IL CINEMA DEI GIUSTI - OH MY GODARD, ARRIVA LA FINE DEL CINEMA VISTA DAL REGISTA 82ENNE: SUBLIME, CAOTICO, DIVERTENTE, MORTIFERO. TUTTO PER DIRCI CHE NON ESISTE PIÙ IL LINGUAGGIO DEL ‘900

Marco Giusti per Dagospia

 

Adieu au langage di Jean-Luc Godard

 

Adieu Au Langage GODARD Adieu Au Langage GODARD

Oh, Godard! Inizia a giocare già sul titoli. Che è da leggere come AH, DIEUX! OH, LANGAGE! o anche come Adieu au langage. Ma poi lui stessi ci dice che in Svizzera questo Adieu si può usare anche come un Buongiono! E allora le cose cambiano di senso. Ma forse no, è proprio adieu… Inoltre in 3D. Come un film della Marvel. Per quello avrebbe potuto girarlo anche in 70mm come sta facendo ora Quentin Tarantino per The Hateful Eights, che in fondo lavora sullo stesso tema. La fine del cinema, del 900, la tecnica, significa questo il vecchio 70mm o il vecchio 3D, come patrimonio culturale. Un film da vedere magari in un teatro d’opera. Perché non deve essere visto nell’odiato digitale (“fucking dvd!”).

 

Adieu Au Langage GODARD Adieu Au Langage GODARD

La differenza, unica, è che Godard, al suo 43esimo film, gira con due spicci e Tarantino (e Nolan) con budget da 160 milioni di dollari. Ma alla fine il senso è lo stesso. E non si chiamava poi Band à part la prima casa di produzione fondata da Tarantino? Il film di Godard in 3D, adieu-ah-dieux au langage, è ovviamente un’opera sublime... anche caotica, divertente, mortifera quanto basta per un ottantaduenne. Ma come poteva essere un film che inizia con un pezzo del 1969 del Canzoniere Pisano: "Oggi ho visto nel corteo tante facce sorridenti, le compagne quindicenni, gli operai con gli studenti. Il potere agli operai! No alla scuola del padrone! Sempre uniti vinceremo! Viva la rivoluzione"?

Adieu Au Langage GODARD Adieu Au Langage GODARD

 

Che malinconia. Erano i tempi di "Lotte in Italia" per Godard, per noi magari anche un po' di vita vissuta fuori dal cinema. E come poteva essere un film che cita una massa incredibile di autori, di film, boh... ho riconosciuto un Henry King, un Howard Hawks..., per dirci, insomma, che dopo la scomparsa del cinema e del comunismo, come spiegava nella sua ultima opera, “Film+Socialisme”, ora non esiste più neanche il linguaggio del 900. E del millennio precedente. Il Cristianesimo e l’Islamismo non avevano forse vietato per anni l’uso di immagini e non avevano sviluppato tutto nel linguaggio? Ora cosa ci resta? E poi le nostre parole, come adieu, non prendono sensi diversi quando ci si spotsa da un paese all’altro. Quali sono i veri significati, allora?

 

Adieu Au Langage GODARD Adieu Au Langage GODARD

Godard gioca sulle immagini, sul 3D come nessun altro ("il più grande evento in 3d da Avatar", scrive Total Film), inventandosi delle situazioni assurde solo per riflettere ancora sul potere delle immagini sulle parole e delle parole sulle immagini, sfottendoci, presentandosi a Cannes al Grand Theatre Lumiere, dove ha vinto anche un premio, con una folla paurosa di talebani godardiani (esistono, altro che i terroristi...) come fosse l'ultima Godzilla in 3D. Lui, ovviamente, è rimasto a casa. Pronto a scandalizzare i critici mollicci dei giornali, quelli che non capiscano e neanche si adeguano (per citare un vecchio pezzo di Kezich…). E, intanto, i premi maggiori vanno agli autori facili come Terrence Malick o Nuri Bilge Ceylan, che riciclano linguaggi di cinema già vistie  stravisti. Nessuno si rischia a inventare più nulla.

