stefano fresi concerto concertone primo maggio

LA SUPERLEGA DEI GIORNALI (SENZA NOTIZIE) – PENSAVATE CHE LA PANDEMIA E LE CONFERENZE STAMPA SU ZOOM AVESSERO SPAZZATO VIA IL MONDO DI PRIVILEGI E VELINE NEL MONDO DELLO SPETTACOLO? INVECE UN GRUPPO DI 8 QUOTIDIANI FA “CARTELLO” E PRESSIONI SUGLI UFFICI STAMPA PER AVERE NOTIZIE IN ANTEPRIMA - VOLETE SAPERE QUALI SONO? BASTA VEDERE CHI OGGI HA PUBBLICATO IL NOME DEL CONDUTTORE DEL PROSSIMO CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO (STEFANO FRESI) – IL POST-DENUNCIA DI ANTONELLA NESI, GIORNALISTA DI ADNKRONOS

Dal profilo Instagram di Antonella Nesi - giornalista di AdnKronos

 

ANTONELLA NESI

Semibreve storia molto triste: ci invitano, a me e ad altri colleghi, ad un incontro stampa su un importante evento che si terrà alla fine della settimana. Non c’è verso, nonostante diverse domande specifiche, di far dire all’organizzatore praticamente nulla sul cast (che vada oltre un comunicato diramato la mattina stessa dell’incontro) né sulla conduzione dello show.

 

Stacco. Stamattina un importante nome del cast, direi il più importante per un evento che si tiene a Roma, è su circa 8 quotidiani come il nome di un conduttore. Ai colleghi e agli uffici stampa mi sento di chiedere: non sarebbe stato meglio abolire completamente l’incontro con i giornalisti ‘foglia di fico’? Potete fare gli incontri ristretti (come già avviene per le interviste esclusive) contrattandoli direttamente con il club degli 8. È più dignitoso per tutti.

 

STEFANO FRESI

Quello che non si può fare è far perdere un paio di ore di tempo ad un gruppo di colleghi per farli passare da ricoglioniti. Sono sicura che capirete. Ps: voglio aprire un dibattito, non accusare qualcuno. E in realtà, rispetto a quello che è stato definito il club degli 8, il perimetro stamattina è più ristretto perché c’è chi ha deciso di fare scelte più originali.... #èlastampabellezza #ioleggoigiornali

 

 

“Noi siamo noi e voi non siete un … “: 8 giornali insieme per non farsi bruciare la notizia dai più piccoli

Franco Bagnasco per www.tpi.it - 15 aprile 2021

 

concerto primo maggio

Tra chi si cimenta ogni giorno, per lavoro, nel racconto dello spettacolo, esiste una serie A e una serie B? Tra i cronisti che scodellano perennemente news sulle uscite discografiche e interviste ai cantanti da classifica, c’è una ridottissima casta di eletti, gaudente e privilegiata, e a seguire una plebe smarrita e scomposta, che tira a campare?

 

Parliamoci chiaro, in Italia la risposta è sì. È sempre stato così, da che giornalismo è giornalismo. Fanno premio naturalmente non tanto firma e notorietà del collega o della collega (per quanto possa avere lavorato bene sulla propria autostima), ma la testata di appartenenza del medesimo/a, la sua autorevolezza e soprattutto la sua diffusione. Leggi, le vendite.

 

stefano fresi

Tutto questo nel meraviglioso mondo pre-pandemia. Popolato spesso di conferenze stampa (fisiche, in adeguata, ampia location) per “tutti”, e di lussuose cenette privée a invito con l’artista seduto al tavolo a conferire con 5-6 giornalisti delle agenzie e dei principali quotidiani. Per dare a questi ultimi lo scoop o le notizie più performanti, e lanciare al ringhiante resto del mondo le fettine panate di quel che avanza.

 

Poi magari, se ti va di lusso, esce qualcosina di buono anche per il gruppone dei gregari che poi si accalca al buffet; sempre sia benedetto. Un mondo popolato di presentazioni di dischi di artisti italiani fatte a Miami (perché fa più figo) con volo e hotel pagato solo per pochissimi amichetti del gotha.

 

Ma anche di inviti ai concerti all’Arena di Verona col pullmanone pieno di cronisti che parte da Milano un po’ prestino per seguire conferenza ed evento e tornare a casa nottetempo in torpedone, sempre modello Coppa Cobram di Fantozzi, e a far da contraltare l’auto privata che preleva i 5-6 fortunati che una volta giunti a Verona avranno posto in prima fila riservato dall’ufficio stampa in sala conferenze (questa cosa mi ha sempre divertito molto) e albergo in centro gentilmente prenotato e pagato dall’organizzazione. Hai visto mai si possano stancare e poi, innervositi, farsi scappare nel pezzo due critiche all’artista.

