giorgetti dazn

GIORGETTI CONVOCA I VERTICI DI DAZN - "DDAY": "NON È VERO CHE DAZN NON RENDERÀ PIÙ POSSIBILE L'ACCESSO AI CONTENUTI IN CONTEMPORANEA DA DUE DEVICE. SEMPLICEMENTE - COM'È NORMALE CHE SIA CON UNA QUOTA A DUE CIFRE DI UTENTI CHE "SMEZZANO" - NON SARÀ PIÙ POSSIBILE FRUIRE DI DUE STREAM CONTEMPORANEI DA LOCALITÀ DIVERSE, MENTRE IN CASA PADRE E FIGLIO POSSONO TRANQUILLAMENTE VEDERE DUE PARTITE DIVERSE IN CONTEMPORANEA"

1 - GIORGETTI CONVOCA DAZN PER "FARE CHIAREZZA"

Da www.adnkronos.com

 

giancarlo giorgetti

Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha convocato i vertici di Dazn per "fare chiarezza, a tutela dei consumatori", anche sulle ultime decisioni dell’azienda che detiene i diritti tv del calcio di Serie A. Lo rende noto il Mise. Giorgetti, insieme con la sottosegretaria Anna Ascani che ha la delega sulla materia, ha invitato i rappresentanti Dazn martedì prossimo alle ore 15.

 

Dazn è finito sotto i riflettori per l'ipotesi di cancellare la possibilità di avere accesso contemporaneo allo stesso abbonamento con due utenze e con due device distanti tra loro.

 

anna ascani del pd

DAZN - "Come di consueto siamo disponibili alla collaborazione e al confronto con le autorità e le istituzioni. A questo riguardo, abbiamo prontamente accolto l’invito da parte del ministro dello Sviluppo Economico e dell’On. Anna Ascani, ad un confronto da svolgersi all’inizio della prossima settimana", la posizione che Dazn esprime in una dichiarazione dopo la convocazione da parte del ministro Giorgetti.

 

LEGA - "Abbiamo presentato un’interrogazione urgente al sottosegretario allo Sport affinché convochi immediatamente la direzione dell’azienda per capire le intenzioni in merito agli abbonamenti per gli eventi sportivi, in particolare la Serie A di calcio", dichiarano i deputati della Lega Daniele Belotti e Massimiliano Capitanio.

 

anna ascani

"Se non avremo riposte esaurienti, presenteremo immediatamente un esposto all’Agcom e all’Antitrust. Siamo consapevoli del fenomeno della pirateria, tanto che è in calendario alla Camera un progetto di legge della Lega, con primo firmatario Massimiliano Capitanio, ma non possiamo pensare che una società importante come Dazn non avesse messo in preventivo una quota di 'furbetti' prima di presentare un’offerta monopolistica alla Lega Serie A", aggiungono.

 

PD - Prima della convocazione di Giorgetti, il Pd ha presentato un'interrogazione presentata dal Pd alla Camera per chiedere "quali iniziative intendono assumere il ministro dello Sviluppo economico e quello dell’Innovazione tecnologica e della transizione digitale al fine di tutelare gli interessi di milioni di tifosi".

 

dazn

"A causa di continui malfunzionamenti e ripetuti disservizi della piattaforma - si legge ancora nel testo - l'Agcom ha comunicato di aver avviato un'istruttoria per 'definire i parametri di qualità dei servizi di trasmissione', nonché 'le soglie e i criteri per la quantificazione e la corresponsione di indennizzi nei confronti degli utenti a fronte dei disagi subiti'".

 

DAZN

"Mentre la commissione Trasporti ha approvato una Risoluzione che impegna il governo ad adottare tutte le iniziative di competenza, anche normative, volte ad assicurare che Dazn e tutti gli altri operatori che offrono servizi analoghi garantiscano agli utenti piena tutela in materia di trasparenza, informazione, indennizzi, reclami e assistenza tecnica, a valutare l’opportunità di un rafforzamento dei poteri conferiti all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e prescrivere alle piattaforme e agli operatori di individuare modalità di trasmissione dei contenuti audiovisivi idonee al miglioramento della qualità del servizio al cliente finale", conclude l'interrogazione del Pd.

 

2 - DAZN: UNA "FURBATA" SI TRASFORMA IN DIRITTO ACQUISITO. LA DERIVA DEGLI "SMEZZATORI" A CUI HANNO ROTTO IL GIOCATTOLO

Gianfranco Giardina per www.dday.it

 

gianfranco giardina

Avete presente il bambino che ruba un giocattolo al compagnuccio? E che poi, quando glielo levano per restituirlo al legittimo proprietario, scoppia a piangere e fa i capricci battendo i piedini per terra?

 

Più o meno quello che è successo in queste ore sui social (e purtroppo anche oltre i social) attorno alla presunta - e non ancora confermata - decisione di DAZN di non consentire che i due flussi contemporanei di streaming previsti dal proprio abbonamento possano andarsene uno a Bolzano e l'altro a Canicattì, ma debbano invece essere fruiti nella stessa abitazione.