Adieu Au Langage GODARD Adieu Au Langage GODARD

 

Adieu Au Langage GODARD Adieu Au Langage GODARD

Dove sono finiti i libri, si chiede Godard? Sulle bancarelle, fra Pound e Levinas. E l'amore? Di fronte a uno schermo che mostra vecchi film che abbiamo tutti amato, mentre una ragazza si mostra un'altra volta nuda.

 

E si parla di tutto, anche del significato del pensatore di Rodin mentre si sta in bagno a mollare capite cosa modello Bombolo. Tanto lo ha fatto anche David Cronenbergin “Maps to the Stars”, siamo in buona compagnia. E tutto il nostro enciclopedismo è finito nella geografia di Google, anche le citazioni godardiane. Il russo Zworkyn, l'inventore della tv nel 1933, lo stesso anno di Hitler al potere, ci sarà un rapporto no? O Jacques Illul, l'inventore della pubblicità e del terrorismo, la seconda vittoria di Hitler.

 

"E' possibile produrre un concetto sull'Africa". "La tribù dei Chirikawahs chiamava il mondo la foresta". E Godard ci mostra, come un Nando Cicero, la foresta di una donna. Lo sapevamo. E Claude Monet, e Marcel Duchamp. Per fortuna c'è Roxy, il cane di Godard, che ci ama più di quanto ami se stesso. L'ultima inquadratura è per lui. C'è una storia, pure, ovvio. La crisi di una coppia sposata, diciama, vista attraverso gli occhi di un cane, Roxy. Con il 3D che insegue i loro dialoghi, si sdoppia in maniera assurda e si torna indietro, come in un cartoon di Tex Avery.

Adieu Au Langage GODARD Adieu Au Langage GODARD

 

Ecco, alla fine non ci resta, come sempre, che il cinema, la possibilità di scrivere, di inventarsi un linguaggio montando e rimontando le stesse immagine e le stesse citazioni di sempre. Magari addio anche a quello. Nessuno oserebbe montare come Godard, interrompere brutalmente un suono e ripartire, nessuno però compone come lui. Tutto girato a casa sua. Ovviamente. In sala dal 20 novembre. In 3 D. Imperdibile.

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagirone philippe donnet andrea orcel unicredit generali

DAGOREPORT – GENERALI DELLE MIE BRAME: L’AGO DELLA CONTESA POTREBBE ESSERE ANDREA ORCEL, BANCHIERE IRRAGGIUNGIBILE NEL CAMPO DELLE ACQUISIZIONI E FUSIONI. L’AD DI UNICREDIT, CHE HA IN TASCA IL 5,2% DEL LEONE DI TRIESTE (UN ALTRO 5 SAREBBE NEL CASSETTO) ASPETTERÀ L’ULTIMO MINUTO PER DECIDERE CON CHI STARE, IN BASE A QUALI VANTAGGI OTTERREBBE UNICREDIT (BANCA GENERALI? BPM? MEDIOBANCA?) – ALTRO NODO: IL 4,82% DI BENETTON - IN CASO DI SCONFITTA DEL DUO FILOGOVERNATIVO CALTA-MILLERI SUL LEONE DI TRIESTE, DIPENDERÀ IL FUTURO DI MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS. POTREBBE ANCHE SUCCEDERE L’ARRIVO DI UN CAVALIERE BIANCO (BANCA INTESA? UNICREDIT?) CON UNA CONTRO OPA…

antonella antonia rosa costanzo - ex moglie di paolo berlusconi vittorio feltri

DAGOREPORT - ALLA VENERANDA ETÀ DI 81 ANNI, VITTORIO FELTRI ANCORA IGNORA CHE IL GALANTUOMO GODE E TACE. COME QUANDO HA SPIFFERATO IL MOTIVO DELLE SUE DIMISSIONI DALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE”: “ME LA FACEVO CON LA MOGLIE DELL’EDITORE”, ALIAS PAOLO BERLUSCONI - OVVIAMENTE LA REAZIONE DI ANTONELLA COSTANZO NON SI È FATTA ATTENDERE. E VITTORIONE HA PENOSAMENTE RINCULATO: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA DI SIMPATIA E AMICIZIA” - DA PARTE SUA ANTONELLA COSTANZO CI TIENE A FAR SAPERE A DAGOSPIA LA SUA VERSIONE DEI FATTI… – VIDEO