CHI CE L’HA PIÙ LUNGO, IL TWEET? - LA SVIPPANZA VERA O PRESUNTA, DOPO FACEBOOK, SBARCA SU TWITTER PER SPARARE BANALISMI-GLAMOUR IN 140 CARATTERI - CE N’È PER OGNI DISGUSTO: L’IPERATTIVISMO DI FIORELLO E JOVANOTTI, I CINGUETTII MILITANTI DI FIORELLA MANNOIA, FRANKIE HI NRG E PAOLA TURCI, GLI SCAZZI TRA SABINA GUZZANTI E CONCHITA DE GREGORIO FINO ALLE INFORMAZIONI SULLE CAGATE MATTUTINE FORNITE DA ENZO IACCHETTI - UNA MAREA DI VIP-TWITTATE RECENSIBILI ALLO STESSO MODO: STICAZZI!…

Andrea Scanzi
per il "Fatto quotidiano"

I vip, veri e presunti, hanno scoperto Twitter. Molti c'erano già e ora possono tirarsela. Gli altri, i novizi, stanno lì - tristi e raminghi - a fare continuamente il refresh della pagina, sperando almeno di non avere meno followers di Mario Sechi.
Se Facebook è ormai un social network abusato e arcinoto, Twitter - per quanto non nuovo - mantiene un che di inedito. A suo modo contorto nell'apparente semplicità, la metà degli iscritti deve ancora capire cosa sia un hashtag e quando usare o no il cancelletto (#). Le caratteristiche sono tre.

La prima è dimostrare che ce l'hai più lungo degli altri: il grado di fama si misura dal numero di followers. La seconda è l'insito masochismo: per motivi lavorativi, giornalisti e addetti ai lavori sono costretti a iscriversi alle pagine di figuri che non frequenterebbero neanche sotto tortura, tipo Brunetta o Gasparri (che usano Twitter con la dimestichezza di Massimo Ghini a Delitti Rock). La terza è il diritto di rovistare ostentatamente nei fatti degli altri. Molto più che su Facebook.

Quasi tutto ciò che si legge su Twitter è recensibile con il sempiterno "sticazzi". Per questo funziona: perché Twitter è uno sgargiante contenitore di facezie effimere e narcisistiche. 
Il linguaggio è condensato in 140 caratteri. Un dramma per Nichi Vendola, che anche solo usando le sue parole preferite ("supercazzola narrativamente prematurata") sfrutta quasi tutto lo spazio. I suoi cinguettii (tweet) sono infatti stralci di articoli, non messaggi inediti. Ci sono politici che sanno usare il mezzo - Civati - e altri che si dimostrano inesorabilmente dormienti. In questo senso, la coerenza catatonica di Bersani, sia esso reale o virtuale, è straordinaria.

Twitter tipo bersaniano: "Serve una manovra equa e poco recessiva". Sottotitolo: ritmo, ritmo. Nota a margine: yeownnnn.
Il mondo dello spettacolo trova su Twitter il proscenio più pertinente. Ormai le interviste potresti farle prendendo stralci dei tweet dei vip (e c'è chi lo fa). Fiorello è attivissimo, e così Facchinetti, e pure Jovanotti. Spesso dialogono tra di loro: gli astanti, leggendoli, hanno il rapimento mistico e sensuale di sbirciare gli sms degli idoli. Wow.

Molti - Fiorella Mannoia, Frankie Hi Nrg, Paola Turci - mostrano la loro veste più militante. Altri, come Sabina Guzzanti, alternano tweet di medio giubilo a strali. Epico, a suo modo, il litigio tra la satirica e Concita De Gregorio sul tardivo outing (anzi "#auting") della ex direttora de L'Unità a proposito dello strategismo masochistico piddino. Oppure i suoi scazzi con Fiorello. Vespa, nel corso della 317esima puntata di Porta a porta dedicata a Ilpiùgrandespettacolodopoilweekend (comunque un passo avanti rispetto al plastico di Cogne), non ha mancato di rampognare la Guzzanti, rea - proprio su Twitter - di avere irriso "Fiorello Mannoia".

Son problemi.
Anche su Twitter esistono i fake. Concita De Gregorio, ancora lei, ha dovuto specificare che quella vera è lei e non un'altra (che si spacciava per tale). Ecco: il fatto che al giorno d'oggi ci sia gente che si finge Concita De Gregorio su Twitter, dà la misura del momento storico che vive l'Italia.
Gli scrittori non si trovano particolarmente a loro agio. Forse per problemi di sintesi. Uno dei più abili è Bartezzaghi, aduso del resto a giocare con le parole. Fabio Volo, che i problemi con la lingua italiana li ha elevati a stile narrativo, imperversa con tweet ficcanti: "sta in giro come una pallina da flipper", "appallottolamelo......".

Parole forti. Enzo Iacchetti ci informa sulla regolarità dei suoi bioritmi fisiologici ("Defecatio matutina bona tamquam medicina. Defecatio meridiana neque bona neque sana. Defecatio vespertina ducit hominem ad ruinam") e di ciò il popolo gli è grato. 
Barbara (anzi "Barbarella") D'Urso chiede ai followers cosa cucinare ("aggiudicato, pasta!"). Stranamente autocritico, Ivan Zazzaroni scrive: "Ho visto dei 6 a #Vucinic. Per me il suo secondo tempo è stato da 32! Ho visto un'altra partita, come al solito".

Un'ammissione che gli fa onore. Non manca Red Ronnie, sempiterno faro nella notte del nostro scontento, che tra un ammicco a Valentino Rossi ("Notte CAMPIONE") e un saluto lirico a Cesare Cremonini ("Cesare, la nebbia ci aiuta a desiderare di guardare lontano e cercare visioni nitide"), ci regala squarci esistenziali di spessore vivido: "Claudio (Cecchetto, NdA), io viaggio sempre "armato". La vera guerra mondiale è quella delle informazioni e della memoria".

Una prece.
Il vero capolavoro di questi giorni, però, è la foto che Angelino Alfano ha orgogliosamente postato nella sua pagina. Bella come una comparsa dei Soprano scartata al casting, Alfano ammira estasiato la copia del suo libro. Forse non ne ha mai visto uno prima. Forse si chiede chi mai ha potuto pubblicarglielo. O forse è in raccoglimento per gli alberi inutilmente uccisi. Più che uno scatto, l'istantanea di un'epoca. Cinguettante.

 

MARIO SECHI FIORELLO ALLA TROMBA jovanotti 0002NICHI VENDOLA FIORELLA MANNOIA Paola Turci - Copyright PizziDE GREGORIO CONCITA FABIO VOLO red ronny

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…