scala caprotti

UN CARRELLO NEL SOTTO-SCALA - ESSELUNGA DIVENTA SOCIO FONDATORE DEL TEATRO MILANESE: METTE SUL PIATTO 6 MILIONI DI EURO E SALVA IL BILANCIO DELLA "SCALA" – L’AZIENDA SI AGGIUNGE A CARIPLO, ENI E PIRELLI - COME DAGO-ANTICIPATO, IL CONTRATTO DEL DIRETTORE MUSICALE RICCARDO CHAILLY, IN SCADENZA L'ANNO PROSSIMO, È STATO PROLUNGATO FINO AL 2025 ALLINEANDOSI CON QUELLO DEL SOVRINTENDENTE MEYER...

Piera Anna Franini per “il Giornale”

 

scala

È di ieri la notizia che Esselunga diventerà socio fondatore permanente del Teatro alla Scala. Per i prossimi cinque anni, il colosso della distribuzione metterà sul piatto scaligero 6 milioni di euro, anche se questo non consente di sedere nel Cda. La ratifica dell' operazione è prevista per il 23 marzo, ma è giusto un iter burocratico perché questa è una realtà che ieri ha consentito al sovrintendente Dominique Meyer di presentare al Cda il bilancio previsionale del 2021 in pareggio ed equivalente a 98,3 milioni. Nei prossimi giorni, verrà inoltre annunciato un altro sponsor che si impegnerà per i prossimi due anni.

dominique meyer

 

Anche il 2021 è un anno horribilis per i teatri: chiusi al pubblico, dunque senza botteghino fino ad ora e con dei bei punti interrogativi sull' immediato futuro. Tuttavia alla Scala il deficit di bilancio sarà scongiurato - o potrebbe essere: aspettiamo dicembre per gioire - grazie agli ammortizzatori sociali, ai ristori, al Fus e a una politica di riduzione dei costi che vuol anche dire rinuncia a operazioni faraoniche.

 

L' ingresso di un nuovo sponsor, l' annuncio di un altro imminente, atti di ulteriore generosità dei mecenati storici stanno facendo la differenza in un teatro che quest' anno tocca il record storico di contributi privati. Da qualche anno, del resto, nel contesto dei teatri d' opera il parco sponsor della Scala è il numero due al mondo, giusto dietro a quello del Metropolitan di New York della fase pre-Covid.

 

RICCARDO CHAILLY

L' altra notizia è che il contratto del Direttore musicale Riccardo Chailly, in scadenza l' anno prossimo, è stato prolungato fino al 2025 allineandosi con quello del Sovrintendente. E già, manager e artista hanno pianificato le prossime quattro Prime della Scala e altri progetti.

 

Meyer sta traghettando il teatro verso una svolta blu e verde ovvero più tecnologia e sostenibilità ambientale.

 

scala milano

E il lavoro non manca se - per fare un esempio concreto - pensiamo che fino a dicembre le buste paga dei dipendenti erano cartacee. «Stiamo lavorando a una piattaforma di gestione che renda i processi più fluidi, che permetta - per esempio - il tracciamento di tutto, dagli ordini alle fatture. La digitalizzazione semplificherà la comunicazione fra i vari settori. Abbiamo già digitalizzato gli ordini delle prove che adesso vengono trasmessi elettronicamente».

 

scala di milano

Le poltrone scaligere saranno dotate di tablet dove leggere i libretti in otto lingue, così come tablet saranno posizionati in palcoscenico per una gestione più snella degli spettacoli. «Stiamo digitalizzando anche gli spartiti. Ogni anno mandiamo una montagna di spartiti cartacei ad artisti di tutto il mondo impegnati in nostre produzioni.

 

E loro, di viaggio in viaggio, devono portarsi chili di carta». Del resto, annualmente la Scala consuma ben 10 tonnellate di carta: stop anche a questo, assicura il manager. Si punta poi alla riduzione del consumo energetico anche grazie a un patto con Eni fino all' uso di materiali sostenibili nei laboratori Ansaldo laddove nascono le produzioni col marchio Scala.

 

marina caprotti 6

In coda al 2020, le anime belle dell' opera accusarono la Scala d' essere la Bella addormentata della situazione poiché tutti producevano mentre lei era siccome immobile. Nel frattempo consegna bilanci in pareggio. Dopo la stasi di novembre, e qualche settimana di dicembre, è tornata a produrre, ma contenendo i costi.

 

Del resto la Scala, come la Fenice di Venezia, per certi versi l' Arena di Verona (ma chiede un discorso parte), sono istituzioni che vivono anzitutto dei propri ricavi e che venendo a mancare inducono alla prudenza oltre che ad aguzzare l' ingegno.

Nella Scala pre-Covid il pubblico pagante contribuiva al 27% del bilancio contro - per esempio - il 15,4% del San Carlo di Napoli, il 10% del Comunale di Bologna o il 10,3% del Massimo di Palermo.

marina caprotti 5

 

Su 10 euro di bilancio scaligero, 7 vengono da ricavi propri e solo 3 dagli enti pubblici. Una proporzione che è completamente rovesciata nella maggior parte dei teatri italiani: compresi quelli impegnati in produzioni di lusso. A proposito di sostenibilità.

riccardo chailly a riveder le stelle marina caprotti 4esselunga 9scala milano

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…