si smentisce mai, e con François Fillon, ultimo bersaglio delle sue inchieste esplosive, continua ad allungare la lista dei politici azzoppati al culmine della loro carriera.
Nella sua edizione di mercoledì, sullo sfondo dei sondaggi che danno il candidato dei Républicains e la leader del Front national, Marine Le Pen, al secondo turno delle presidenziali, l' anatra incatenata ha rivelato che la moglie, Penelope Fillon, è stata pagata, per otto anni consecutivi, come assistente parlamentare. Nulla di strano - assumere i familiari non è contro le regole della République - se non fosse che nessuno nei corridoi dell' Assemblée nationale ha mai conosciuto un' assistente parlamentare che risponde al nome di Penelope Fillon.
«Emploi fictif», dunque, impiego fittizio, perché Madame Fillon, secondo le buste paga di cui il Canard è entrato in possesso, avrebbe intascato ben cinquecentomila euro, ma non sarebbe mai stata registrata ufficialmente come collaboratrice di suo marito. Giovedì sera, Fillon, in diretta sul 20 heures di TF1, ha detto che se verrà indagato dalla giustizia francese, ritirerà addirittura la sua candidatura. Il che rappresenterebbe non solo la sua morte politica, ma anche la morte dei Républicains, il partito della destra neogollista, già minato dalle permanenti lotti interne, dai sarkozysti che non tollerano di farsi trattare come zerbini dall' ex delfino del loro patron, e dal «no» secco di Juppé a un possibile «ripescaggio» nella corsa verso l' Eliseo.
Non siamo ancora a questo punto, Fillon è tuttora il candidato dei Républicains, aggrappato a un filo, seppur sottilissimo. Ma si tratta, in ogni caso, di un colpo durissimo per l' oramai ex favorito per sostituire François Hollande all' Eliseo e senza dubbio del primo vero scoop dell' anno sfornato dal Canard. Le incandescenti rivelazioni dell' anatra incatenata confermano la sua nomea di giornale guastafeste, che non guarda in faccia nessuno, soprattutto quando di mezzo ci sono i soldi pubblici.
Colpisce a destra e a manca, il Canard. Non ci sono bersagli preferenziali, non c' è un colore politico prediletto: tutti, neogollisti, sovranisti, socialisti e giacobini, sono potenziali vittime delle sue sapide inchieste, comprese le mogli, come ha dimostrato il Penelope-gate. La lista è lunghissima. Il primo a cadere fu uno dei baroni del gollismo, Chaban-Delmas, beccato dal Canard nel 1972 per la sua fumosa dichiarazione dei redditi, dalla quale emerse che pagava le stesse tasse di un medico di campagna. Nel 1979, il celebre «affaire dei diamanti», provò che Valéry Giscard d' Estaing riceveva opulenti regali dal dittatore centraficano Bokassa, e questo gli costò le presidenziali del 1981, perse contro il socialista Mitterrand. Nel 1995, è Alain Juppé, allora delfino di Jacques Chirac al comune di Parigi, ad essere travolto da un' inchiesta che riguardava il suo super appartamento di 180m2, a sua disposizione a un prezzo inferiore a quello di mercato.
Poi, nel 2002, scoppiò lo scandalo delle frais de bouche di Chirac, le spese esorbitanti per i pranzi e le cene trimalcioniche del "vecchio leone" del gollismo quando era primo cittadino di Parigi. Più recentemente, grazie al perfido Canard, si è scoperto che i ripetuti viaggi di Sarkozy in Marocco, erano pagati integralmente da re Mohammed VI, e che il patron del potente sindacato rosso Cgt, Thierry Lepaon, cantore del pauperismo nei suoi comizi, stava ristrutturando il suo appartamento parigino con i soldi dell' organizzazione (62.000 euro).
Quest' ultimo, dopo la rivelazione dell' affaire, fu costretto alle dimissioni. E anche Fillon, ora, rischia di fare la stessa fine.
Il Canard è un unicum nella storia della satira un gioiello del giornalismo investigativo che ha ispirato svariati tentativi di imitazione, i quali però hanno avuto poca fortuna. Perché il Canard è semplicemente inimitabile, i suoi giornalisti sono i più informati e insubordinati di Parigi, e il loro carnet di contatti fa impallidire tutte le redazioni della capitale. Nulla a che vedere con Charlie Hebdo e la sua autocensura dinanzi ai bersagli scomodi (l' islam, anzitutto).
Con l' eleganza che lo contraddistingue e la sua satira tagliente, come ha scritto in prima pagina nel numero del suo centenario, il Canard continuerà a tormentare le notti dei potenti per (almeno) altri cent' anni.