antonio funiciello carlo fuortes

RAI, DI TUTTO DI PUS - IL CAPO DI GABINETTO DI DRAGHI, FUNICIELLO, SI ACCREDITA COME PLAYMAKER DELLE QUESTIONI RAI MA E' FUORTES A INTERAGIRE CON I PARTITI (NON DOVEVA GESTIRE VIALE MAZZINI TENENDOLI FUORI?) - L'USIGRAI SUL PIEDE DI GUERRA: "LE RICOSTRUZIONI DI QUESTE ORE SULLE NOMINE RAI DESCRIVONO UN QUADRO AGGHIACCIANTE"

Giovanna Vitale per www.repubblica.it

 

virginia raggi carlo fuortes foto di bacco

ROMA - Si sarebbe ulteriormente complicata la partita sulle nomine nei Tg Rai. Tanto che sin dalle prime ore del mattino si rincorrono voci di un possibile rinvio del Cda che, domani, avrebbe dovuto dare via libera al valzer dei direttori. Difficile comporre il quadro con i desiderata dei partiti, specie sulla poltrona del primo notiziario nazionale, ipotecata dall’ex presidente Monica Maggioni, sulla quale pesa però la frattura interna ai Cinquestelle. Tanto che a Palazzo Chigi starebbero ora meditando di sparigliare, indicando una donna di alto profilo, proveniente della carta stampata.

 

ANTONIO FUNICIELLO

Ad aggravare il quadro, i rapporti tesissimi tra l’amministratore delegato Carlo Fuortes e i consiglieri d’amministrazione:  cinque di loro avevano chiesto un incontro al numero uno di Viale Mazzini per spiegare i criteri in base al quale avrebbe proposto i nomi per le direzioni delle testate giornalistiche, ma Fuortes inizialmente non ha risposto e poi, nel tardo pomeriggio di ieri, li ha convocati per le 9 di stamattina. Un incontro giudicato però “fuori tempo massimo”, dal momento che i curricula dei nominandi avrebbero dovuto essere depositati appena un paio d’ore dopo. E così i componenti del board Rai hanno declinato l’invito.

 

ANTONIO FUNICIELLO

Sul piede di guerra il sindacato interno: "Le ricostruzioni di queste ore sulle nomine Rai descrivono un quadro agghiacciante", tuona l'esecutivo Usigrai. "Ormai, in maniera neanche troppo velata, le nomine verrebbero decise direttamente a Palazzo Chigi. L'era dei tecnici non può giustificare strappi che rappresentano precedenti gravissimi e preoccupanti: prima il Cda a totale controllo governativo e ora addirittura le nomine decise a Palazzo Chigi. Se fossero vere queste voci si starebbe trasformando la Rai da radiotv di Servizio Pubblico a radiotv di Stato".

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