IL CINEMA DEI GIUSTI - AGLI EFA AWARDS, GLI OSCAR EUROPEI, STRAVINCE JACQUES AUDIARD CON IL SUO MUSICAL-MELO “EMILIA PÉREZ” CON CINQUE PREMI. MIGLIOR, MIGLIOR REGIA, MIGLIOR SCENEGGIATURA, MIGLIOR MONTAGGIO E MIGLIOR ATTRICE - KARLA SOFIA GASCON DIVENTA COSÌ LA PRIMA TRANSGENDER CHE VINCE UN EFA COME MIGLIOR ATTRICE DOPO ESSERE STATA LA PRIMA TRANSGENDER CHE HA VINTO UN PREMIO COME ATTRICE A CANNES - L’ITALIA, CHE CONCORREVA CON “VERMIGLIO”, NON VINCE NULLA, A PARTE IL PREMIO ALLA CARRIERA A ISABELLA ROSSELLINI… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Poco da fare. Agli EFA Awards, gli Oscar europei, che sono stati consegnati ieri sera a Lucerna, per la prima volta in Svizzera, stravince Jacques Audiard con il suo musical-melo “Emilia Pérez” con cinque premi. Miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura, miglior montaggio e miglior attrice. Trionfo di Audiard, che firma anche la sceneggiatura e non aveva mai vinto agli Efa.
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E trionfo della sua protagonista, Karla Sofia Gascon, che diventa così la prima transgender che vince un EFA come miglior attrice dopo essere stata la prima transgender che ha vinto un premio come attrice a Cannes. Sul palco ha dedicato il suo premio “a tutte le madri, anzi a tutte le famiglie che amano davvero i loro figli, e danno loro l’aiuto di cui hanno bisogno. Perché c’è ancora gente che preferisce avere un figlio criminale piuttosto che omosessuale”.
La Gascon batte avversarie come la Renate Reinsve di “Armand”, la Trine Dyrholm e la Vic Carmen Sonne di “The Girl with the Needle”, e la Tilda Swinton di “La stanza accanto”. Miglior attore è invece Abou Sangare per “La Storia di Souleymane”, che batte il Franz Rogowski di “Bird”, il Ralph Fiennes di “Conclave”, il Lars Eidinger di “Dying” e il Daniel Craig di “Queer”.
Come miglior film “Emilia Pérez” di Jacques Audiard batte rivali importanti come battendo rivali come “Il seme del fico sacro”, “La stanza accanto”, “The Substance”, che si deve accontentare di miglior fotografia e migliori effetti speciali, e il nostro “Vermiglio”. Miglior film d’animazione il potente “Flow” dell’animatore lèttone Gints Zibalodis, che ha vinto quasi tutto quest’anno e si appresta a scalare gli Oscar.
“The Substance” di Coralie Fargeat viene premiato per la fotografia e gli effetti speciali. Migliori musiche quelli di “The Girl With the Needle” di Magnus von Horn. Miglior costumi e scenografia sono quelli di “The Devil’s Bath” di Severin Fiala e Veronika Franz. Miglior scoperta è invece il nordico “Armand” di Halfdan Ullmann Tøndel, passato a Cannes lo scorso maggio.
Come documentario vince “No Other Land” di Yuval Abraham. Già premiato a Berlino. Il regista ha ribadito quello che in molti hanno chiesto ieri sera, a cominciare dalla presidentessa degli EFA, Juliette Binoche. Cioè il cessate il fuoco a Gaza. L’Italia, che concorreva con “Vermiglio” di Maura Delpero, ahimé, non vince nulla, a parte il premio alla carriera a Isabella Rossellini.
Premio alla carriera anche a Wim Wenders, che si è lanciato in un endorsement un po’ tardivo per Kamala Harris rivolgendosi alla Binoche presidente degli EFA, “Molti di noi avrebbero desiderato anche un’altra lady the president, nel mondo, ma non è successo. Ma mentre altri fingono di ‘Make America Great Again’, lei, presidente, può far splendere il cinema europeo”. Speriamo.
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