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DONNE CHE ODIANO LE DONNE - CHRISSIE HYNDE, EX CANTANTE DEI ‘PRETENDERS’: ‘’SE UNA DONNA VA IN GIRO VESTITA SEXY, POI NON SI PUÒ LAMENTARE SE LA STUPRANO. ANCHE A ME È SUCCESSO, ERA UNA GANG DI MOTOCICLISTI. SONO STATA NAIVE’ - NATURALMENTE È STATA SOMMERSA DI CRITICHE. FRASI DELIRANTI PER PROMUOVERE LA SUA BIOGRAFIA IN USCITA?

Dal ‘’Daily Mail’’

 

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La cantante Chrissie Hynde, ex voce dei Pretenders, è finita in una tempesta di critiche dopo aver detto al “Sunday Times” che le vittime di stupro devono ‘’assumersi la responsabilità per quello che gli succede’’.

 

La rocker di 63 anni, che ha una biografia in uscita (“Reckless”), dice di sentirsi responsabile per aver subito una violenza di gruppo da parte di una gang di motociclisti quando aveva 21 anni. Aveva incontrato il gruppo, che le aveva promesso di portarla a una festa. Invece l’hanno portata in una casa vuota. “Con quella gente non si scherza, è quello che fanno, sono una gang. Sono stata naive”.

 

chrissie  hyndechrissie hynde

Ma non si limita alla sua esperienza: ‘’Se cammino per strada mezza nuda e sono ubriaca, di chi è la colpa? Per favore. Se giro vestita in maniera sobria, mi faccio gli affari miei e qualcuno mi aggredisce, allora direi che è colpa sua. Ma se sono provocante, sexy, allora probabilmente attrarrò qualcuno che di per sé è già aggressivo. E’ solo buonsenso. Se non vuoi attirare stupratori, non metterti i tacchi alti, perché non ti permetterebbero di scappare da lui”

chrissie  hynde chrissie hynde

 

Per poi chiudere con un: “Se indossi qualcosa che dice ‘vieni qui e scopami’, allora sii pronta a correre…Non mi pare di dire niente di controverso’’.

 

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Naturalmente, le sue parole sono state duramente condannate in Inghilterra, dove l’intervista è stata pubblicata stamattina. L’associazione Victim Support ha ribadito che le vittime “non devono mai darsi la colpa per aver subito una violenza. La responsabilità è sempre di chi aggredisce, non si può dipingere così chi è vittima, anche perché li scoraggia dal denunciare alle autorità o rivolgersi alle associazioni del settore”.

 

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