IL CINEMA DEI GIUSTI - IN “TRACKS” DI JOHN CURRAN SCOPRIRETE CHE IL DESERTO AUSTRALIANO È PIENO DI DROMEDARI ARRAPATISSIMI. E UNO DI QUESTI, ASSATANATO DI FEMMINE, PERDE LE PALLE NELLA SCENA PIÙ TERRIFICANTE DEL FILM
Marco Giusti per Dagospia
Lo sapevate che il deserto australiano è pieno di dromedari? Certo, anche sti cazzi. Ma lo sapevate che i dromedari maschi sono arrapatissimi? E quanto è trafficato âsto deserto australiano. Dromedari, cani, serpenti, turisti, motociclisti, fotografi, giornalisti, di canguri solo uno, ma finisce in pentola dopo due minuti.
Tutto questo scoprirete in "Tracks - Attraverso il deserto" di John Curran, buon film di avventure, molto National Geographic, più adatto alle signore di Roma Nord in fuga dai mariti che sognano il deserto in fuga solitaria e si devono accontentare dell'Ikea di Settecamini che ai critici presenti al Festival di Venezia che lo accolsero con molta puzza sotto il naso (un po' anche per i dromedari...) lo scorso settembre. Mereghetti mi rimproverò, inoltre, di aver scambiato i dromedari per i cammelli. Verissimo.
I dromedari hanno una gobba, i cammelli due, giusto? Gobbe a parte, in "Tracks" seguiamo le tracce, appunto, di Robyn Davidson, interpretata dalla strepitosa Mia Wasikowska, che nel 1977 si fece davvero un viaggetto di 2700 chilometri nell'outback australiano con un cagnolino nero, Diggity (bravissimo) e quattro simpatici dromedari, Dookie, Bub, Zelly e Baby Goliath. A Dookie gli è andata malissimo.
Troppo assatanato di femmine, ha finito per perdere le palle nella scena più terrificante del film, ma nel deserto si sarebbe comportato peggio del vecchio Silvio con le cammelle e con gli altri dromedari maschi. Andrà meglio al fotografo del "National Geographic" Rick, interpretato da Adam Driver, favoloso, che farà una corte moderata alla complicata viaggiatrice solitaria.
Film molto acchiappone, totalmente dedicato a un pubblico femminile pronto a grandi spazi e viaggi senza maschi, o al massimo con un vecchio saggio aborigeno come guida, "Tracks" è magari poco artistico ma di grande intrattenimento. Musicona di Garth Stevenson, bellissima fotografia di Mandy Walker, rispetto per la cultura aborigena e per gli animali (a parte le palle di Dookie), istruttivo, visto che nessun critico credo sapesse che in Australia vivono 50.000 dromedari e sfrecciano nell'outback peggio dei Cayenne sull'autostrada, quando si arriva alla fine dell'avventura scattano lacrime e applausi convinti. In sala dal 30 aprile.




