CHISSÀ CHE FARÀ FABIO STRAZIO, ABITUATO AL SUO SALOTTINO INTELLETTUALE, QUANDO A SANREMO SI RITROVERÀ DAVANTI A CARLA BRUNI - PROBABILMENTE LE CHIEDERÀ DELLA SUA TRASCURABILE CARRIERA MUSICALE, MA SAREBBE INTERESSANTE FARLE DIRE CON LA SUA VOCE SUADENTE QUALE FU IL SUO RUOLO NELLA LIBERAZIONE DEL TERRORISTA ASSASSINO CESARE BATTISTI, CHE IN FRANCIA È CONSIDERATO UN MARTIRE - I PARENTI DELLE VITTIME LO CHIEDONO...

Stefano Zurlo per "il Giornale"

Carlà e Cesare Battisti. Il terrorista che l'ha fatta fran¬ca. Da anni ci si chiede se dietro le quinte dorate dell'Eliseo l'ex première dame abbia avuto un qualche ruolo nello sfilare alle carceri italiane l'ideologo dei Pac. Battisti, leader della feroce formazione che alla fine degli anni Settanta seminò il terrore in Italia, è libero e la storia della sua fuga, fra Parigi e il Brasile, è ancora tutta da scrivere.

Fra complicità di intellettuali, con¬nivenze di pezzi grossi della po¬litica transalpina, disinforma¬zione dell'opinione pubblica. I parenti delle vittime però non dimenticano e ora approfitta¬no della passerella di Sanremo per tornare alla carica. Troppe domande. Troppo dolore. Trop¬pi misteri intorno alla figura di Battisti, mitizzato dalla stampa francese e trasformato in una sorta di eroe romantico.

Ora Carla Bruni è in partenza per il Festival della canzone, ora la moglie di Nicolas Sarkozy non è più all'Eliseo e potrebbe, anzi dovrebbe chiarire. Lo chie¬de Adriano Sabbadin, figlio di Lino, ucciso dai Proletari arma¬ti¬ per il comunismo il 16 febbra¬io 1979; lo chiede Alberto Torre¬giani, figlio dell'orefice Pierlui¬gi, abbattuto dai Pac lo stesso giorno. E lo chiedono i familiari delle altre due vittime della fol¬lia eversiva del gruppo di Batti¬sti: l'agente penitenziario Anto¬nio Santoro e il poliziotto An¬drea Campagna.

La giustizia italiana gli ha pre¬sentato il conto condannando¬lo¬ all'ergastolo, ma lui è scappato in Francia. Qui la gauche l'ha di¬pinto come un perseguitato po¬litico. Insomma, un assassino è stato trasforma¬to con un maquil¬lage in martire e i salotti letterari hanno comincia¬to a fare a gara nel contenderse¬lo, anche perché Battisti si è sco¬perto scrittore, naturalmente di successo.

Ri¬sultato: quando era a un passo dall'estradizione verso l'Italia, è sparito dalla circolazione per riapparire in Brasile. «Mi han¬no aiutato i servizi segreti fran¬cesi», ha spiegato lui, spavaldo come sempre in una delle tante interviste concesse. La ferita brucia. Oggi Battisti, dopo un ul¬teriore braccio di ferro fra Ro¬ma e Brasilia, è un uomo libero e i figli dei morti vogliono sfrut¬tare la vetrina di Sanremo per porre qualche domanda alla si¬gnora Sarkozy.

Anzi, attraverso Giuseppe Cruciani e il program¬ma di Radio24 La Zanzara, lan¬ciano un vero e proprio appello al conduttore del Festival. «Ci sono ancora molti punti oscuri sul ruolo della coppia Bruni-Sarkozy nell' affaire Battisti ¬spiega Alberto Torregiani, su una sedia a rotelle da quel gior¬no - Fazio potrebbe cogliere l'occasione per chiedere senza peli sulla lingua che cosa è suc¬cesso». Più duro Adriano Sab¬badin, figlio di Li¬no: «È una vergo¬gna. Lei ha cerca¬to di spiegare, ma secondo me ha avuto un ruo¬lo centrale nella salvezza di Batti¬sti. La Bruni non è un ospite gradi¬to, non deve veni¬re».

Alessandro Santoro, figlio di Antonio, si rivol¬ge direttamente a Fazio: «Che cosa è successo in Francia?». Infine Maurizio Campagna, fratello di Andrea: «Rimangono molti dubbi. E ri¬mangono le dichiarazioni scon¬certanti di Battisti sul ruolo che avrebbero avuto i servizi segre¬ti francesi nella sua fuga». Fin qui La Zanzara. Ora tocca a Fa¬zio raccogliere l'appello. E si spera che Carla Bruni mostri la stessa umanità sfoderata per te-ner¬e lontana dal carcere l'ex bri¬gatista Marina Putrella, ormai malata. Dopo tanti anni e umi¬liazioni, i parenti delle vittime vorrebbero verità e rispetto.

 

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