 

Ma c’è un problema: la pandemia, come La Livella di Totò, ha quasi spazzato via quel mondo di privilegi al quale una fetta (fettina) del giornalismo musicale italiano era abituata.

concerto primo maggio 3

 

Le conferenze stampa di una volta, quelle in presenza, quelle a cui partecipavano principalmente le testate che si potevano permettere di esserci (vedi alla voce trasferta) o che entravano nel numero chiuso di uno spazio “fisico”, per via del Covid non ci sono più. La pratica delle conferenze in streaming per tutti, fatta di Zoom, Skype, Streamyard e quant’altro, nel combinato disposto con le chiusure di ristoranti e locali, ha dato una mazzata all’ego e ai benefit (anche concreti ma soprattutto informativi) della serie A dell’informazione leggera. Ora, alle conferenze stampa online, ci sono tutti, dal quotidiano nazionale al grande o piccolo sito con due redattori.

stefano fresi

 

Così si è creato di recente un gruppetto di pressione di otto primarie testate nazionali che ha rivolto un accorato invito privato ma ufficiale agli uffici stampa nostrani. Ridatece er mejo. Trovate il modo. Rivogliamo la panna sulla torta: solo noi otto, tutti assieme appassionatamente. Magari fate un doppio streaming, quello dei pochi Ricchi e quello dei tanti Poveri. È inaccettabile che si sia tutti qui, in 170 nelle rispettive finestrelle, a pari merito sulla linea di partenza. Noi e L’Eco di Gorgonzola. Noi e il sito Canicattì News. Noi e il blog Spettacolissimo per tuttissimissimi. Alle prese con le stesse notizie. Che magari, coi potenti mezzi e l’immediatezza del “webbe”, escono anche prima ovunque bruciandosi! Suvvia, è così volgaVe… Suvvia, non possono uscire Fanpage o Open o Leggo o magari TPI prima di noi…

 

CONCERTO PRIMO MAGGIO 4

Ironie a parte, la motivazione ufficiale della richiesta sarebbe non mettere sullo stesso piano testate gratuite e altre a pagamento. E non mescolare eventuali domande di interesse squisitamente locale ad altre di respiro nazionale.

 

O magari lasciare che un sito pubblichi prima del grande giornale la risposta alla domanda argutissima (e durata 10 minuti d’orologio, il triplo della risposta) di uno dei soloni del giornalismo musicale in Italia. Ovvero, dare qualcosa in più, d’ufficio, a quei giornali per i quali, in edicola o sul web, c’è un prezzo da pagare.

 

Ma in concreto si legge: gli scoop a noi. Preorganizzati. Gli altri, quelli più piccoli, si accontentino degli avanzi, come nei cari vecchi tempi pre pandemici. In attesa che tornino (ma quando? E con quanto budget in meno?), alcuni uffici stampa si stanno già organizzando con interviste Skype singole a parte riservate ai pochi, ma non sempre la cosa è fattibile per ragioni organizzative. E tutto comunque ha un sapore terribilmente retrò piuttosto sgradevole. Soprattutto se è richiesto d’ufficio per pochi eletti e non è frutto di contatti, conoscenze o accordi personali del singolo giornalista con l’artista. Cioè un valore aggiunto scaturito dal lavoro, non dà una corsia preferenziale. Non è tanto fame, insomma, “ma voglia di qualcosa di buono” direbbe la Contessa dello spot all’autista Ambrogio.

 

Come la prendono gli uffici stampa? “A me pare un suicidio – dice il responsabile di una nota agenzia di comunicazione che preferisce non rivelare il proprio nome -: se questi otto vogliono lo stream collettivo da soli, io lo posso anche organizzare, figurarsi, mi evito otto interviste singole: ma il rischio è l’omologazione. Avranno tutti e otto le stesse frasi e le stesse notizie.

 

concerto primo maggio 5

Quando ho visto arrivare questa richiesta sono rimasto più che altro stupito. E poi, in genere, noi non amiamo le corsie preferenziali. Possiamo fare a volte scelte precise di testate, questo sì, per garantirci maggiori coperture. Si parla quasi solo di quotidiani, parliamoci chiaro. E poi valutare altre richieste motivate e interessanti di approfondimenti da parte di altre testate a seconda anche dello spazio che verrà concesso al pezzo o al servizio. E poi molto dipende anche dal nome dell’artista.

 

Non posso andare da alcuni dei big della mia agenzia e chiedere loro di fare un’intervista collettiva, e una per otto persone. Mi guarderebbero male, come minimo. Si fa un’unica conferenza stampa con tutti, e non se ne parla più. Non so, da un lato è una richiesta che paradossalmente mi toglierebbe anche qualche incombenza; lasciandomi però tante perplessità”.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)