LA CANNES DEI GIUSTI - PRIMO GIORNO. NON È CHE SIA STATO ACCOLTO BENISSIMO QUESTO “TODOS LO SABEN”, SCRITTO E DIRETTO DA ASGHAR FARHADI CON UN TRIO DI STAR COME JAVIER BARDEM, PENELOPE CRUZ E RICARDO DARIN, CHE HA APERTI IERI SERA IL FESTIVAL CONTEMPORANEAMENTE SIA PER IL PUBBLICO CHE PER I CRITICI, CHE SI SONO DOVUTI SORBIRE, OLTRE A UN’ORA DI FILA, ANCHE UN’ORA DI PROVINCIALISSIMA CERIMONIA DI APERTURA
Marco Giusti per Dagospia
Cannes 2018.
Cannes primo giorno. Non è che sia stato accolto benissimo questo Todos lo saben, scritto e diretto da Asghar Farhadi con un trio di star come Javier Bardem, Penelope Cruz e Ricardo Darin, che ha aperti ieri sera il Festival di Cannes contemporaneamente sia per il pubblico che per i critici, che si sono dovuti sorbire, oltre a un’ora di fila, anche un’ora di provincialissima cerimonia di apertura.
Peter Bradshaw del Guardian lo tratta bene, quattro stelle, ma il pubblico in sala ridacchiava sulle parti mélo e gli applausi alla fine erano davvero striminziti e di circostanza. Forse le sceneggiature di Farhadi, macchine perfette di ingegneria per far esplodere conflitti fra i personaggi oltre a conflitti sociali, si adattano meglio al mondo iraniano, pensiamo a Una separazione, Il cliente, anche a Il passato, che pure è ambientato in Francia ma ha personaggi in parte iraniani, piuttosto che nella Spagna di oggi, anche se è una storia che potrebbe essere ambientata ovunque.
Ma è proprio il meccanismo della sceneggiatura, la sua apertura al giallo prima, che serve a Farhadi per fare esplodere i conflitti latenti e mai risolti di un’intera famiglia, e al mélo dopo, con le rivelazioni che vengono risolte nel “tutti lo sanno” del titolo, che sembra stranamente non perfetto e funzionante come al solito. Peccato perché il film apre benissimo, con due bellissime scene in una torre campanaria con tanto di grosso orologio e una lezione di Bardem sul tempo, che trasforma il mosto in vino e dovrebbero essere la metafora di tutto quello che vediamo sulla scena, cioè il lavoro che fa il tempo su meccanismi interni dei nostri personaggi e trasforma anche le loro azioni e il loro valore.
Sappiamo così che Laura, Penelope Cruz, e Paco, Javier Bardem, si sono amati da sempre. Ma si sono poi divisi. Ognuno per la loro strada. Laura in Argentina, dove ha sposato Alejandro, Ricardo Darin, e ha avuto con lui due figli, e Paco nel paese dove è nato, dove si è fatto una posizione e dove si è messo con la bella Bea, Barbara Lennie. Quando Laura torna nel paese per il matrimonio della sorella Ana, Inma Cuesta, rivede Paco con tranquillità, e la festa che segue sembra assolutamente allegra e senza problemi.
A un certo punto però, dopo un blackout seguito a un temporale, Laura scopre che qualcuno ha rapito sua figlia sedicenne Irene, Carla Campra, e le cose prendono un aspetto del tutto diverso. Perché i rapitori non solo chiedono 300 mila euro di riscatto che nessuno della famiglia ha, ma perché i messaggi arrivano stranamente anche a Bea e Paco si sente spinto in prima persona a procurare i soldi.
A questo punto subentrano scoperte e rivelazioni che non vi diciamo, ma che travolgono tutta la famiglia di Laura e coinvolgono pesantemente Paco, cresciuto come un figlio, ma forse mai davvero accettato. Quando dall’Argentina arriva anche Alejandro le cose si complicano ulteriormente. E’ sempre un piacere vedere sullo schermo Bardem e Cruz, sono ormai una coppia popolare, ma dopo il terribile Escobar, sembrano non trovare sullo schermo il grande veicolo che cercano e non vorremmo diventassero gli Albano e Romina del cinema d’impegno. Questa poteva essere l’occasione giusta, certo.
Ma mi sembra che Farhadi sia un po’ sotto gli standard del suo cinema. Certo, ci sono risvolti di gran classe, e personaggi complessi e ben costruiti, ma qualcosa sembra mancare al film, almeno per un pubblico occidentale abituato a gialli, a thriller anche più tradizionali, ma dove si chiede allo spettatore l’intuizione per risolvere l’enigma.
Magari Farhadi non voleva fare un giallo e ha solo mascherato il suo racconto con le convenzioni di un genere che non gli interessa. Viste le star che ha a disposizione il film avrà sicuramente un forte impatto sul pubblico europeo, ma ci saremmo aspettati qualcosa di più.