UNA NONNA TARANTOLATA! - IL CDA RAI SI È FATTO A MILANO PERCHÉ LA PRESIDENTE VOLEVA VEDERE IL SUO NUOVO NIPOTINO?
Enrico Paoli per “Libero quotidiano”
Strane storie in Rai. Da una parte si taglia, si accorpano le testate e si razionalizzano le redazioni per ridurre le spese. Dall’altra, invece, dovendo «assecondare» le necessità del presidente del Consiglio di amministrazione dell’emittente pubblica, Anna Maria Tarantola, si sposta la riunione del cda a Milano, con un evidente aggravio di spese.
Secondo la versione ufficiale della Rai l’importante riunione del board dell’azienda di viale Mazzini è stata organizzata Milano per venire incontro alle esigenze della Tarantola rientrata mercoledì sera da Bruxelles per impegni personali. In realtà la trasferta milanese del cda sarebbe stata dettata dalla nascita del nipote della presidente della Rai, che abita nel capoluogo lombardo. E un nipote, per una nonna, è sempre un grande evento. E un evento, a suo modo, è stato anche l’esito del consiglio di amministrazione.
«Dopo 35 anni, finalmente si riesce a cambiare. Cade un muro invisibile ma storico», afferma il direttore generale, Luigi Gubitosi, dopo aver visto approvato il piano per la riorganizzazione dei Tg che dovrebbe consentire, a regime, risparmi compresi tra 80 e 100 milioni di euro. A favore hanno votato cinque consiglieri su otto (contrari Antonio Verro, Rodolfo De Laurentiis e Guglielmo Rositani).
Il piano prevede la creazione di due newsroom con due soli direttori: in una confluiranno Tg1, Tg2 e Rai Parlamento, nell’altra Tg3, Tgr e RaiNews. La presidente della Rai ha immediatamente chiamato il presidente della commissione di Vigilanza, Roberto Fico, per informarlo dell’approvazione del piano di riordino. Dal canto suo l’Usigrai parla di una «riforma per non cambiare».
Il sindacato dei giornalisti Rai ha ribadito il proprio no al cosiddetto «progetto 15 dicembre», perché mira a «smontare» e non interviene su elementi chiave come «l’informazione di rete, la presenza sul territorio e sul web». L’esecutivo del sindacato chiede «una vera e profonda rivoluzione del sistema dell’informazione Rai, fondata su tre pilastri: prodotto, identità e unità del servizio pubblico: insomma Rai Più».
il consiglio di amministrazione rai con roberto fico
La prossima settimana l’Usigrai presenterà ai giornalisti il proprio piano di riforma per una tv multipiattaforma, crossmediale e pluralista, progetto che sarà sottoposto a referendum. Il restyling dell’informazione Rai non piace nemmeno ad una bella fetta del centrodestra. «Il vertice dell’azienda, dopo aver fatto decine di nomine inutili, assunzioni onerosissime all’esterno della Rai», sostiene il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, «mentre tiene inutilizzate schiere di costosi dirigenti, spaccia come occasione di risparmio un cervellotico piano-carta-straccia che non è conforme alle valutazioni del Parlamento e danneggia la principale risorsa della Rai, l’informazione».
renzi e beppe grillo con il gelato
Sullo sfondo resta il tema della riforma complessiva e il Movimento 5 Stelle, a sorpresa, si scopre pronto al confronto. «Siamo pronti a dialogare con tutte le forze politiche presenti in Parlamento e con la maggioranza di governo», afferma il grillino Roberto Fico, «nel caso della governance l’obiettivo comune deve essere chiaro: rendere la Rai indipendente dal potere partitico e governativo». Musica per Renzi: «Non dimentico che Grillo dalla Rai fu cacciato. Se c’è un argomento su cui ascolterei volentieri G