IL CINEMA DEI GIUSTI – MARIO CAROTENUTO DAY DOMANI AL CAMPIDOGLIO. IN OCCASIONE DEL TRENTENNALE DELLA SCOMPARSA DELL’ATTORE ROMANO, COSÌ POPOLARE E COSÌ ATTIVO, IN UN ARCO DI CARRIERA CHE VA DAL PRIMISSIMO DOPOGUERRA AL 1995, LA FIGLIA CLARETTA HA ORGANIZZATO UN CONVEGNO DI STUDI, E UN POMERIGGIO DI RICORDI, OMAGGI, STORIE DI QUANTI HANNO LAVORATO CON LUI - GROSSO, ROMANO, SIMPATICO ERA UN PERSONAGGIO FISSO DELLA COMMEDIA ALL’ITALIANA CHE ANTICIPÒ E POI CAVALCÒ GLI ANNI DEL BOOM ECONOMICO DEL PAESE… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

mario carotenuto

Mario Carotenuto Day domani al Campidoglio. In occasione del trentennale della scomparsa dell’attore romano, così popolare e così attivo, 152 film, ma altrove leggo 172, senza pensare al numero impressionante di caroselli, alle partecipazioni teatrali, in un arco di carriera che va dal primissimo dopoguerra al 1995, la figlia Claretta ha organizzato un convegno di studi, e un pomeriggio di ricordi, omaggi, storie di quanti hanno lavorato con lui.

 

Per l’occasione verrà anche presentato una biografia ufficiale di Mario Carotenuto, intitolata "Il Commendatore della Commedia all’italiana. Tutto il Cinema di Mario Carotenuto", scritta dal saggista cinematografico Domenico Palattella (con la collaborazione di Claretta Carotenuto, prefazione di Steve Della Casa). Nato a Roma nel 1916, figlio di attori, Mario Carotenuto esordì bambino a teatro e ventenne al cinema con “Scipione l’Africano” e “Giarabub”, 1937.

mario carotenuto

 

Lo ritroviamo, dopo la guerra, in un piccolo ruolo in “Abbiamo vinto” di Robert Adolf Stemmle. Nel 1950. A teatro ricordiamo il suo Peachum ne “L'opera da tre soldi” di Bertolt Brecht, diretta da Giorgio Strehler, che gli fece vincere il premio San Genesio nel 1956. Ma fece di tutto, da Plauto a Shakespeare, da Pirandello a Molière. Per non pensare alle commedie musicali di Garinei e Giovannini, come “Un paio d'ali” con Renato Rascel e Giovanna Ralli.

mario carotenuto.

 

Ma deve la sua fortuna e la sua grande popolarità ai ruoli da caratterista negli anni d’oro della Commedia all’Italiana, a cominciare da quelli di Carlo Albertocchi ne “La spiaggia” di Alberto Lattuada, del commendator Tittoni in “Ci troviamo in galleria” di Mauro Bolognini, del commendatore di “Guardia, ladro e cameriera” di Steno, che lo fissano un po’ per sempre per gli anni successivi.

mario carotenuto con tina pica in pane, amore e...

Grosso, romano, simpatico (ma può anche essere malvagio), Mario Carotenuto diventa presto un personaggio fisso della Commedia all’Italiana. Soprattutto un personaggio nuovo, moderno, sempre in giacca e cravatta, sempre con gli occhiali, che anticipa e poi cavalca gli anni del boom economico del paese. Al massimo può essere il bonario Zio Mario in “Poveri ma belli” di Risi, un commendatore truffatore, Lallo Cortina, in “Il mattatore” di Risi. Non c’è mai, nei suoi personaggi anni ’50 e ’60, traccia del vecchio regime.

mario carotenuto

 

I suoi industriali, commercianti, commendatori, perfino i suoi manigoldi, come il Nando Paciocchi di “Colpo gobbo all’italiana” di Lucio Fulci, guardano a un’Italia che si è già ripresa. Carotenuto è capace di recitare con qualsiasi regista, da Mattoli a Risi, da Steno a Bruno Corbucci, da Marino Girolami a Nando Cicero, come di affrontare qualsiasi altro attore comico, da Manfredi a Gassman, da Franco e Ciccio a Alvaro Vitali, da Totò a Tognazzi.

mario carotenuto in un dollaro di fifa

 

Ed è capace di riproporre i suoi personaggi più tipici anche negli anni della commedia sexy, dove lo vedremo in ruoli di ufficiale, preside, rivelando sempre piccoli vizi, come il gioco, che svilupperà ovviamente in “Febbre da cavallo” di Steno, e dove dimostrerà di poter testa senza problemi a fenomeni più giovani come Gigi Proietti e Enrico Montesano. O come nello scommettitore di gare di boxe in “I due assi del guantone”, dove riesce a cogliere un personaggio poco rappresentato nel nostro cinema.

mario carotenuto in la donna degli altri e' sempre piu' bella

Fortemente romano, raramente lo troviamo in flm storici, penso al “Satyricon” di Gian Luigi Polidoro, o nel “Boccaccio” di Bruno Corbucci, perfino nel parodistico “Maciste contro Ercole nella valle dei guai” finisce per fare il commendatore. A Carosello è attivo fin dai primissimi giorni di diffusione del programma, nella serie diretta da Vieri Bigazzi per la Atlantic “Quadrante della moda” assieme a Isa Polo per le macchine da cucire Singer.

 

Grazie all’incontro con la Atlantic, lo ritroviamo due anni più tardi nella sua serie di maggiore successo, “Nato con la camicia”, dove lancerà la camicia di “popeline Capri” del Cotonificio di Valle di Susa. Una serie che andrà avanti fino al 1965 con regie di Vieri Bigazzi, Dimitri Makris, Mario Fattori, testi di Terzoli e Zapponi, ma anche suoi. Il personaggio è quello di un uomo, un uomo moderno con la camicia e la cravatta sempre al loro posto, che risolve con la fortuna qualsiasi situazione. “Sistemista?”, gli chiedono. “No, sistemato”.

mario carotenuto in febbre da cavallo

 

Il pubblico di Carosello ritrovava nei filmati di Carotenuto un po’ della nostra commedia cinematografica. Sono sketch che fanno ancora molto ridere. Ne vennero fatti anche in versione animata da Jimmy Murakami.  Furono film maggiori, dove recita con star come Alberto Sordi, Bette Davis, Silvana Mangano, “Lo scopone scientifico” di Lui Comencini e, ovviamente “Febbre da cavallo”, che gli darà uno stato di culto inaspettato.

 

mario carotenuto e pippo franco in il tifoso, l'arbitro e il calciatore

Ma è molto attivo anche con Alvaro Vitali in film di successo popolare come “Paulo Roberto Cotechino” di Nando Cicero, “Gian Burrasca” di Ninni Pingitore, “Pierino medico della Saub” di Giuliano Carnimeo dove fa il padre di Alvaro, il medico della Saub. Chiude una intera carriera con un tardo film di Ettore Scola, “Romanzo di un giovane povero” con Alberto Sordi e Rolando Ravello, che verrà però presentato a Venezia.

 

mario carotenutomario carotenutomario carotenuto alberto sordi mario carotenutomario carotenuto franca valeriil commendatore della commedia all’italiana. tutto il cinema di mario carotenutomemmo e mario carotenutomario carotenuto

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A ’STI POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…