 

la squadra di dazn 6

Ovviamente, nel mondo delle favole, tutti gli abbonati a DAZN erano del tutto ignari rispetto al fatto che i due flussi previsti fossero destinati allo stesso utente o al massimo ai suoi familiari.

 

Parallelamente, nel mondo reale, tutti nel proprio cuoricino sapevano bene che l'abbonamento non sarebbe stato condivisibile e che la sua condivisione, diretta o, peggio ancora attraverso le piattaforme parassite che organizzano questa pratica tra sconosciuti, è la classica furbata all'italiana.

 

le regole di abbonamento che dazn vuole cambiare

E anche ammettendo che questa pratica fosse tollerata (o, come purtroppo accaduto in qualche scellerato messaggio di marketing di DAZN, quasi incentivata), è la classica cosa della quale normalmente si è consapevoli che "va finché ha le gambe"; ma quando dovesse essere fermata, si potrebbe certo esserne dispiaciuti, rimpiangere "i vecchi tempi" in cui era ancora possibile "smezzare".

 

Ma certo non si può essere indispettiti, gridare "vergogna" o addirittura inneggiare alla rivolta. I leoni da tastiera sui social - si sa - non mancano; spiace vedere che siano comparsi anche tra giornalisti, politici e addirittura associazioni dei consumatori.

 

ERRORE SU DAZN

Tutti si sono dimenticati di dire che i "termini e condizioni" di DAZN da sempre prevedono che "L’utente accetta che i dati di login siano unici per lo stesso e non possano essere condivisi con altri".

 

Un po' ovunque si è letto, anche su testate (presunte) autorevoli, che DAZN non renderà più possibile l'accesso ai contenuti in contemporanea da due device e questo non è vero. Semplicemente - com'è normale che sia con una quota a due cifre di utenti che "smezzano" - non sarà più possibile fruire di due stream contemporanei da località diverse, mentre in casa padre e figlio possono tranquillamente vedere due partite diverse in contemporanea.

 

diletta leotta di dazn 5

È vero, può essere che due familiari si trovino temporaneamente in luoghi diversi e che possano aspirare lecitamente di vedere la stessa partita con il medesimo account. Ebbene, questo rischia di diventare il classico caso in cui pochi onesti perdono una comodità per colpa dei troppi furbi che ne hanno abusato per risparmiare qualche euro.

 

Cerchiamo di essere chiari per coloro che non avevano capito: vedere la Serie A in Italia costa 29,90 euro al mese; per chi ha fruito di una promozione può costare 19,90. Ma certamente non è vero che possa costare 15 euro (o addirittura 10) "smezzando" un abbonamento che non è previsto che si possa smezzare.

 

diletta leotta di dazn 4

Chi ritiene che quanto richiesto da DAZN sia troppo rispetto allo spettacolo che si fruisce o alla qualità che la piattaforma offre, ha a disposizione la più grande libertà del mondo: non abbonarsi. E addirittura recedere dall'abbonamento a cadenza mensile, mentre per anni il contratto per il calcio è stato annuale con penali per il recesso anticipato.

 

diletta leotta di dazn 10

DAZN in questi primi mesi di esclusiva della Serie A è riuscita nell'arduo compito di non risultare più simpatica di Sky, a colpi di risposte tardive; la qualità delle immagini, molto migliorata rispetto alle prime giornate, come anche la stabilità degli stream, non è ancora come ci piacerebbe; l'help desk non viaggia al passo delle esigenze dell'utenza e le app non sono allo stato dell'arte della tecnologia.

 

Ma invocare questi aspetti e buttarli nella discussione sulla condivisione degli abbonamenti è semplicemente un esercizio di benaltrismo o un tentativo di buttarla in caciara.

 

diletta leotta di dazn 1

Un approccio saggio nel rapportarsi alle possibili future decisioni di DAZN sulla limitazione degli stream "dislocati" dovrebbe essere quello di iniziare bonariamente a fare pace con un privilegio-furbata che va a finire.

 

Come inevitabilmente, se continuerà così, finirà anche su Netflix e sulle altre piattaforme. Invece, come se il beneficio strappato con la furbata si fosse trasformato in un diritto acquisito e inalienabile, la pancia dei social (e tristemente anche dei commenti su DDAY.it) ha iniziato a inneggiare alla pirateria e ai pezzotti.

 

DILETTA LEOTTA TRA FEDERICA ZILLE E GIORGIA ROSSI DI DAZN

Ma in questo modo non ci si fa giustizia, ma semplicemente si imbocca volontariamente la strada che dalla città dei furbi porta direttamente in quella dei ladri. Che meritano di rispondere, con giuste pene, delle proprie azioni.

 

Lo so, non è quello che molti vorrebbero sentirsi dire e probabilmente i commenti a questo articolo diventeranno lo sfogatoio di tanti anonimi smezzatori in collera. Ma come diceva Orwell, "In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario".

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…